Nissan, bilancio deludente e rimodulazione del business. L’ad Espinosa: “Rilancio con il piano Re:Nissan”

  • Postato il 14 maggio 2025
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Bilancio e rilancio: cambiare per sopravvivere. Ovvero Ridurre i costi, variabili e fissi, e ridimensionare (ancora) l’occupazione e la produzione. Ivan Espinosa, il 46enne manager messicano dallo scorso aprile nuovo amministratore delegato di Nissan, il quarto in otto anni (da Carlos Ghosn a Hiroto Saikawa a Makoto Uchida), ha presentato i deludenti risultati dell’ultimo esercizio e allo stesso tempo anticipato la strategia per risollevare la casa di Yokohama, sposa mancata nel matrimonio sfumato con Honda.

Il nuovo piano di ristrutturazione segue i tre presentati da Uchida, laureato in teologia, l’ultimo dei quali annunciato lo scorso autunno e valido fino al 2027. Gli oltre quattro miliardi di dollari di perdita netta contabilizzata da Nissan nell’ultimo anno fiscale (aprile 2024 – marzo 2025) hanno costretto Espinosa ad aggiornare gli obiettivi per garantire all’azienda la sostenibilità economica e finanziaria e la necessaria marginalità anche con volumi attorno ai 3,5 milioni di veicoli (3,35 negli ultimi dodici mesi), ossia 2,3 milioni in meno dell’ultimo bilancio ascrivibile al ripudiato manager franco-brasiliano-libanese Ghosn. Ma tra il marzo del 2017 e oggi, l’industria automobilistica è stata travolta dalla pandemia, dall’invasione russa in Ucraina, dalle dispute commerciali culminate con i dazi della nuova amministrazione Trump.

Con una profittabilità di poco superiore al mezzo punto percentuale (0,6%) e un margine operativo franato del 90%, a Espinosa e alla sua squadra non è rimasto altro se non imporre un nuovo giro di vite che porterà ad un maggior tasso di utilizzo degli stabilimenti, il cui numero verrà quasi dimezzato entro il 2027, da 17 a 10, per tagliare del 20% la capacità produttiva, che attualmente è di 5 milioni di unità l’anno. Nissan ha disposto anche la “cancellazione del progetto di costruzione dello stabilimento di batterie LFP a Kyushu”, nei pressi Fukuoka. A livello globale, il costruttore sopprimerà complessivamente 20.000 posti di lavoro, 9.000 dei quali erano già stati annunciati. L’obiettivo è quello di ottenere risparmi nell’ordine dei 3,4 miliardi di dollari entro il 2026 equamente divisi tra variabili e fissi, per il cui anno fiscale Espinosa confida nel ritorno alla redditività.

“Di fronte alle difficili performance nell’anno fiscale 2024 e all’aumento dei costi variabili, aggravati dal contesto incerto, dobbiamo dare priorità al miglioramento interno con maggiore urgenza e rapidità, puntando a una redditività meno dipendente dai volumi”, ha sintetizzato il manager messicano. “Re:Nissan è un piano di rilancio fattivo e che delinea chiaramente come dobbiamo intervenire”, ha insistito.

Espinosa ha ufficializzato la creazione di un “ufficio trasversale dedicato alla trasformazione” per il quale lavoreranno 300 esperti che assumeranno le decisioni in materia di costi: per la sola forza lavoro l’obiettivo è quello della riduzione del 20% della spesa oraria media. Nella ridefinizione delle priorità c’è anche lo sviluppo accelerato, “che riduce i tempi di consegna e garantisce che non vi siano ritardi nel lancio dei prodotti”: 37 mesi per i nuovi modelli e 30 per quelli derivati. I vertici di Nissan hanno progettato il ripensamento della catena di fornitura, “razionalizzando il numero dei fornitori ai quali saranno garantiti maggiori volumi, eliminando le inefficienze e sfidando gli standard tradizionali”. Sono incluse le sforbiciate del 70% alla complessità dei componenti e al numero di piattaforme, da 13 a 7 entro il 2035.

Nissan sta anche ridefinendo “la strategia di prodotto per essere più orientata al mercato e al marchio”: Giappone, Cina, Europa, Medio Oriente, Messico e, malgrado i dazi, anche gli Stati Uniti continueranno a essere mercati chiave. Nel Vecchio Continente, il costruttore si concentrerà sui segmenti B e C-Suv, ottimizzando “le partnership con il Gruppo Renault e i partner cinesi per diversificare ulteriormente l’offerta”. Nissan continuerà a collaborare con Honda “nel campo dell’intelligenza dei veicoli e dell’elettrificazione”.

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