Natale e D’Angelo (PD): “Agenzia regionale rifiuti è inutile, torneremo a chiederne la chiusura”
- Postato il 15 dicembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “L’Agenzia regionale dei rifiuti, dalla sua istituzione, continua a non fare nulla – e di questo se ne occuperà la Corte dei conti – confermandosi quel carrozzone inutile che, nella prossima discussione di bilancio, chiederemo venga chiuso una volta per tutte. Un carrozzone che anche Bucci ha voluto tenere in vita e a cui ha affidato la stesura della manifestazione di interesse per la realizzazione dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti”. Lo dichiarano Davide Natale, segretario PD Regione Liguria, e Simone D’Angelo, segretario Metropolitano PD Genova.
“Un bando – proseguono – che doveva essere pubblicato la scorsa primavera, poi entro fine agosto e successivamente tra novembre e fine anno, ma di cui, ad oggi, non si ha alcuna notizia. Bucci scrive le leggi e approva le delibere, ma subito dopo sembra dimenticarsene. Continua infatti con la narrazione secondo cui sarebbero i Comuni a doversi “fare avanti” per individuare il sito dove realizzare l’impianto. La legge italiana, però, dice tutt’altro, così come la stessa delibera approvata dalla Giunta regionale. La delibera, infatti, prevedeva che le imprese che avessero manifestato interesse per la realizzazione dell’impianto dovessero essere in possesso anche del benestare dell’amministrazione comunale del territorio interessato. L’esatto contrario di quanto afferma Bucci, che sostiene invece che per pubblicare il bando si debba sapere già dove realizzarlo. Questa seconda ipotesi è totalmente difforme dal contenuto della delibera e, se perseguita, rischierebbe di alterare la gara, cosa che ci auguriamo Bucci non voglia fare”.
“L’impianto da realizzare, inoltre, deve rispettare quanto previsto dalla pianificazione regionale, che indica in 26 mila tonnellate annue i rifiuti indifferenziati prodotti quando il sistema andrà a regime, cioè quando la Liguria raggiungerà il 65 per cento di raccolta differenziata. Le amministrazioni pubbliche devono muoversi all’interno della pianificazione. Se, come in questo caso, la pianificazione si è dimostrata un fallimento, va modificata. Ma per farlo è necessario che sia il Consiglio regionale a pronunciarsi, non attraverso decisioni arbitrarie”, concludono.