“Non l’ho uccisa io, ho cercato di salvarla ma l’ambulanza è arrivata troppo tardi”: il rapper malese Namewee arrestato per l’omicidio dell’influencer taiwanese Iris Hsieh

  • Postato il 6 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La morte della influencer taiwanese Iris Hsieh è stata riclassificata come omicidio, quasi due settimane dopo che era stata trovata priva di sensi nella vasca da bagno di un hotel a Kuala Lumpur. La polizia malese ha arrestato il rapper e regista Namewee, che aveva scoperto il corpo il 22 ottobre, e ha avviato un’indagine su quella che inizialmente era stata considerata una “morte improvvisa” non sospetta.

Namewee, 42 anni, il cui vero nome è Wee Meng Chee, ha dichiarato di aver trovato Hsieh priva di sensi e di averle praticato la rianimazione prima di chiamare i soccorsi. Hsieh, 31 anni, era arrivata in Malesia il 20 ottobre per collaborare con lui a un progetto video. Conosciuta come la “dea infermiera”, aveva oltre mezzo milione di follower su Instagram e aveva partecipato al video musicale “China Reggaeton” del 2020.

Il capo della polizia di Dang Wangi, Sazalee Adam, ha confermato che Namewee resterà in custodia fino al 10 novembre. L’artista si è presentato spontaneamente alla stazione di polizia per collaborare alle indagini. “Collaborerò completamente con la polizia nelle indagini e sarò responsabile verso il pubblico e la famiglia della defunta – ha dichiarato il rapper in un post su Instagram – Non fuggirò. In passato sono stato ricercato sette volte e mi sono sempre presentato volontariamente, senza mai scappare”.

Il rapper ha inoltre negato le accuse per possesso di droga e respinto le speculazioni online: “Ho letto un’altra notizia infondata e mi sento profondamente infastidito. Non ho mai fatto uso o portato droghe; ultimamente ho solo bevuto di più. Che ci crediate o no, la verità verrà a galla una volta che la polizia pubblicherà il rapporto, il che dovrebbe richiedere altri due o tre mesi”.

In un altro messaggio, ha spiegato i motivi del suo silenzio e criticato la gestione dei soccorsi: “Il motivo per cui non abbiamo risposto prima è che il caso era ancora in fase di indagine e non potevamo rivelare dettagli. Siamo stati anche ricattati in questi ultimi giorni; se volete continuare con questa farsa, siamo pronti a combattere fino alla fine. Siamo profondamente addolorati per la morte improvvisa di Yu-shim. R.I.P. L’ambulanza è arrivata con quasi un’ora di ritardo”. L’autopsia e i risultati tossicologici non sono ancora stati resi noti. Il manager della vittima ha segnalato contraddizioni nelle versioni fornite, mentre l’indagine per omicidio rimane in corso.

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