Nel documento di finanza pubblica solo 80 parole sulla questione abitativa: zero impegni per i prossimi anni
- Postato il 8 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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E’ in corso d’esame in Parlamento il Documento Programmatico di Finanza Pubblica (Dpfp); si tratta del documento economico che fotografa, a detta del governo, la situazione e che è propedeutico alla stesura della prossima legge di bilancio, che sarà approvata dal Consiglio dei Ministri in una delle prossime settimane.
Ho voluto leggere cosa il governo ha scritto in materia di politiche abitative e ho riscontrato queste parole: Infine, nell’ambito delle politiche abitative, si evidenzia che nel corso dei lavori del Tavolo Casa, sono stati presentati i recenti sviluppi dell’attuazione del Piano Casa Italia, per il quale sono state stanziate le prime risorse, pari a 660 milioni, da destinare all’avvio di progetti pilota (100 milioni per gli anni 2027-2028) e al finanziamento del Piano Casa (560 milioni per gli anni 2028-2030). L’iter procedurale finalizzato all’adozione del Piano Casa è in corso di svolgimento.
Una questione che riguarda milioni di famiglie povere – i numeri li ho citati tante volte e non serve ripeterli – liquidata in circa 80 parole, sei righe, su un documento di 144 pagine.
Si tratta però di 80 parole pesanti che contengono indicazioni e impegni che vanno sottolineati.
E’ da notare come parlando di finanziamenti di politiche abitative il governo non prende alcun impegno nella prossima legge di bilancio che dovrebbe riguardare l’anno 2026. Si parla di risorse complessive per 660 milioni di euro, ma attenzione: 100 milioni di euro saranno disponibili per 50 milioni nel 2027 e per 50 nel 2028, mentre altri 560 milioni complessivi per gli anni 2028-2030. Da questo si evince che per la precarietà abitativa e il fabbisogno le risorse saranno disponibili solo dal 2027 e il loro utilizzo effettivo non potrà che avvenire negli anni successivi, forse con qualche prima attuazione di programmi nel 2029 – conoscendo come funziona la macchina della pubblica amministrazione da quella ministeriale a quella regionale e comunale.
Quindi da oggi ai prossini 4 anni ai precari della casa non arriverà nulla e nulla è previsto in materia di offerta alloggiativa ad affitto sociale o agevolato. Eppure stando ai dati del 2024, sugli sfratti tra gli anni 2025, 2026,2027, 2028 e 2029 col trend attuale avremo 200.000 famiglie che subiranno una sentenza di sfratto e oltre 100.000 saranno sfrattate con la forza pubblica. Non è una bella prospettiva.
Anche in materia di ammortizzatori sociali per i precari della casa si evidenzia, da parte del governo, un completo disinteresse, infatti l’eventuale finanziamento dei fondi contributo affitto e morosità incolpevole non viene nemmeno citato. Questo significa che anche nel 2026, come nel 2025, saranno disponibili i soli 10 milioni di euro stanziati a livello nazionale per il fondo contributo affitto dalla precedente legge di bilancio. Vere briciole se rapportati ai 320 milioni di euro che erano stati stanziati per il fondo contributo affitto nel 2022. Oggi un’altra era.
D’altronde se il governo annuncia e stanzia 20 miliardi di euro nel 2026 per il riarmo da qualche parte i soldi vanno prelevati: come non prevedere che anche i precari della casa contribuiscano?
Infine ma non di minore importanza intendo sottolineare il fatto che il Dpfp ad ottobre 2025 ci dice che il famoso Piano casa di Salvini, strombazzato a destra e a manca ma che nessuno ha mai visto se non per qualche slide girata, è in fase di svolgimento. In fondo che fretta c’è? I soldi prima del 2027 o 2028 non ci sono, e poi vogliamo dare tempo a immobiliaristi, fondazioni, finanza immobiliare di organizzarsi? Perché quel Piano casa non prevede case popolari, ma case di social housing privato, ovvero la nuova frontiera della speculazione immobiliare, finto sociale, destinata non ai poveri ma ai solvibili.
‘La casa non è una merce’, si diceva una volta. Oggi le case sono un aspetto mercantile dello sfruttamento delle città e dei poveri, che restano buoni solo per le statistiche.
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