Neonato morì soffocato durante il parto, la perizia scagiona i medici indagati: “Colpa di un evento raro e imprevedibile”

  • Postato il 14 marzo 2025
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ospedale generica

Genova. Era morto soffocato durante il parto il 27 marzo di un anno fa, nonostante i disperati tentativi di rianimarlo da parte dell’equipe medica ed ostetrica che stava gestendo il travaglio. Una tragedia che aveva portato, oltre all’immenso dolore per i futuri genitori, all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Genova dopo che l’ospedale Evangelico aveva comunicato l’accaduto ai magistrati.

A finire iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo tre medici e un’ostetrica (assistiti tra gli altri dagli avvocati Antonio Rubino e Paolo Costa) ma che tuttavia ora, dopo la consulenza tecnica depositata nei giorni scorsi dal medico legale Francesco Ventura, vedono la loro posizione destinata ad alleggerirsi notevolmente.

Secondo il professor Ventura infatti “a concorrere alla morte del neonato è stata in base alla perizia è stato “il difficile espletamento del parto causato dalla distocia di spalla che complicava in acuto il quadro di sofferenza ipossica fetale”.

La distocia di spalla è quella condizione per cui una spalla del feto si incastra nell’osso pubico o nell’osso sacro materno durante il parto bloccando il bambino nel canale del parto. Nella distocia di spalla la testa del feto fuoriesce, ma la spalla si incastra nell’osso pubico o nell’osso sacro della madre. Condizione nella quale spiega Ventura “è necessario effettuare manovre ostetriche ulteriori dopo il fallimento della trazione esercitata sulla testa fetale per favorire il disimpegno delle spalle”.

La distocia di spalla è un “evento molto raro e l’incidenza riportata in letteratura è estremamente variabile per la difficoltà e l’eterogeneità delle definizioni” spiega ancora Ventura che tuttavia la quantifica con una percentuale: “si può ragionevolmente ritenere che la DS si realizzi nello 0,4% dei parti”. E se ci sono alcuni fattori di rischio (come diabete od obesità nella madre) non sarebbero stati presenti nel caso specifico.

In conclusione secondo la consulenza tecnica “il personale medico e paramedico si è attenuto alle linee guida e alle buone pratiche indicate dalla comunità scientifica” e il decesso sarebbe stato “una conseguenza inevitabile delle gravissime e instabili condizioni respiratorie ed emodinamiche del feto durante la fase espulsiva del parto legate a cause multifattoriali difficilmente prevedibili e prevenibili”, ragion per cui “non è possibile ravvisare alcuna colpa” da parte dei medici. Adesso la pm Gabriella Dotto, che coordina le indagini, dovrà decidere se disporre ulteriori accertamenti oppure se chiedere l’archiviazione.

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Genova24

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