Nel Napoletano, riciclavano soldi di spaccio e pizzo giocando a “10 e Lotto”

  • Postato il 4 luglio 2025
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Nel Napoletano, riciclavano soldi di spaccio e pizzo giocando a “10 e Lotto”

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Nel Napoletano, riciclavano soldi provenienti da spaccio e pizzo giocando a “10 e Lotto”. Arrestate sette persone – quattro in carcere e tre ai domiciliari – accusate di riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di beni di provenienza illecita.


CASTELLO DI CISTERNA (NAPOLI) Riciclavano i soldi del pizzo e dello spaccio della camorra giocando a “10 e Lotto”. Con puntate apparentemente innocue, “lavavano” decine di migliaia di euro nelle ricevitorie, trasformando il denaro sporco in vincite apparentemente pulite. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (Napoli), coordinati dalla DDA, hanno arrestato sette persone. Quattro in carcere e tre ai domiciliari, accusati di riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di beni di provenienza illecita.

Riciclavano soldi provenienti da spaccio e pizzo giocando a “10 e Lotto”

Secondo le indagini, i clan Sautto-Ciccarelli e Angelino-Gallo – attivi al Parco Verde e nel “Bronx” di Caivano – avrebbero ripulito in questo modo parte dei soldi ottenuti con droga ed estorsioni. Tra settembre e ottobre 2022, solo in due mesi, sono stati investiti oltre 766mila euro in giocate, di cui 137mila ritenuti provento diretto delle attività illecite.

Il meccanismo era semplice quanto redditizio: somme ingenti venivano giocate in ricevitoria, ottenendo vincite intestate, ma solo formalmente, a una donna prestanome. Il 29 settembre 2022, ad esempio, la donna ha effettuato cinque giocate sui numeri 5-25-85 vincendo 45mila euro (9mila euro a giocata). Due settimane dopo, il 13 ottobre, ha puntato per dieci volte sui numeri 6-26-90, incassando complessivamente 90mila euro. Tra gli arrestati figurano anche i titolari della ricevitoria compiacente. Avrebbero giocato poco più di 50mila euro, ottenendo vincite per 155mila euro, parte delle quali sarebbero poi tornate, ripulite, nella disponibilità del clan.

Il sequestro

Il giudice ha escluso l’aggravante mafiosa, ma ha disposto il sequestro di 151mila euro, un immobile e le attrezzature utilizzate per le giocate, bloccando la filiera del riciclaggio attraverso il gioco. Resta intatto, però, il quadro di un sistema che sfrutta le pieghe della legalità per riciclare soldi sporchi, trasformando una giocata in ricevitoria in un bancomat della camorra.

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