Nel cuore della foresta, il Castello di Eltz sfida i secoli
- Postato il 2 agosto 2025
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- Di SiViaggia.it
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Nel cuore della Renania-Palatinato, avvolto dai sussurri di una foresta antica e protetto da una valle appartata, si erge un castello che sembra appartenere a una fiaba gotica: il Castello di Eltz, miracolosamente sopravvissuto intatto a tutte le guerre, e proprietà della stessa famiglia per oltre ottocento anni.
Una continuità che ne ha preservato la struttura architettonica, e che ha custodito, come in uno scrigno, lo spirito stesso del Medioevo.
Un’opera architettonica che incanta a prima vista
Chi arriva a Eltz per la prima volta spesso rimane senza parole. Dinanzi agli occhi si apre una scena da dipinto romantico: otto torri svettano fino a trentacinque metri, con tetti spioventi e sottili cuspidi che sfidano le nuvole. I bovindi e le costruzioni a graticcio, caratteristici dell’architettura tedesca del tardo Medioevo, donano movimento e fascino al profilo del castello.
Non è difficile capire perché venga spesso definito “la quintessenza del castello medievale”.
La sua posizione lo rende ancora più affascinante: sorge solitario su uno sperone roccioso nella foresta di Eltz, che ne avvolge le mura con un silenzio quasi sacro. Lontano da strade, città e dalla vita moderna, il maniero vive in simbiosi con la natura tutt’intorno, in un’atmosfera sospesa nel tempo.
Un baluardo di pietra e di storia
La storia del castello affonda le radici in epoche molto più antiche di quelle che la sua immagine romantica potrebbe far pensare. Il sito su cui è stato costruito era già utilizzato in epoca celtica e romana, grazie alla collocazione strategica tra la valle della Mosella e le alture dell’Eifel. Un passaggio obbligato per chiunque volesse controllare i traffici commerciali o spostarsi lungo la regione del Maifeld.
Nel XIV secolo, il castello fu al centro di un episodio chiave: nel 1336, il potente principe elettore di Treviri, Baldovino di Lussemburgo, pose d’assedio Eltz utilizzando le nuove e temute macchine da guerra medievali, come il trabucco. Fu un punto di svolta: i signori di Eltz, fino ad allora protetti dall’inaccessibilità del loro rifugio, dovettero infine arrendersi. Ma nonostante ciò, il castello non venne distrutto, si piegò, ma non cadde.
Un viaggio tra stanze, segreti e capolavori
Oggi, fare tappa al castello di Eltz consente di conoscere a fondo nove secoli di vita quotidiana, arte, cultura e potere. Le visite guidate permettono di ammirare sale perfettamente conservate: arredi originali, affreschi, stemmi e soffitti lignei raccontano storie di epoche lontane, e ogni ambiente serba qualcosa di unico.
Ma il vero gioiello è la Sala del Tesoro, una delle più straordinarie raccolte d’Europa. Qui, oltre cinquecento oggetti testimoniano il prestigio della famiglia Eltz e la raffinatezza dell’artigianato europeo. Argenterie raffinate provenienti da Augusta e Norimberga, vetri preziosi, preziose porcellane, gioielli sontuosi e armi da guerra e da torneo si susseguono in un’esposizione che non è solo bellezza, ma anche racconto. Anche se non fa parte della visita guidata, la Sala del Tesoro è accessibile con il biglietto d’ingresso e merita tutta l’attenzione.
Una natura che protegge e incanta
A rendere l’esperienza ancora più intensa è la cornice naturale. Gli oltre trecento ettari della foresta che abbraccia il castello fanno parte di una riserva naturale protetta, classificata «Natura 2000», un autentico santuario di biodiversità. I boschi custodiscono alberi secolari, querce da cui un tempo si estraeva tannino, e zone umide che ospitano specie vegetali e animali ormai rare.
I sentieri, percorribili a piedi, trasformano la visita in una vera avventura: tra scorci da favola, ruscelli limpidi e il canto degli uccelli, l’escursione stessa diventa parte integrante della magia di Eltz.