Mps: via libera all’aumento di capitale con maggioranza schiacciante. Ora parte l’Ops su Mediobanca

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Di Panorama
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L’assemblea degli azionisti di Monte dei Paschi di Siena ha approvato con una maggioranza schiacciante l’aumento di capitale a servizio dell’Ops (Offerta pubblica di scambio) su Mediobanca. La proposta ha ricevuto il sì dell’86,48% dei presenti – pari al 63,64% del capitale sociale – confermando un consenso molto ampio tra i soci. All’assemblea ha partecipato il 73,59% del capitale sociale.

Non solo l’Ops: i soci hanno dato luce verde anche al bilancio 2024, alla distribuzione del dividendo, alle politiche di remunerazione, all’integrazione del CdA e ad alcune modifiche statutarie. Un voto, dunque, che conferma la solidità del consenso attorno alla nuova strategia industriale presentata dal management.

Le parole del Ceo Lovaglio e il ruolo strategico di Caltagirone

A dare il tono all’assemblea sono state le parole del CEO Luigi Lovaglio, che ha definito la giornata «una tappa molto importante per il futuro sviluppo della banca». Per il manager, l’unione con Mediobanca rappresenta «un’opportunità di trasformazione» destinata a generare valore per tutti gli azionisti, grazie a una «forza patrimoniale tale da permetterci di distribuire il 100% degli utili rafforzando il patrimonio».

«Tre anni fa abbiamo chiesto la fiducia degli investitori per un aumento da 2,5 miliardi e chi ci ha creduto è stato premiato. Ora ci impegniamo a fare lo stesso con questa operazione», ha detto Lovaglio, sottolineando come l’alleanza con Piazzetta Cuccia porti in dote non solo un marchio storico, ma anche «competenze di eccellenza».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente Maione, che ha sottolineato l’importanza della trasparenza e del dialogo con la base azionaria: «Lo svolgimento in presenza dell’assemblea è un segnale di attenzione per i nostri azionisti».

A margine dell’assemblea, tra le novità più rilevanti, è emersa la conferma ufficiale della posizione di Francesco Gaetano Caltagirone come secondo azionista della banca, con una quota del 9,96%. Fino a oggi, tale partecipazione era stata oggetto solo di indiscrezioni, mentre la conferma è arrivata nel corso dei lavori. Il primo azionista resta il Mef con l’11,73%, seguito appunto da Caltagirone e dalla Delfin degli eredi Del Vecchio con il 9,86%. Più staccati Banco Bpm (5%) e Anima Holding (3,99%).

La posizione strategica di Caltagirone assume un rilievo particolare anche alla luce del contenzioso ancora in corso con la banca. Proprio durante l’assemblea, è emerso che sei società del gruppo Caltagirone hanno avviato nel 2022 una causa da 741 milioni di euro presso il Tribunale di Roma, per presunti danni legati a investimenti effettuati tra il 2006 e il 2012. Mps ha respinto tutte le accuse e ha eccepito la prescrizione, precisando che al momento non risultano trattative in corso per una risoluzione bonaria.

L’approvazione dell’aumento di capitale è stata sostenuta non solo dai grandi soci storici, ma anche da investitori istituzionali e fondi internazionali. Hanno espresso voto favorevole anche Norges Bank (fondo sovrano norvegese), Pimco, Algebris di Davide Serra, Enpam, Enasarco e il gruppo delle fondazioni bancarie.

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Panorama

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