Nasce in Calabria l’associazione “Charlie Kirk Italia”. La fonda il “guerriero della luce” Massimo Ripepi: “È come Martin Luther King”
- Postato il 8 novembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dai “guerrieri della luce” di Bandecchi a “diffusori”. Non di profumo, ma “della dottrina di Gesù Cristo sulla terra”. Però nel nome di Charlie Kirk, l’attivista ultraconservatore e ultratrumpiano ucciso a settembre nello Utah. Altro giro altra corsa per il consigliere comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi, pastore di una Chiesa cristiana, ex esponente di Fratelli d’Italia e oggi coordinatore regionale di Alternativa Popolare. Condannato (in primo grado) per diffamazione ai danni di un medico e per una brutta storia in cui avrebbe “aiutato a eludere le investigazioni” un soggetto che era stato accusato di violenza sessuale nei confronti di una bambina, è lo stesso Ripepi che Stefano Bandecchi due anni fa ha candidato alle elezioni europee promettendo di lanciarlo, nel 2026, come aspirante sindaco della città dello Stretto.
A pochi mesi dalle comunali, il sogno di Ripepi di entrare a Palazzo San Giorgio indossando la fascia tricolore si è infranto qualche settimana fa quando il deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro, all’indomani della vittoria del centrodestra alle regionali, ha dato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco. E allora Ripepi ha pensato di mettere una sua foto a fianco di quella dell’attivista conservatore americano, paragonato addirittura a Martin Luther King. Il consigliere comunale ha incrociato, quindi, la bandiera italiana con quella statunitense “a difesa dei valori cristiani” e ha fondato così l’associazione “Charlie Kirk Italia” di cui si è autonominato presidente.
Presentata nell’auditorium del Centro “Gilberti Perri”, si tratta di un’associazione che, in salsa calabrese, guarda all’ideologia Maga. “La nostra lotta oggi si alza di livello. – spiega lo stesso Ripepi – Ho deciso di fondare l’associazione ‘Charlie Kirk Italia’ perché è diventato un simbolo della lotta dei valori cristiani contro i valori non cristiani. È la stessa cosa che stiamo facendo noi a Reggio Calabria. È una lotta che affronteremo con coraggio insieme ai nostri fratelli americani. Charlie Kirk è morto con un proiettile dove c’era scritto ‘Bella ciao’ e quindi rappresenta sicuramente un modello fortissimo, come quello di Martin Luther King. Io, che sono un piccolissimo cristiano di Reggio Calabria, sono felice di aver potuto combattere, in piccola parte, questa battaglia contro coloro che si sono posizionati contro la dottrina cristiana, con ingiustizie e ipocrisie che colpiscono i più deboli e indifesi. Tutto questo mi ha spinto a fondare questa associazione per condividere con i fratelli statunitensi e di tutto il mondo la stessa battaglia di verità, giustizia e amore cristiano”.
Per l’occasione sono accorsi – c’è scritto in una nota stampa – anche “l’ambasciatore del Centro per il ministero della politica cristiana e direttore del ministero Hope to the Hill a Washington, George Roller, e il direttore esecutivo di S2PS Global, Frank Pesce”. “Con i nostri ministeri incoraggiamo i leader e i giovani alla leadership cristiana. Charlie Kirk ha trasmesso la mentalità della fede che forma la società, e ora questo spirito sta prendendo forma anche qui in Calabria”. Le parole di Roller, un insegnante in pensione con una laurea in giurisprudenza, hanno soddisfatto Massimo Ripepi. Per capire chi sono e di cosa si occupano i suoi due ospiti è sufficiente una ricerca in rete dove c’è scritto che George Roller “organizza eventi di preghiera” e “concerti cristiani”, fornendo “monete e spille di sfida” ai membri di Capitol Hill “per ricordare loro che Dio li ha messi qui”, mentre Frank Pesce “lavora attivamente per costruire ponti significativi tra Israele e la comunità ebraica e la Chiesa delle Nazioni”.
“S2Ps Global” sta per “Spade trasformate in aratri”. Non tutte però: alcune sono rimaste spade a sentire il suo commento sull’elezione di Zoran Mamdani a sindaco di New York: “Stiamo sperimentando un’avanzata del califfato islamico. – dice Frank Pesce intervistato da alcuni giornali locali – Avete questo problema in Europa, ora lo abbiamo anche noi negli Usa. Gli stiamo aprendo le porte del centro finanziario degli Stati Uniti. Le nostre persone, attraverso il voto, hanno dato il loro benvenuto al califfato islamico. Ogni volta che inviti una rivoluzione, avrai violenza. E non puoi stabilire la pace attraverso la violenza”.
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