Oasi segrete di Roma: parchi e ville da riscoprire
- Postato il 23 giugno 2025
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- Di SiViaggia.it
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Non solo città d’arte per eccellenza e vestigia storica della civiltà occidentale: la città di Roma è anche una delle più verdi d’Europa, con i suoi parchi, le sue ville storiche e i suoi giardini che costituiscono ben il 67% del suo territorio.
Oltre alle ville più note, come l’Orto Botanico, Villa Borghese o Villa Torlonia, a Roma ci sono diversi parchi più tranquilli e meno frequentati dai turisti, vere oasi dove nella stagione più calda è possibile trovare un po’ di refrigerio e dove si passeggia abitualmente a contatto con la Storia. Storia che, come spesso accade a Roma, si intreccia con le storie: dagli antichi romani alle famiglie nobili, dai Papi ai dittatori, passando per i cittadini e le loro famiglie, i giochi dei bambini, le domeniche fuori porta e la semplicità inestimabile del silenzzio e della frescura.
Ville storiche e giardini segreti: piccole grandi oasi urbane
La nostra panoramica inizia da Villa Sciarra: sette ettari e mezzo e situata sulle pendici del colle Gianicolo tra i quartieri di Trastevere e Monteverde Vecchio, addossata alle Mura gianicolensi, teatro di eventi storici (qui nel 121 a.C. venne ucciso Gaio Gracco) e passata nelle mani di famiglie ricche ed influenti come i Barberini/Sciarra, gli americani George Wurts e sua moglie Henriette Tower, Benito Mussolini e infine donata ai romani. Al suo interno si trovano fontane barocche, statue mitologiche, siepi scolpite e angoli silenziosi che evocano atmosfere da giardino segreto: le sue geometrie ordinate si fondono con una vegetazione lussureggiante, creando un luogo ideale per passeggiate al fresco e visite inedite, come quella al Museo della Matematica che si trova proprio all’ingresso della Villa.
Poco conosciuta e suggestiva è Villa Gordiani, un parco archeologico situato presso al III miglio della via Prenestina: contiene i resti di una vasta villa patrizia, tradizionalmente identificata con quella della famiglia imperiale dei Gordiani, ossia i tre imperatori romani del III secolo Gordiano I, Gordiano II e Gordiano III. Simbolo della Villa è il Mauseoleo dei Gordiani, che si staglia contro il verde quasi selvaggio che lo circonda: in realtà la Villa è molto apprezzata proprio perchè ben tenuta ed è frequentata dai residenti, in particolare da famiglie. Una passeggiata nel fresco e nella storia che solo la città di Roma può offrire.
Villa Leopardi, Villa Lazzaroni e Villa Celimontana: tre piccole gemme fuori dai circuiti turistici
Piccola gemma quasi sconosciuta su Via Nomentana è Villa Leopardi, un esempio di residenza di fine Ottocento che comprende quattro edifici fra cui la Biblioteca Comunale e che affaccia su un giardino caratterizzato dalla presenza di lecci, pini, allori. Qualche panchina, i “nasoni” in ghisa (le tipiche fontanelle romane) ad assicurare il refrigerio, tanta pace e molto silenzio: questi i piccoli tesori che regala la Villa.
Fuori dai radar turistici anche Villa Lazzaroni, nel quartiere Appio Latino, un Parco storico ottocentesco con giochi d’acqua, viali alberati e un’atmosfera intima, poco affollato anche nei weekend: mescola ulivi e mandorli secolari ad elementi di impronta esotica come la Pawlonia tomentosa, l’araucaria, l’albero di Giuda, il Gingko biloba.
Situata accanto al Colosseo, ma fuori dai circuiti turistici classici è Villa Celimontana, uno storico parco pubblico situato sul Colle Celio e immerso in un’area ricca di testimonianze antiche. Nata come giardino rinascimentale della famiglia Mattei nel XVI secolo, fu progettata su resti romani, tra cui tratti delle Mura Serviane e antichi acquedotti. All’interno ospita un piccolo obelisco egizio proveniente dal Tempio di Iside in Campo Marzio, fontane seicentesche, statue classiche e resti di mosaici antichi. Il verde è fitto e ombroso, ideale per passeggiate e letture, con scorci suggestivi tra pini, palme e cipressi. Oggi è anche sede della Società Geografica Italiana, ospitata nello storico Casino Nobile della villa.
