Natura, psicanalisi e introspezione con Giorgio Cutini ad Ancona 

  • Postato il 14 settembre 2025
  • Fotografia
  • Di Artribune
  • 1 Visualizzazioni

La mostra di Giorgio Cutini presso la Mole Vanvitelliana di Ancona si presenta come una profonda riscrittura dello spazio scenico, in cui il fotografo perugino, marchigiano d’adozione, agisce con consapevolezza poetica e formale. Il percorso espositivo, curato da Gabriele Peretta, si propone come una continua interrogazione del sé e del fuori di sé, condotta attraverso il dispositivo fotografico, che diviene strumento ermeneutico di esplorazione interiore e decodifica del reale. 

La fotografia di Giorgio Cutini in mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona 

In tale prospettiva, la fotografia assume una valenza simbolica e psichica: il paesaggio naturale — lungi dall’essere semplice oggetto di rappresentazione — si trasfigura in riflesso e metafora dell’esperienza individuale. Si assiste così a un processo dialettico tra interiorità e mondo, tra memoria personale e archetipi collettivi, tra gesto artistico e codici iconici condivisi. Elementi quali la roccia, la foglia, l’albero o la montagna vengono investiti di significati esistenziali, poetici e persino psicoanalitici, invitando il visitatore a un viaggio introspettivo nel quale natura e soggetto si compenetrano. 

Il foliage nell’opera di Giorgio Cutini alla Mole Vanvitelliana di Ancona 

Una sezione dell’esposizione è dedicata al foliage: un tema abitualmente associato alla variazione cromatica stagionale, qui restituito invece in bianco e nero. Tale scelta rappresenta un paradosso visivo perché il paesaggio è privato della sua epidermide cromatica, conducendo lo spettatore a una riflessione più profonda sulla natura e il suo legame intimo con la condizione umana. Nelle due fotografie che aprono l’allestimento, di vedono alcune foglie “ritratte”, ancora attaccate ai rami, evocano la tenacia della vita, l’istinto di resistenza, l’attaccamento all’origine e la resilienza delle piante alla forza devastatrice della roccia che si può staccare e trascinare con sé il tronco.  

Fotografia e poesia con Giorgio Cutini in mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona 

Il paesaggio di Cutini non è mai mera registrazione del reale, bensì risonanza affettiva, tensione simbolica, interrogazione dell’ignoto. La poesia leopardiana, percepibile in filigrana quale sottofondo culturale e tensione emotiva, funge da guida implicita nella lettura delle immagini. L’inquietudine cosmica, la contemplazione dell’infinito e la riflessione sul destino umano, centrali nell’opera di Leopardi, riaffiorano nelle fotografie come presenze silenziose, capaci di aprire lo sguardo a una dimensione altra. 

Memoria e linguaggi  

Il lavoro fotografico si articola in sezioni che alternano bianco e nero a raffinate ricerche cromatiche, in un costante dialogo tra tecniche analogiche — quali la macchina stenopeica o apparecchi d’epoca — e tensioni verso linguaggi contemporanei. L’uso del colore non è mai effetto decorativo, bensì atto consapevole di riscrittura percettiva, nella ricerca di una nuova sintassi visiva. Così, la mostra si inserisce nel più ampio dibattito contemporaneo sull’immagine e sul suo statuto, coinvolgendo anche le implicazioni dell’intelligenza artificiale nella produzione e nella lettura del visivo. Pur restando fedele a una pratica tradizionale, Cutini affronta con sguardo critico le nuove frontiere della tecnologia, interrogando le derive e le possibilità offerte dal mutamento dei linguaggi. 

Giorgio Cutini, Grigio, Sibilla errante, 2022-2023
Giorgio Cutini, Grigio, Sibilla errante, 2022-2023

Il valore della mostra di Giorgio Cutini alla Mole Vanvitelliana di Ancona 

I titoli delle opere, evocativi di stati d’animo, emozioni o percezioni, rafforzano la dimensione psichica e poetica dell’immagine, invitando lo spettatore a un’interpretazione personale, a un dialogo intimo e immaginativo con l’opera. La mostra si presta dunque anche a una lettura psicoanalitica, nella quale i simboli fotografici rimandano a nuclei arcaici, affettivi e famigliari, costituendosi come cristallizzazioni di esperienze da decifrare o da sciogliere. La presenza di Giorgio Cutini ad Ancona si impone come evento rilevante nel panorama artistico contemporaneo: un’occasione di rinnovamento del dibattito culturale attraverso una ricerca coerente, rigorosa e profondamente etica.  
 
Andrea Carnevali 
 
Libri consigliati: 

(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)     

L’articolo "Natura, psicanalisi e introspezione con Giorgio Cutini ad Ancona " è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

Potrebbero anche piacerti