Notifiche del consorzio di bonifica, Adiconsum: «Richieste Illegittime»

  • Postato il 9 dicembre 2025
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Notifiche del consorzio di bonifica, Adiconsum: «Richieste Illegittime»

Adiconsum attacca il Consorzio di Bonifica Calabria per richieste di pagamento illegittime: il beneficio fondiario non è dimostrato.


VIBO – Continuano a sollevare tensioni e polemiche le notifiche inviate dal Consorzio di Bonifica della Calabria ai cittadini proprietari di immobili. Secondo Adiconsum, le richieste di pagamento con codice tributo 1H78 – relative alla cosiddetta “contribuenza iscritta a ruolo” – non solo mancano di fondamento, ma violano apertamente i principi del corretto procedimento amministrativo. Il Consorzio di Bonifica della Calabria, nato dall’accorpamento degli 11 consorzi territoriali oggi in liquidazione, sostiene che i contribuenti traggano benefici dalle attività di bonifica, quali manutenzione idraulica, pulizia dei canali e opere di difesa del territorio. Ma secondo Adiconsum, tali benefici «non risultano né concreti né dimostrabili nella maggior parte dei terreni agricoli calabresi», rendendo quindi le richieste «ingiustificate e potenzialmente illegittime».

Il nodo centrale è di natura giuridica. Come ricorda la stessa associazione, la Corte Costituzionale – con la sentenza n. 188 del 19 ottobre 2018 – ha dichiarato incostituzionale l’obbligo di pagare contributi consortili “indipendentemente dal beneficio”, stabilendo invece che il tributo è esigibile solo se il contribuente ottiene un vantaggio diretto e verificabile dalle attività del Consorzio. Un principio confermato da successive pronunce delle Corti di Giustizia Tributaria, che hanno spesso dato ragione ai cittadini ricorrenti.

Eppure, nonostante il quadro normativo risulti oggi chiarissimo, le notifiche continuano ad arrivare, generando confusione e spese non dovute. «Negli anni – scrive Adiconsum – molti cittadini hanno pagato per ignoranza del proprio diritto o per evitare procedure lunghe e costose».

A intervenire in maniera netta sono il presidente regionale Adiconsum, Michele Gigliotti, e l’avvocato Antonino Cavallari del foro di Vibo Valentia. «La sentenza costituzionale – affermano – obbliga il Consorzio a dimostrare il beneficio fondiario prima di chiedere il pagamento. Continuare a emettere avvisi senza tale verifica significa ignorare la legge, esporre i cittadini a oneri ingiustificati e minare l’economia agricola calabrese».

NOTIFICHE DEL CONSORZIO DI BONIFICA, L’APPELLO DI ADICONSUM A OCCHIUTO E GALLO

L’associazione chiede dunque un intervento immediato del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo: «Serve un decreto che imponga controlli preliminari, blocchi le richieste illegittime e avvii una revisione complessiva delle procedure. Siamo pronti a collaborare – conclude la nota – ma non accetteremo ulteriori ritardi o abusi».

Nel frattempo, si moltiplicano i contatti ai centri l’associazione dei consumatori da parte di cittadini intenzionati a ricorrere contro gli avvisi ricevuti. E il caso, lungi dall’essere chiuso, si prepara a diventare un nuovo fronte caldo nei rapporti tra contribuenti, Regione e Consorzio di Bonifica.

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