Fuga nel verde fra tra periferie, natura e rigenerazione urbana
Il verde romano non è solo paesaggio, ma un vero veicolo di cultura e memoria collettiva: tra rovine sommerse e boschi urbani, i parchi di Roma custodiscono storia e storie, identità urbane e immaginari da riscoprire. In una città dove vivono 3 milioni di persone in un’area di 1.285 km quadrati, i parchi sono un valore in più, un necessario polmone verde ma anche un’aggiunta imprescindibile alla qualità della vita di chi vive una città così grande e così, per tanti versi, problematica.
Nel cuore del Pigneto, uno dei quartieri più densamente abitati e culturalmente interessanti di Roma si nasconde un piccolo giardino dal sapore medievale: il Parco del Torrione, che prende il nome da un’antica torre trecentesca in laterizio, unica superstite di un sistema di fortificazioni minori della campagna romana. Il parco è raccolto, selvatico, quasi spontaneo: alberi a foglia larga, sentieri sterrati, panchine solitarie. Di sera, soprattutto in estate, si accende: è infatti scenario di diverse manifestazioni musicali e culturali. Un’occasione in più per conoscere questo parco in un’ottica diversa.
Non è sconosciuto, ma ancora stranamente tranquillo il Giardino degli Aranci (Parco Savello), all’Aventino: offre una delle viste più iconiche della città, con la cupola di San Pietro perfettamente incorniciata tra i rami. Ma oltre allo scorcio da cartolina, c’è il profumo degli agrumi, la geometria rinascimentale del parco e la tranquillità che solo certi luoghi sanno offrire anche a due passi dal centro.
Tra gli altri parchi meno conosciuti ma preziose oasi verdi cittadine, fra centro e periferia, ricordiamo anche il Parco della Madonnetta ad Acilia, nel quadrante sud-ovest di Roma, che rappresenta uno degli spazi verdi più importanti ma meno noti. Ampio e articolato, ospita boschetti, percorsi ciclabili, aree giochi, piccoli laghetti artificiali e un’area naturalistica protetta. È una vera oasi per le famiglie e per chi ama muoversi in mezzo alla natura senza uscire dalla città. La sua ricchezza botanica lo rende un polmone verde prezioso per tutta la zona.
Roma Nord, una riserva verde inaspettata in città
Spostandosi verso Roma Nord esiste un vero e proprio bosco dentro la città, la Riserva dell’Insugherata, una delle aree naturali più selvagge e poco frequentate, con sentieri che si snodano tra le querce da sughero (da cui il nome), torrenti, piccole valli e panorami inaspettati. È un luogo dove si possono ancora ascoltare i suoni della natura e camminare per chilometri senza incrociare automobili. Perfetta per escursionisti urbani e camminatori solitari.
Sempre nella zona nord di Roma si trova una delle operazioni più interessanti di rigenerazione urbana degli ultimi anni: il Parco Lineare della Magliana, che nasce lungo l’argine del Tevere come spazio pubblico recuperato. Il quartiere Magliana infatti, densamente abitato, era praticamente privo di spazi verdi e gli abitanti percepivano l’argine del fiume come un vero e proprio muro: creando invece questa nuova realtà il Parco è diventato una passeggiata, attrezzato con rampe per disabili, attrezzi ginnici e giochi per bambini, riqualificando un’area di 9 ettari. C’è anche un anfiteatro con pavimentazioni per feste, spettacoli e schizzi per giocare con l’acqua e una vasta zona verde con altalene e scivoli. Quella che era una zona degradata e poco frequentata è diventato un nuovo polmone verde adatto a famiglie e turisti.
Infine, tra Balduina e Montemario si apre una valle verde fatta di sentieri, calanchi e scorci improvvisi sulla cupola di San Pietro. Il Parco del Pineto è una riserva naturalistica vera e propria, che custodisce la biodiversità del versante nord-ovest della città. Spesso trascurato dai circuiti turistici, è invece uno degli spazi più autentici per immergersi nella Roma naturale, dove il profilo urbano sfuma tra pini, querce e silenzi.