“Nonnina mia, te ne sei andata senza dirmi nulla. Quando andavamo in giro mi presentavi come il tuo fidanzato e mi facevi ridere tanto”: Matteo Ardenzi omaggia Ornella Vanoni
- Postato il 24 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il nipote di Ornella Vanoni, Matteo Ardenzi, ha voluto ricordare sua nonna durante i funerali della cantante nella chiesa di San Marco, a Milano: “Nonnina mia, sei stata un’artista grandiosa, una mente irriverente, icona di stile e personaggio dei social. Una persona forte e indipendente. Quando ero piccolo mi facevi ‘ghirighiri’ prima di dormire e poi quando ti accompagnavo a qualche evento mi presentavi come il tuo fidanzato e mi facevi ridere così tanto”.
E ancora con un filo di commozione: “Nonna era il tipo di persona che mi chiamava ogni giorno per chiedermi come stessi, e a volte rispondeva ai miei messaggi un secondo dopo che avevo già risposto io. Era quella che minacciava di diseredarmi quando fallivo un esame all’università, che mi chiedeva cosa avessi fatto prima e di ‘Tic Tic Toc’ (TikTok, ndr)”.
Il nipote ha voluto celebrare anche la sua ironia: “Era l’unica persona che mi lasciava messaggi in segreteria lunghi tre o quattro minuti, a volte cantando My Funny Valentine, altre volte cambiando quattro o cinque voci deliranti per chiedermi se mi fossi dimenticata di mia nonna. È stata la mia più grande sostenitrice, quella che credeva in me anche quando io ero la prima a fallire, quella che sapeva dirmi amore e affetto ogni volta che ne avevo bisogno. Semplicemente, era mia nonna”.
Poi, tre giorni fa, ha aggiunto, “te ne sei andata senza dirmi nulla. Così, all’improvviso. Ogni tanto mi dicevi: ‘Amore, prima o poi dovrò morire, lo sai, vero?’. Ma io, io non ti ho mai creduto davvero. Oggi siamo tutti qui per te, e sono più orgoglioso che mai di come l’essere tua nipote mi abbia definita come persona, di come averti nel mio mondo mi abbia aiutata a scrivere il mio ruolo in questa tragicommedia che è la vita. In questi giorni ho passato ore a riscoprire il tuo percorso attraverso foto, video, canzoni, articoli e testimonianze dei tuoi colleghi”.
In particolare, ha osservato, “rileggendo l’intervista con Natalia Aspesi di un anno fa, mi ha colpito come tu sia riuscita a cogliere l’ingrediente fondamentale della tua personalità: il fatto che, pur essendo una donna di grande intelligenza e forte dell’esperienza dell’età, avevi conservato una certa leggerezza, una bellissima frivolezza, a volte bizzarra, ma sempre viva, come se stessi ancora aspettando qualcosa dalla vita. E penso fosse proprio così. Anzi, lo so, perché quegli occhi da ragazzina li conosco bene, conosco lo sguardo con cui guardavi il mondo: lo stesso sguardo con cui sedevo accanto a te e ti sentivo chiedere al tuo capo, al tuo direttore, se quell’anno avresti potuto cominciare come stagista, come scopritrice di giovani talenti”.
Secondo il nipote, “è proprio senza quello sguardo che oggi, nel bene e nel male, faccio fatica a immaginare il domani. Ma ci proverò, te lo prometto, a dare sempre il massimo per le persone che amo. Era la cosa che più apprezzavi di me”. Quindi ha concluso: “Ciao nonna. Ti voglio bene e mi manchi”.
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