Omicidio Marchetta: pena ridotta a Acquafredda

  • Postato il 22 novembre 2025
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Omicidio Marchetta: pena ridotta a Acquafredda

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Per l’omicidio di Mario Marchetta, scende da 26 a 23 anni di carcere la condanna per il 23enne Gabriele Acquafredda, accolto solo in parte il ricorso dei difensori del presunto assassino.


POTENZA – Dovrà scontare 23 anni di reclusione Gabriele Acquafredda, il ventitreenne di Grassano, che nel 2022 uccise con diverse coltellate Mario Marchetta titolare di un bar nel centro del paese. Lo ha deciso giovedì la Corte d’assise d’appello di Potenza accogliendo, in  parte, l’appello presentato dai difensori di Acquefredda. I giudici hanno ridotto di appena tre anni la pena  inflitta al ventitreenne al termine del processo di primo grado, a luglio dell’anno scorso, per effetto del riconoscimento delle attenuanti generiche e dell’unica aggravante dei futili motivi. Esclusa, invece, la premeditazione del delitto che era stata sostenuta dal pm Anna Ventricelli, spingendola alla richiesta dell’ergastolo.

L’OMICIDIO DI MARCHETTA PER UNA CONSUMAZIONE NEGATA A ACQUAFREDDA

Il due ottobre del 2022, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Acquafredda si trovava all’interno del bar Kilò aperto dal 35enne Marchetta da appena tre mesi, dopo aver lavorato per anni all’estero, soprattutto in Germania, come chef. A scatenare la violenza dell’allora ventunenne sarebbe stato il rifiuto di un’ultima consumazione alcolica. Nonostante l’evidente stato di ebbrezza. Acquafredda sarebbe andato via infuriato, per tornare poco dopo con un coltello di 32 centimetri recuperato da casa.  Avrebbe aspettato che tutti gli altri clienti fossero usciti e poi ha colpito  più volte. Fino a quando Marchetta è crollato a terra esanime.

LA MORTE DEL BARISTA E LA CONSEGNA DEL KILLER

Sul posto, allertati da una telefonata, sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza del 118. Ma le condizioni del barista sono apparse subito disperate. Il 35enne è stato caricato su un’ambulanza per essere trasportato al campo sportivo di Tricarico, dove, nel frattempo, era in arrivo l’elisoccorso. Su quell’elicottero che avrebbe dovuto trasportarlo all’ospedale San Carlo di Potenza, però, Marchetta non sarebbe mai salito.

Dalle testimonianze degli avventori del bar Kilò i militari sono risaliti subito ad Acquafredda e alla diverbio per quella consumazione negata. Così sono scattate le ricerche  conclusesi poco dopo, perché il giovane accompagnato dal suo avvocato, si presenta spontaneamente in caserma. Quindi l’arresto. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, prima di consegnarsi Acquafredda aveva provato anche a lavare l’arma del delitto in un bagno pubblico.

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