Nucleare, il disegno di legge a Palazzo Chigi. Nella bozza previsti 60 milioni di investimenti e una nuova Autorità
- Postato il 2 ottobre 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Manca solo l’ultimo passaggio in consiglio dei ministri, previsto per giovedì sera, poi la legge delega sul nucleare andrà in Parlamento. E stando alla bozza del disegno di legge circolata nelle ultime ore e che ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare, lo stanziamento complessivo per gli investimenti previsti ammonta a 60 milioni di euro in tre anni, mentre è al vaglio l’istituzione di una nuova Authority per la sicurezza nucleare. “Entro i 12 mesi successivi dobbiamo redigere le norme d’attuazione” ha dichiarato in queste ore il ministro dell’Ambiente e dell’Energia, Gilberto Pichetto Fratin. Perché il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dall’entrata in vigore del testo, uno o più decreti legislativi “recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale”. Ma la materia è più ampia e gli ambiti da disciplinare sono plurimi e indicati nell’articolo 2: produzione di idrogeno, disattivazione e smantellamento degli impianti esistenti, gestione dei rifiuti radioattivi (Leggi l’approfondimento) e del combustibile nucleare esaurito, ricerca, sviluppo e utilizzo dell’energia da fusione, nonché la riorganizzazione delle competenze e delle funzioni in materia, anche mediante riordino e modificazioni della normativa vigente. Insomma, nei prossimi dodici mesi si dovrebbe decidere del futuro nucleare del Paese. Lo conferma l’ultima bozza circolata, 4 articoli sviluppati in sette pagine che ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare. “Naturalmente il Parlamento poi valuterà secondo i propri tempi l’iter, ma per fine legislatura daremo a questo paese le condizioni per fare delle scelte” ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell’Italian Energy Summit 2025, in corso a Milano.
Il deputati Pd, in Commissione Ambiente: “L’iter conoscitivo non è concluso” – La legge delega era stata approvata in via preliminare da Palazzo Chigi il 28 febbraio e che il 30 luglio scorso ha incassato il parere favorevole della Conferenza Unificata. Riguardo al dibattito in aula “rispetto tutte le posizioni ideologiche, ma mi auguro che il dibattito sia portato sui contenuti, sulla parte scientifica e sull’interesse nazionale. Bisogna spiegare che cos’è il nuovo nucleare – ha commentato Pichetto Fratin – che non è la bomba atomica, e bisogna spiegare che cosa fare per dare al paese sicurezza e una struttura di controllo e di cosa dare alle future generazioni vista l’esplosione prevista della domanda di energia”. E il Parlamento è pronto, come si evince dalle dichiarazioni dei deputati Pd, membri delle commissioni Attività Produttive e Ambiente che – proprio in tema di spiegazioni – ricordano di aver portato avanti una indagine conoscitiva sul nucleare durata quasi un anno e conclusasi a marzo. Più di 70 audizioni di esperti, realtà produttive, accademici, e industrie “Purtroppo ancora non esiste una relazione finale di questa indagine conoscitiva i cui materiali giacciono ormai da molti mesi negli uffici delle Commissioni” segnalano Christian Di Sanzo, Marco Simiani, Vinicio Peluffo e Alberto Pandolfo. Per i parlamentari dem si tratta di una relazione “fondamentale per informare il Parlamento sullo status, delle potenziali opportunità, ma anche dei costi dell’energia nucleare in Italia. Il governo vuole quindi calendarizzare un ddl ancora prima che il Parlamento abbia finito l’iter conoscitivo”. E chiedono che le Commissioni producano la relazione finale dell’indagine conoscitiva. “Senza questa indagine – aggiungono – vorrebbe dire aver preso in giro gli esperti e le realtà industriali che vi hanno partecipato”.
I criteri e i procedimenti per la localizzazione – Oggetto della delega sul nucleare la disposizione di un “Programma nazionale finalizzato allo sviluppo della produzione di energia da fonte nucleare sostenibile, che concorra alla strategia nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica” e la disciplina delle competenze per approvare, attuare e monitorare tale programma. I decreti dovranno definire i criteri e i procedimenti per la localizzazione, su istanza dei proponenti, degli impianti di produzione di energia da fonte nucleare sostenibile. “Nel rispetto delle norme tecniche e degli standard di sicurezza previsti dalla normativa nazionale, europea ed internazionale – si specifica nel testo – tenuto altresì conto, ove applicabile, della disciplina generale in materia di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti per la produzione di energia”. Si prevede “il riordino della disciplina della sicurezza, della vigilanza e del controllo, attraverso il riordino o la soppressione degli organi e degli enti titolari di competenza in materia anche al fine di valutare l’istituzione di un’autorità amministrativa indipendente per la sicurezza nucleare”. Così, sperimentazione, costruzione o installazione, esercizio degli impianti saranno soggetti a procedimenti abilitativi integrati di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica “nel rispetto, ove istituita” delle attribuzioni di questa autorità. Il titolo abilitativo sostituirà “ogni provvedimento amministrativo, autorizzazione, concessione, licenza, nulla osta, atto di assenso, comunque denominato, ad eccezione dei provvedimenti di valutazione ambientale”.
Uno stanziamento da 60 milioni di euro in tre anni – Stando alla bozza, per l’attuazione degli investimenti previsti dalla delega si provvede “a valere sulle risorse assegnate al ministero dell’Ambiente” nella misura di 20 milioni di euro per ciascuna delle annualità 2027, 2028 e 2029, per un ammontare totale di 60 milioni sul triennio. E un nodo importante porta di nuovo alla comunicazione e all’informazione sul nucleare, sui cui il Governo Meloni e il ministro Pichetto Fratin hanno intenzione di puntare molto. Per le “opportune forme di informazione e di consultazione capillare per le popolazioni direttamente interessate sull’energia nucleare” e per una “opportuna campagna di informazione ai cittadini sull’energia nucleare, con particolare riferimento alla relativa sicurezza e sostenibilità” è autorizzata la spesa di 1,5 milioni di euro per l’anno 2025 e di 6 milioni di euro per l’anno 2026.
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