‘Ndrangheta a Sangineto, luce sulle intimidazioni al Castello

  • Postato il 27 settembre 2025
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‘Ndrangheta a Sangineto, luce sulle intimidazioni al Castello

L’inchiesta della DDA ha fatto luce anche sull’intimidazione al noto locale di Sangineto (CS) , Il Castello. Dove il 14 agosto furono esplosi 5 colpi di pistola contro il portone. Un gesto criminale studiato e compiuto alla luce del giorno


PAOLA – La notte di Ferragosto al locale Il Castello di Sangineto resta impressa come il simbolo di un’estate che avrebbe dovuto essere solo musica e divertimento, ma che invece fu segnata dalla violenza.

Nel pomeriggio del 14 agosto tre uomini incappucciati, a bordo di una Volvo, raggiunsero l’ingresso della discoteca e aprirono il fuoco: almeno cinque colpi di pistola esplosi contro il portone, sotto gli occhi increduli di chi si trovava nei pressi.

PLATEALE INTIMIDAZIONE AL CASTELLO DI SANGINETO

Un gesto studiato, plateale, compiuto alla luce del giorno come per ribadire che il controllo del territorio non conosce pause, nemmeno davanti a uno dei locali più noti e frequentati della costa tirrenica calabrese.
Quell’atto intimidatorio, che suscitò paura e indignazione, ha trovato, all’alba di giovedì, un punto di svolta. L’operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha portato all’esecuzione di otto misure cautelari, quattro delle quali in carcere.

LE INDAGINI DELLA DDA RICOSTRUISCONO IL CONTESTO DELL’ATTACCO AL CASTELLO

Le indagini hanno ricostruito il contesto in cui maturò l’attacco al Castello: non un episodio isolato, ma parte di una più ampia attività criminale fatta di estorsioni, furti, ricettazione e uso di armi ed esplosivi, alcuni reati aggravati dal metodo mafioso.

IL LAVORO DEGLI INQUIRENTI

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’associazione attiva tra Cetraro e i comuni vicini avrebbe usato l’attentato come strumento di pressione, per imporre il proprio potere su attività economiche e imprenditori del territorio.

OLTRE AL CASTELLO, ALTRI TENTATIVI DI ESTORSIONE

Oltre al caso di Sangineto, contestati due tentativi di estorsione ai danni di imprenditori dei settori sanitario e dei trasporti, due assalti falliti a sportelli bancomat, la ricettazione di veicoli e targhe utili a compiere altri reati, e diversi episodi di lesioni personali.

GLI INDAGATI


Gli indagati sono Giuseppe Antonuccio, Vincenzo Bufano, Giuseppe Ferraro e Giuseppe Scornaienchi, finiti in carcere; Fedele Cipolla, Severino Caruso e Marcello Ricco, sottoposti ai domiciliari. Claudio Vattimo, raggiunto dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il colpo al Castello rimane però l’episodio più simbolico, quello che ha scosso la comunità e reso evidente come il divertimento e la vita sociale possano diventare bersagli di logiche criminali.

LE PAROLE DEL SINDACO DI SANGINETO

«Esprimo la mia più ferma condanna per il vile atto che colpisce un’intera comunità», aveva dichiarato a caldo il sindaco di Sangineto, Michele Guardia, il giorno dopo l’attacco. Parole che oggi trovano conferma: quell’agguato non era frutto del caso, ma di un disegno preciso. Eppure, la reazione del locale non si fece attendere. Con coraggio, i gestori decisero di non fermarsi e già la sera successiva confermarono il programma musicale previsto.

CHIESTA ISTITUZIONE DI UNA TENENZA

«Non si può spegnere una fiamma così luminosa», scrissero sui social, scegliendo di opporre alla paura la forza della normalità. Un segnale forte, che molti giovani accolsero come risposta collettiva a chi aveva provato a colpire il cuore del divertimento.

Sul piano istituzionale, l’amministrazione comunale di Cetraro ha espresso «riconoscimento per l’impegno profuso dallo Stato». Chiedendo contestualmente che venga accelerata la realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri e l’istituzione di una Tenenza, strumenti ritenuti indispensabili per un controllo più capillare del territorio.

Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari, e le responsabilità dovranno essere accertate in tribunale.

LEGGI ANCHE: ‘Ndrangheta a Cetraro: 8 indagati per estorsioni, armi ed esplosivi

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