“Nave diretta in Israele in arrivo in porto a Genova”: preallerta al presidio permanente per Gaza
- Postato il 2 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Il Calp- Usb ha ricevuto dai lavoratori l’informazione che verso le 17.30 potrebbe attraccare presso il terminal Spinelli, nel porto di Genova, la nave Medkon Perla, partita da Israele e diretta in Israele.
L’alert per una nave in arrivo a Genova e diretta in Israele
L’Usb “si dichiara pronta a riconvocare eventuale sciopero sul carico e scarico di armamenti e invita tutta la cittadinanza a restare in allerta e tenersi pronta a eventuale mobilitazione che partirà dal presidio/blocco permanente di Varco Albertazzi, in corso da questa mattina”.
La ‘preallerta‘ che potrebbe portare a nuove manifestazioni nel pomeriggio di oggi, dopo il corteo di ieri sera che ha raggiunto la barriera del casello di Genova Ovest è arrivata nella tarda mattinata al varco Albertazzi, davanti alla sede di Music for Peace, in presidio permanente da ieri sera, quando le barche della flotilla sono state abbordate dalla marina militare israeliana.
Secondo quanto appreso, tuttavia, grazie all’intervento di Questura e Prefettura preoccupati da possibili disordini in porto in caso di attracco, la nave non dovrebbe entrare in porto, né oggi, né domani, giorno dello sciopero generale.
Tra i 40 italiani fermati e sequestrati dagli israeliani che saranno condotti in un centro di detenzione temporanea e poi espulsi tra alcuni giorni ci sono anche i genovesi José Nivoi e Pietro Queirolo Palmas.

L’autorità portuale: “Porto di Genova pienamente operativo, attività garantite nel rispetto del diritto di manifestare”
“A fronte di alcune notizie che parlano di chiusura o blocco, l’Autorità di Sistema Portuale chiarisce che le attività portuali proseguono regolarmente. Import/export, logistica, traghetti e crociere continuano in piena operatività, con la massima attenzione sia alla sicurezza dei lavoratori sia alla tutela del diritto di manifestare, nonché la sicurezza delle merci in sbarco/imbarco garantendo altresì il mantenimento del massimo livello di affidabilità dei nostri porti”. Lo dice in una nota l’autorità di sistema portuale. “Le limitazioni temporanee ai varchi Passo Nuovo/Albertazzi, parzialmente interessati dai presidi, e al varco Etiopia sono state adottate esclusivamente per ragioni di sicurezza, senza che la funzionalità complessiva del porto sia mai venuta meno. Restano infatti aperti e attivi il varco di Ponente, che garantisce l’accesso a tutte le banchine commerciali di Genova Sampierdarena, e in parte varco di San Benigno”.
“Anche i varchi dedicati a crociere e traghetti (Ponte dei Mille e Santa Limbania) sono operativi – prosegue AdsP – con eventuali brevi interruzioni legate al passaggio dei cortei. Il coordinamento tra Prefettura, Questura, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Capitaneria di Porto, Polizia di Frontiera e Security portuale garantisce un presidio costante e una gestione dinamica degli eventi, assicurando sia la prosecuzione delle operazioni portuali sia lo svolgimento ordinato delle manifestazioni”
Venerdì 3 ottobre sciopero generale: concentramento al terminal Traghetti
Domani – 3 ottobre – sciopero generale anche a Genova. Lo sciopero è stato indetto da Usb e Cgil (il concentramento del corteo a Genova sarà alle 8 del mattino di domani presso il Terminal Traghetti a Di Negro) per poi culminare il 4 ottobre in una manifestazione nazionale organizzata a Roma.
“Quella alla Global Sumud Flotilla, abbordata e aggredita in mare aperto dallo Stato genocida di Israele, mentre era impegnata in una missione civile e pacifica per rompere l’assedio alla Striscia di Gaza e consegnare aiuti umanitari alla popolazione stremata, è un’aggressione che riguarda tutti e tutte noi – scrivono dal sindacato di base Usb – la risposta non può che essere immediata, è necessario mobilitarsi da subito, in ogni città, in ogni luogo di lavoro, nelle strade e nei porti”. “L’Usb proclama la mobilitazione immediata e lo sciopero generale per il 3 ottobre – si legge nella nota – da questo momento chiamiamo ogni lavoratore e lavoratrice, ogni cittadino e cittadina, ogni organizzazione democratica e solidale a bloccare tutto, produzione, logistica, trasporti, scuola, servizi, in segno di protesta contro il crimine di guerra commesso da Israele e contro la complicità dei governi occidentali, Italia compresa, che continuano a fornire armi e sostegno politico al regime sionista”.