Municipi, il ritorno di Massimo Ferrante: “Il centrosinistra vince se recupera le periferie sociali”

  • Postato il 27 marzo 2025
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  • Di Genova24
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massimo ferrante

Genova. “Questi tre anni di fermo mi hanno fatto bene”. Massimo Ferrante, due volte presidente del Municipio Bassa Valbisagno e responsabile del Pd per i Municipi, è pronto a tornare in pista nel suo territorio. Stavolta non come candidato in prima persona (correrà nella lista del partito per il Consiglio comunale), ma come promotore di una lista civica che replicherà – anche nell’impostazione del logo – la formazione che porta il suo nome da tre cicli amministrativi nella sala consiliare di piazza Manzoni. E cercherà ovviamente di spostare l’ago della bilancia. Sebbene le candidature non siano ancora ufficiali, a sfidarsi nel triangolo Marassi-Quezzi-San Fruttuoso saranno il presidente uscente Angelo Guidi, civico di centrodestra, e l’attuale capogruppo del Pd Fabrizio Ivaldi, già assessore nella giunta di Ferrante.

La lista si chiamerà Bassa Val Bisagno civica, ma possiamo dire che è una lista Ferrante?
Non è una lista Ferrante, ma una lista che viene fuori da tutte le esperienze civiche sul territorio. Io mi sono sempre messo a disposizione della comunità, non ho mai inteso il mio ruolo come solista. Dal 2012 il municipio ha sempre avuto una lista civica di centrosinistra, sono stato il primo a presentarla ed è sempre stata la seconda più votata dopo il Pd. Ho sempre favorito il civismo perché permette di portare novità, mentre i candidati politici possono difettare di alcune visioni: avere il commerciante, il professionista, l’operatore dell’associazione riporta a una visione che non è solo una fotocopia dello scontro politico comunale, regionale e nazionale, ma allarga al sentire del territorio.

Di fatto sembra lo stesso modello del centrodestra.
Io però avevo presentato una lista civica ancora prima che apparissero Toti e Bucci. Loro hanno portato un civismo che in realtà nasconde la politica.

Però al tempo stesso lei si candida col Partito Democratico per Palazzo Tursi.
Mi candido in Comune per portare l’esperienza accumulata in anni e perché credo che il recupero dell’astensione sia possibile solo recuperando le periferie sociali della città. Voglio dare supporto al municipio che ho amministrato tanti anni garantendo la presenza di una lista che ripercorre 13 anni di lavoro nelle istituzioni della Bassa Valbisagno. Ho sempre fatto questo lavoro in parallelo: sono un dirigente del Pd, non mi sono mai nascosto dietro il civismo, ma allo stesso tempo bisogna dialogare col civismo senza chiedere una militanza politica.

Generico marzo 2025

Nel 2022 in Bassa Valbisagno il centrodestra vinse di misura, grazie al traino di Bucci e probabilmente grazie all’astensione schizzata oltre il 60%, il dato più alto di tutta Genova. Come si convince chi non va più a votare?
Il recupero dell’astensionismo sarà il vero dato, ma può avvenire solo a livello comunale con proposte forti che tengano conto del disagio che si vive in molte parti della città. Quello che ho notato è che alcune zone sono diventate periferie sociali, con un aumento della povertà: questo fenomeno si avverte molto più a Marassi che a San Fruttuoso. La partecipazione al voto è implosa, alle regionali ha votato meno del 30%, roba che deve spaventare.

Le responsabilità però sono anche del centrosinistra, non crede?
Le responsabilità sono sempre politiche, non c’entra destra o sinistra. Il fatto è che i cittadini non si sentono rappresentati. Questo centrodestra ha rappresentato le parti della città che sono meno in difficoltà, lo si è visto con le operazioni urbanistiche. Bucci lo ha confessato: “Sono stato fortunato a non aver mai dovuto spalare il fango”. Hanno ereditato le opere idrauliche del governo Renzi, dallo scolmatore del Fereggiano alla copertura della Foce, mentre lo scolmatore del Bisagno è fermo al palo e lo scolmatore del Rovare non è mai stato completato. È chiaro che bisogna dare risposte alla città che fatica, il centrosinistra deve responsabilizzarsi. Dobbiamo evitare lo spopolamento delle attività commerciali, potenziare i servizi sociali, scongiurare la chiusura degli asili come è successo al Biscione. Se è vero che hanno raddoppiato i fondi per il sociale, allora non si vedono i risultati.

Salvo sorprese il vostro candidato in Municipio sarà Fabrizio Ivaldi, possiamo definirlo un uomo di Ferrante?
No, io auspico che il candidato non sia un uomo di Ferrante ma una persona che conosce il territorio, abbia esperienza amministrativa e capacità di leadership. Oggi in Bassa Valbisagno c’è un vuoto palese: non capisco se chi rappresenta l’istituzione sia inadeguato o invece sia ostaggio della politica cittadina che non prevede che i Municipi possano divergere dalla linea centrale. Ricordo ancora quando Avvenente, all’epoca nel Pd, andava a protestare in Regione contro Burlando. Questa capacità di dissenso per rappresentare il territorio non c’è più.

Però potrebbe essere vista come litigiosità, mentre il centrodestra rivendica la compattezza.
Ma nei miei dieci anni di presidenza ha portato risultati. Per riqualificare piazza Martinez mi sono scontrato con Doria e Bernini, quando volevo soldi per Borgo Incrociati mi sono dovuto scontrare con uffici e assessorati. Questo è un ruolo che ti obbliga a tutelare gli interessi della tua comunità, anche quando il Comune non è allineato al 100%. Del resto piazza Carloforte e piazza Galileo Ferraris le abbiamo rifatte con Bucci. Il rappresentante del territorio non deve guardare al colore politico, altrimenti non si capirebbe perché agli elettori vengono conferite due schede. Nel Centro Est Carratù lo fa da anni.

E Guidi no, secondo lei?
Sugli argomenti principali si è nascosto, non ci sono mai stati posizionamenti che non fossero in totale allineamento con l’amministrazione comunale, anche quando il territorio chiedeva maggiore confronto. Su Skymetro e assi di forza, se l’opposizione non avesse chiesto commissioni e assemblee pubbliche, non ci sarebbero stati confronti con la cittadinanza. Quante volte io mi sono lamentato per i bidoni dell’immondizia e gli attraversamenti pedonali poco illuminati? Poi, se i cittadini non trovano risposte nei Municipi, che sono nati per favorire il decentramento e la partecipazione, allora aumentano i comitati.

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Lei avrà anche un point a San Fruttuoso, è vero?
Sarà il point di Massimo Ferrante, ma anche il punto di riferimento organizzativo della lista civica. Sarà il punto di riferimento per la battaglia in municipio.

Possiamo dare il nome di qualche candidato?
Ci saranno tutti i consiglieri uscenti della lista Noi con Ferrante, Enrico Davico di Genova Civica, alcuni candidati che si erano già presentati alle scorse elezioni. Sono tutte persone del mondo delle professioni, del commercio, dell’associazionismo nel territorio di San Fruttuoso, Marassi e Quezzi, nessuno con appartenenze politiche.

Qualcuno potrebbe accusarla di essere un candidato ombra…
Non sono un candidato ombra, voglio impreziosire il municipio di una presenza civica attraverso una lista che non porterà il mio nome, cosa che farà anche Romeo in Valpolcevera. Per anni il civismo si è raccolto intorno a me. E io, a differenza di altri, non posso far finta che non esista il Municipio.

 

Autore
Genova24

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