“Attenzione, non comprate il costume da sirenetta: mia figlia ha rischiato di annegare, la coda da sirena può uccidere”: l’allarme del papà sul New York Post
- Postato il 31 maggio 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un articolo di pochi giorni fa riporta la testimonianza di un padre la cui figlia ha rischiato di annegare mentre indossava un costume da sirenetta, un modello molto diffuso e amato dalle bimbe. Con l’avvicinarsi della stagione balneare si impone dunque la massima attenzione. Tanto simpatici quanto pericolosi: i vivaci costumi da sirenetta, facilmente reperibili in commercio, possono trasformarsi in una trappola mortale per le bimbe che li indossano. Infatti, al posto degli slip, questo due pezzi dai colori brillanti ha una lunga coda che mima quella di un pesce. La bambina ci infila le gambette, che restano dunque unite al suo interno. Niente di peggio per limitare i movimenti in acqua.
“Spero che i genitori che vedono quello che è successo si spaventino… Voglio che la gente sappia che questi costumi con la coda da sirena possono uccidere”, dichiarò all’epoca a Today Adam Lisberg, un padre del New Jersey che qualche anno fa ha rischiato di veder morire annegata la figlia di 5 anni. Anche se l’episodio risale al 2020, il rischio che si ripeta una simile eventualità è concreto, perciò, con l’estate alle porte, i tabloid hanno rilanciato la sua testimonianza, mettendo in guardia dall’acquisto di simili costumi in vendita a poco prezzo su piattaforme come Amazon, Temu e Shein.
Tragedia sfiorata- Era una bella e calda domenica di giugno nella casa di Adam. La piscina gonfiabile era pronta e le figlie Annabelle, di 5 anni. e Ruby, di 7, dopo aver indossato il costumino da sirenetta, erano in procinto di entrare in acqua. L’uomo si era reso conto benissimo che la coda di pesce ostacolava i movimenti delle figlie, che camminavano e scalciavano con fatica, ma non era la prima volta che il costume veniva indossato. Inoltre l’acqua della piscina superava di poco i 60 cm, arrivando giusto alle gambe delle bambine. Insomma, anche se inciampavano le piccole non avrebbero avuto difficoltà a mettersi sedute. Ma le cose andarono molto diversamente.
Distratto dall’altro figlio piccolo, il padre dovette rientrare in casa ma non mancava di controllare il giardino dalla finestra, pronto a precipitarsi fuori per ogni evenienza. Era da poco rientrato in casa dopo un falso allarme quando giunse la figlia maggiore per avvisarlo che la sorellina non si muoveva. Fortunatamente Ruby era riuscita a tirarla fuori dall’acqua. Adam si precipitò fuori e trovò Annabelle con gli occhi spalancati. La bimba giaceva su un fianco con le braccia sotto la coda di pesce e non respirava. Dopo che il padre le praticò una rudimentale rianimazione cardiorespiratoria, Annabelle riprese conoscenza e, soccorsa dai medici, poté poi rientrare a casa dopo due giorni di ricovero ospedaliero.
La storia è a lieto fine, ma c’erano tutte le premesse per una tragedia. “Dal punto di vista biomeccanico c’è una limitazione dei movimenti perché entrambi gli arti inferiori restano rinchiusi dentro il costume”, spiega il dott. Alessandro Picatto, chinesiologo e personal trainer. “In caso di una crisi di panico o di un momento di difficoltà, il bambino non ha libertà di movimento. La cosa è tanto più pericolosa in un ambiente come l’acqua, che non è il nostro”, aggiunge l’esperto, raccomandando di non utilizzare questo tipo di costume prima dei 10 anni.
I precedenti e lo studio australiano- Già nel 2018 uno studio denunciò il rischio di annegamento per le bambine che indossavano coda o pinne da sirenetta (che tengono uniti i soli piedi), capaci di ridurre i movimenti addirittura del 70%. Tutto partì da un video virale del 2015, che mostrava una bimba americana con il costumino a coda di sirena, bloccata sott’acqua a testa in giù in una piscina. L’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) emanò allora delle avvertenze, e in seguito commissionò uno studio alla Royal Life Saving Society of Western Australia (RLSSWA) per testare la capacità di nuoto di bimbi dai 2 ai 12 anni con addosso coda o pinne: proprio da qui emerse la limitazione dei movimenti fino al 70%.
Gli studiosi sottolinearono che nuotare in quelle condizioni faceva aumentare più rapidamente la stanchezza: a quel punto annegare era un attimo. Le raccomandazioni furono tra l’altro di utilizzare prodotti di qualità e sicuri ma solo dai 7 anni in su, sempre sotto il controllo diretto dei genitori e solo in piscina, mai in mare o al lago Secondo gli studiosi, le avvertenze andrebbero anche apposte sui costumi. Ma anche se sono ormai passati anni dal video del 2015 e dal successivo studio, coda e pinne da sirena continuano a essere facilmente reperibili on line e molto spesso i genitori ignorano il terribile rischio cui vanno incontro i figli soltanto per un po’ di divertimento.
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