No Tobacco Day, “ogni anno 700mila morti per il fumo in Europa. Metà dei fumatori inizia prima dei 19 anni, è allarme per le sigarette elettroniche”

  • Postato il 31 maggio 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Negli ultimi anni i fumatori sono diminuiti. Ma il trend positivo è stato interrotto dalla diffusione di nuovi prodotti per il fumo che in questi anni hanno affiancato le sigarette tradizionali. Sono infatti aumentati i consumatori tra i più giovani, con quasi il 40% degli studenti delle superiori che fa uso di e-cig, tabacco riscaldato, annullando il trend in discesa che si vedeva nei fumatori adulti. Lo rilevano i dati che verranno presentati dall’Istituto Superiore di Sanità durante un convegno in occasione del No Tobacco Day, che si celebra il 31 maggio. Il cosiddetto “policonsumo”, hanno sottolineato gli esperti, riguarda infatti la grande maggioranza dei 14-17enni e una quota sempre maggiore di adulti, con rischi crescenti per la salute.

L’uso composito dei prodotti da fumo rappresenta una sfida complessa per la salute pubblica, – ha affermato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone – perché non si può escludere che l’uso di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, con o senza nicotina, si traduca in aumento del rischio per la salute sia per l’esposizione a livelli più alti di nicotina che per l’esposizione a una maggiore varietà di sostanze chimiche nocive contenute nei dispositivi elettronici”.

Verso un divieto nei parchi pubblici?- I rischi che scaturiscono dal consumo di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato sono confermati anche dalla recente raccomandazione dell’Unione europea di estenderne i divieti di consumo anche a spazi esterni ad alta frequentazione come parchi giochi, aree scolastiche e sanitarie, edifici pubblici e fermate dei mezzi. Inoltre, per la prima volta si propone di includere esplicitamente i nuovi prodotti da fumo nelle politiche antifumo nazionali, seguendo l’esempio già avviato da alcuni Paesi. L’obiettivo è chiaro: proteggere meglio i cittadini dal fumo passivo e dagli aerosol inalati involontariamente, ma anche de-normalizzare il consumo di tabacco e nicotina, con un’attenzione speciale ai più giovani.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ribadisce infatti che non esiste un livello sicuro di esposizione al fumo passivo. Gli aerosol emessi dalle sigarette elettroniche e da altri dispositivi simili, sebbene percepiti come meno nocivi, possono causare gravi danni respiratori e cardiovascolari. “Quando consideriamo le principali cause di malattia e di decesso nei Paesi occidentali, la narrazione più frequente ci porta a pensare che le cause sono ‘esterne’, indipendenti dalle nostre scelte e per lo più attribuibili a fattori non controllabili come l’inquinamento, la presenza di prodotti chimici e pesticidi nei cibi e forse anche alcuni farmaci – spiega al FattoQuotidiano.it il dottor Biagio Tinghino (Direttore della scuola nazionale di formazione della Società Italiana di Tabaccologia) -. I dati ci mostrano invece una realtà molto diversa. La maggior parte delle morti precoci (ossia prima della media di una popolazione) sono provocate da stili di vista sbagliati, con in prima linea il consumo di tabacco”.

Da segnalare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma chiaramente che questo fattore di rischio è la prima causa di morte evitabile in Occidente. In particolare, Olivér Vàrhlvy, della Commissione europea per l’Health and Animal Welfare, ha dichiarato che vengono perse ogni anno circa 700mila vite in Europa a causa del consumo di tabacco, e metà dei fumatori inizia prima dei 19 anni. “Questo è il motivo per cui è importante indicare come traguardo una generazione tabacco-free, ed è un punto critico proteggere i ragazzi, i bambini anche dai pericoli del fumo di seconda mano”, continua Tinghino.

Tutti i numeri del fumo in Italia- In Italia, se tra gli adulti le sigarette tradizionali arretrano lentamente, tra gli adolescenti si affacciano nuovi consumi più tecnologici e subdoli, spesso mescolati tra loro. Un’indagine del Centro Nazionale Dipendenze e Doping (ISS) su oltre 8.000 studenti tra gli 11 e i 17 anni mostra una tendenza in calo tra i più piccoli: nel 2025, solo il 7,5% degli studenti delle medie ha dichiarato di aver usato un prodotto da fumo nei 30 giorni precedenti, contro il 9,6% del 2022. Il calo è dovuto in gran parte alle ragazze, passate dall’11,1% al 6,9%, mentre i maschi restano stabili: dal 7,9% al 7,6%. Il prodotto più diffuso è la sigaretta elettronica (6,3%), seguita da sigarette tradizionali (3,2%) e tabacco riscaldato (3,1%).

Superiori: boom di consumi e di mix pericolosi- Salendo d’età, la musica cambia. Tra i ragazzi dai 14 ai 17 anni, i consumi salgono al 37,4%, rispetto al 30,2% del 2022. Crescono sia le ragazze (dal 34,8% al 42,1%) sia i ragazzi (dal 25,9% al 32,2%). Il consumo è variegato:

• 29,9% usa sigarette elettroniche

• 24,5% fuma sigarette tradizionali

• 22,4% consuma tabacco riscaldato

E c’è anche chi ha già provato le bustine alla nicotina, l’ultimo arrivato sul mercato.

Attenzione però alla frequenza: il 35,9% degli adolescenti svapa almeno 20 giorni al mese.

Ma il dato più inquietante è il policonsumo: il 70,7% dei ragazzi che usano uno di questi prodotti, li usa tutti insieme. “Il policonsumo tra i minori è un fenomeno in espansione che merita particolare attenzione”, avvertono gli esperti dell’ISS.

Adulti italiani: più stabili, ma sempre più “ibridi”- Passando agli adulti (18-69 anni), il quadro è apparentemente stabile:

• 59% non fuma

• 17% ha smesso

• 24% è ancora fumatore attivo

Ma è cambiato il modo di fumare. La sigaretta classica non è più sola: cresce l’uso combinato con dispositivi elettronici. Ecco le cifre.

Sigarette tradizionali:

• Dal 25% nel 2014 al 18% nel 2024

• Più diffuse tra uomini (28%) che donne (20%)

• Forti disuguaglianze sociali:

• 36% tra chi ha difficoltà economiche

• 30% tra chi ha solo la licenza media

• Solo 18% tra i laureati

Sigaretta elettronica:

• Coinvolge il 4% della popolazione adulta

• Sale all’8% tra i 18-24enni

• Nessuna differenza tra uomini e donne, leggermente più diffusa tra i diplomati

• In crescita: dal 2% del 2014 a oltre il 4% oggi

Tabacco riscaldato:

• Usato da circa il 4% degli italiani

• In forte aumento: dal 0,5% nel 2018 al 4,6% nel 2024

• Tocca il 9% tra i 18-24enni

• Più diffuso tra le donne giovani

• Più frequente tra i laureati (4%) rispetto a chi ha solo la licenza elementare (<1%)

In conclusione, i giovani iniziano presto, consumano più prodotti e con più frequenza. Gli adulti fumano meno, ma mescolano dispositivi diversi, creando nuove dipendenze. La nicotina non è sparita, ha solo cambiato volto. Il rischio? Che questo “nuovo fumo” sembri innocuo, ma stia già costruendo le dipendenze del futuro.

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