Oliver Tarvet affronta Alcaraz: storia del tennista-studente nr. 733 al mondo obbligato da una regola a spendere tutti i soldi incassati a Wimbledon
- Postato il 2 luglio 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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C’è chi definisce la vicenda di Oliver Tarvet “la favola di Wimbledon”. Perché se a 21 anni sei uno dei pochi tennisti britannici a superare il primo turno e hai l’opportunità di affrontare Carlos Alcaraz sul Centre Court più prestigioso del mondo non ci sono tanti altri aggettivi per rendere l’idea. Sugli spalti hai la tua famiglia, qualche vecchio allenatore e gli amici di una vita. Poi c’è la cronaca – e un regolamento – che fa discutere. La sua vittoria per 6-4, 6-4, 6-4 (contro lo svizzero Leandro Riedi) vale 99mila sterline (circa 115mila euro), ma Oliver Tarvet ne potrà guadagnare solo 7300. Così, da favola, il percorso del 21enne britannico si trasforma in paradosso. E il motivo è semplice.
Tarvet è uno studente universitario dei “Toreros”: cosa dice il regolamento
Studente universitario del College di San Diego (in California) Oliver Tarvet, per le leggi americane, non può portarsi a casa tutto il montepremi raccolto. I tennisti iscritti al circuito universitario Ncaa (National Collegiate Athletic Association), infatti, hanno diritto a un profitto massimo annuale. Ollie, come lo chiamano i suoi amici, si è così espresso sulla questione: “Ho lavorato duramente per ottenere questi soldi. Non ritengo siano immeritati. Forse ci vorrebbe un cambiamento nel regolamento Ncaa, ma allo stesso tempo non voglio esserne coinvolto: non è il mio campo”. Ma per lui i soldi, almeno in questo momento, sono solo un contorno.
Tarvet è un ragazzo come tanti: gioca a tennis per i suoi San Diego Toreros (squadra universitaria), studia per un futuro “sicuro” ma di professione vuole fare il tennista. Oggi, la realtà è questa: il britannico vuole finire gli studi, è ancora un dilettante e finché non si laurea non può iscriversi ai circuiti pro. L’unica soluzione sarebbe quella di seguire le orme di Ben Shelton: lasciare il circuito universitario e le sessioni estive per diventare un professionista a tempo pieno. Ma i piani di Tarvet sono ben altri. Consapevole del percorso che San Diego riserva: “Qui gli allenatori si concentrano sul processo e sullo sviluppo, aspetti cruciali per chi vuole diventare professionista”. E il College non fa sconti, montepremi compreso: “Finché sei dei nostri, sei un dilettante”. Vinci partite contro ogni pronostico e guadagni tanti soldi? Le regole in America sono chiare. Tarvet lo sa e cerca di sdrammatizzare: “Devo trovare 60.000, 70.000 sterline di spese, il tennis è uno sport costoso. Spero di riuscirci, basta pagare un po’ di più ai miei allenatori. Troveremo una soluzione. Volare in business class. Ovviamente, no, resterò umile”.
Il precedente
Tarvet non è il solo. Negli ultimi US Open la tennista Maya Joint era stata costretta a rinunciare a un montepremi ancora più alto per colpa della stessa regola. 200mila dollari (circa 164mila euro) “persi” perché studentessa universitaria in Texas. Con le regole Ncaa Join ne incassò solo 10mila: “Sono contenta di aver scelto di andare al college”. Chi la prese peggio fu Andy Roddick nel 2003 dopo la vittoria degli US Open: “Com’è possibile che un atleta del college può accettare soldi da un concessionario d’auto locale senza poter incassare il montepremi del torneo?”. Questione (anche) di sponsor.
Le regole NIL: ecco come Tarvet potrebbe guadagnare di più
Un maggior profitto potrebbe arrivare dalle cosiddette regole NIL (letteralmente name, image, likeness) che consentono agli studenti-atleti di guadagnare dei soldi tramite degli accordi di personal branding. E proprio a Wimbledon Tarvet indossa le patch di TK Maxx (catena di negozi di abbigliamento) e Clearpay (servizio di pagamento rateale). Insomma, si fa di tutto per poter arrotondare. Escamotage di un tennista (ancora) dilettante che non può ancora guadagnare come vorrebbe. E come meriterebbe. Tutto per una regola americana riservata agli studenti atleti. Intanto, Tarvet continua a vivere il suo sogno a occhi aperti a Wimbledon. “Sono venuto qui senza avere aspettative. Sono fiducioso di poter vincere contro chiunque”. Alcaraz compreso.
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