Nocera Terinese, riapre attività vini Scavigna

  • Postato il 6 giugno 2025
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Nocera Terinese, riapre attività vini Scavigna

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Dopo la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, riconsegnati vigneti e mezzi agricoli
al Consorzio Agricolo conteso dai fratelli Odoardi, del Consorzio agricolo Scavigna
, protagonisti di continue liti giudiziarie


NOCERA TERINESE – Dopo la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro, seconda sezione civile, che ha escluso il socio Gregorio Lillo Odoardi dal Consorzio agricolo Scavigna, è stata restituita tutta l’attività produttiva al Consorzio agricolo Scavigna di Nocera Terinese il cui stabilimento di produzione del vino doc di località Campodorato di Nocera Terinese si avvia alla riapertura. Sono stati riconsegnati anche tutti i mezzi agricoli ai fini delle conduzione dei terreni riconsegnati al Consorzio, nella persona dell’amministratore unico Giovan Battista Odoardi Lillo.

VINI SCAVIGNA, LA SENTENZA DEL TRIBUNALE

Il tribunale di Lamezia Terme con sentenza ha quindi restituito l’attività al legittimo proprietario, poiché il pignoramento dichiarato estinto. Il provvedimento notificato l’1 aprile scorso e le consegne sono iniziate il 10 aprile e concluse il 15 maggio scorso, compresi tutti i vigneti e i terreni che conduce il Consorzio agricolo Scavigna, storico punto di riferimento del territorio e della viticoltura calabrese, guidato dall’amministratore unico Giovan Battista Odoardi Lillo che, quindi, ufficialmente riprende le attività consortili dopo anni di forzato abbandona dovuti a lunghe complesse vicende giudiziarie.

SCAVIGNA E LAVORI RIPRISTINO

Già dal mese di maggio avviati importanti lavori di ripristino e valorizzazione dei terreni, nell’ottica di riportare alla luce tutto il potenziale agricolo e produttivo che ha reso il Consorzio e il territorio del vino doc Scavigna celebri anche oltre i confini nazionali.

SENTENZE E PREVISIONI APERTURA

Il nuovo corso reso possibile grazie a sentenze favorevoli e all’esclusione definitiva dalla compagine consortile di «soggetti che, per anni, avevano ostacolato la normale gestione e creato confusione nell’attività collettiva» è scritto in una nota del Consorzio. La riapertura dello stabilimento, prevista auspicabilmente nella prossima l’estate 2025 «rappresenta un passaggio fondamentale non solo per il rilancio della produzione del doc Scavigna, simbolo di eccellenza e tradizione locale, ma anche per la crescita sociale e culturale dell’intero comprensorio». Negli anni passati, infatti, il territorio doc Scavigna – si ricorda – «è stato protagonista di prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, confermandosi un punto di riferimento del panorama vitivinicolo italiano».

IL RITORNO ALL’OPERATIVITÀ

Il Consorzio annuncia che «il ritorno alla piena operatività consentirà inoltre il ripristino della legalità e l’avvio di nuove opportunità occupazionali: sono previste assunzioni da subito ed iniziative di sviluppo che prenderanno corpo a partite dal 2026, a beneficio di tutta la comunità calabrese». E che «nonostante le difficoltà ancora presenti e il persistere di tentativi da parte dei soggetti ormai esclusi dalla compagine consortile (soggetti privi di titoli giuridici- autorizzativi-) di ostacolare il normale corso della giustizia», il Consorzio Agricolo Scavigna e il suo amministratore ribadiscono «con fermezza la volontà di proseguire nel percorso della legalità, trasparenza e tutela degli interessi collettivi. La giustizia, seppur lenta, ha finalmente ristabilito la verità dei fatti e chiuso il cerchio su una vicenda segnata, nel tempo, anche da narrazioni distorte e ricostruzioni inverosimili».

LE DICHIARAZIONI DELL’AMMINISTRATORE DEL CONSORZIO

«Siamo giunti al termine – dichiara l’amministratore unico Giovan Battista Odoardi Lillo – di una lunga vicenda che ha visto alternarsi anche racconti quasi di fantasia, nel tentativo di creare confusione tra cittadini ed istituzioni. Oggi finalmente, il Consorzio può guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Il mio augurio è che il doc Scavigna possa ritornare presto ad arricchire le tavole italiane, restituendo pregio e valore al nome storico della nostra cantina “Odoardi”, simbolo di unione familiare, tradizione e passione per il territorio calabrese». Giovan Battista Odoardi Lillo inoltre, ringrazia «tutti coloro che, con impegno e fiducia, hanno sostenuto la causa della legalità e la valorizzazione di un patrimonio comune: il ritorno dei vini doc Scavigna».

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