Nuovo caso nomine in Ue, la garante dei cittadini promuove il suo capo di gabinetto a segretario generale (a 20mila euro al mese)

  • Postato il 19 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Bruxelles deve fare di nuovo i conti con quello che rischia di trasformarsi nell’ultimo scandalo sulle nomine ai vertici delle istituzioni Ue. E questa volta oggetto di critiche è chi su queste pratiche dovrebbe vigilare, l’Ombudsman Ue Teresa Anjinho, entrata in carica meno di un anno fa in quota Partito Popolare Europeo. La mediatrice europea portoghese, che dovrebbe vigilare sul corretto svolgimento delle procedure, comprese quelle di assunzione, ha deciso di nominare il suo ex capo di gabinetto, l’avvocato greco Lampros Papadias, come segretario generale, la più alta carica del servizio civile del suo ufficio, con uno stipendio da 20mila euro al mese.

La comunicazione ufficiale è arrivata, come riporta Euractiv, il 30 ottobre scorso con un’email diretta al personale del suo ufficio. È stata Anjinho in persona a presiedere la commissione di selezione e a condurre i colloqui con i candidati. Ed è lei ad avere autorità di nomina definitiva per il posto. “Si è trattato di una procedura aperta che ha portato a candidature eccellenti. Dopo un processo di selezione approfondito, è stato scelto il candidato migliore – ha dichiarato un portavoce dell’Ombudsman – La commissione di selezione ha scelto il candidato in base al merito, alle qualifiche e all’eccellenza dimostrata durante il rigoroso processo di selezione”.

Quello di Papadias ricorda molto un altro caso che sollevò uno scandalo che travolse la commissione Juncker, quando l’allora presidente lussemburghese nominò a segretario generale della Commissione il suo potentissimo capo di gabinetto Martin Selmayr, scelta che gli costò proprio la condanna dell’Ombudsman per violazione dei principi di trasparenza e buona amministrazione. Nella sua mail, la politica portoghese ha voluto rimarcare che “Lampros porta con sé una vasta esperienza interistituzionale, legale e gestionale, un profondo impegno verso la missione e i valori dell’Ombudsman europeo e una chiara sintonia con la visione e la direzione strategica dell’ufficio. La sua competenza e la sua guida saranno preziose mentre rafforziamo la nostra governance e attuiamo la nostra strategia”.

Tra chi protesta per la nomina della mediatrice europea è anche la delegazione del Movimento 5 Stelle a Bruxelles che con Pasquale Tridico annuncia che “la Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo ha inviato una lista di nuove domande all’ufficio della Mediatrice europea Teresa Anjinho per fare luce sulla promozione del suo capo di gabinetto a segretario generale, un incarico da 20mila euro al mese – si legge nel comunicato – È in gioco la credibilità e il ruolo dell’Istituzione stessa: come potrà la Mediatrice indagare sulle denunce di cattiva amministrazione delle altre Istituzioni se su essa stessa possono cadere dubbi di favoritismo in una procedura di così grande importanza? Inoltre, le modalità di questa promozione non sembrano rispettare le più elementari norme sul conflitto di interessi. Ci aspettiamo da Teresa Anjinho risposte chiare che permettano di scacciare i dubbi sulla totale trasparenza e rispetto delle regole anche etiche, altrimenti può essere a rischio il via libera del Parlamento europeo al discarico di bilancio”.

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Il Fatto Quotidiano

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