Ndoye, il tacco che ferma il Napoli è una carezza che vola sopra la città: Scudetto e Champions passano da Bologna
- Postato il 8 aprile 2025
- Di Virgilio.it
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Straordinario, decisivo, geniale. In un’espressione sola, tutto il bello del calcio. Sì, perché il gol di Dan Ndoye, che permette al Bologna di riprendere il Napoli e tenersi stretto il quarto posto in classifica, racchiude in sé l’espressione più cristallina e poetica di questo sport. È il calcio che si fa scintilla, frammento limpido di quella poesia che ogni tanto sussurra, urlando tutta la sua essenza. Un’azione di squadra, con il corridoio impossibile infilato dal filtrante di Miranda, l’assist al centro di Odgaard e la finalizzazione da sogno dello svizzero.
Un colpo di tacco, una carezza che vola sopra la città capace di racchiudere nel volgere di un attimo tutte le emozioni che il calcio è in grado di regalare. Lo stupore per il gesto tecnico. L’attesa carica di ansia e speranza nell’arcobaleno che sorprende in un sol istante non solo Scuffet e Juan Jesus, ma un intero stadio. E infine l’urlo. Trattenuto dal bacio alla traversa, che pare quasi un addio, per poi fatalmente liberarsi, selvaggio, primordiale, come un fuoco che brucia i pensieri.
Il Napoli di Antonio Conte si ferma, osserva impotente la legge del Dall’Ara, che vede Ndoye andare in rete da quattro gare consecutive e la squadra di Italiano da dodici, come non accadeva dal marzo ’75 quando in panchina c’era un argentino, Bruno Pesaola, punto di contatto tra Bologna e Napoli. Tra un paio di giornate l’Inter di Simone Inzaghi, avanti tre punti in classifica, sarà chiamata a rispondere al richiamo di quel rettangolo verde dove il calcio sa rinascere e trasformarsi con ineguagliabile bellezza. La corsa Scudetto e quella Champions passano da qui. Da Bologna. Dal Bologna.