Mostra del Cinema di Venezia 2025: Sorrentino e Julia Roberts tra i protagonisti
- Postato il 22 luglio 2025
- Cultura
- Di Forbes Italia
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Anche quest’anno, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia torna al Lido, dal 26 agosto al 6 settembre, con la sua 82ª edizione. L’evento propone una selezione di film in anteprima mondiale, capaci di accompagnarci in un viaggio verso l’ignoto. Un percorso che può rivelare l’epifania di un nuovo autore o la scoperta di un’opera in grado di suscitare emozioni impreviste e profonde.
I protagonisti
Ed ecco che, dopo la vigilia, la mostra si apre ufficialmente. Ad anticiparla, una doppia proiezione speciale. Origin, the Venetian Lagoon del celebre fotografo, regista e ambientalista francese Yann Arthus-Bertrand, e la versione restaurata di Queen Kelly (1929) di Erich von Stroheim. La serata inaugurale vedrà poi il debutto di La Grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino, con protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti. Ambientato a Napoli, il film propone una nuova interpretazione del tema della città sacra e ferita, e segna il ritorno in concorso del regista partenopeo dopo il successo di È stata la mano di Dio.
Confermata la previsione per After the Hunt di Luca Guadagnino che sarà però presentato, per scelta del regista, Fuori Concorso. Il film, di produzione americana, comporterà la prima volta al Lido di Julia Roberts. Il film, oltre alla Roberts, vede nel cast Andrew Garfield, Ayo Edebiri, Chloë Sevigny e Michael Stuhlbarg. Parate di stelle hollywoodiane per Jay Kelly di Noah Baumbach, con George Clooney e Alba Rorhwacher, e per il Frankenstein di Guillermo del Toro. I Leoni d’oro alla carriera saranno assegnati a due icone del cinema del Novecento. Kim Novak, volto indimenticabile di Vertigo e musa inquieta di Hitchcock, riceverà il riconoscimento per una carriera luminosa ma misteriosamente breve. Accanto a lei, il premio andrà a Werner Herzog, regista di culto da sempre, celebre per capolavori come Aguirre, Fitzcarraldo e Grizzly Man.
La giuria quest’anno è presieduta da Alexander Payne che annovera anche l’italiana Maura Delpero, la prima regista donna a vincere il David di Donatello 2025 con Vermiglio e che nel 2024 a Venezia ha vinto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria.
Chien 51’ di Cedric Jimenez, invece, è il film di chiusura, un thriller adrenalinico e fantascientifico ambientato a Parigi in un futuro distopico con Valeria Bruni Tedeschi e Louis Garrel, che sarà presentato fuori concorso. In tutto i film in concorso sono 21. Cinque sono italiani: La Grazia di Paolo Sorrentino, Elisa – Io la volevo uccidere di Leonardo Di Costanzo, Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi, Duse di Pietro Marcello e Un Film Fatto per Bene di Franco Maresco.
Sostenere la cultura
“L’intento di Biennale Cinema è sempre stato quella di sostenere la qualità cinematografica nel senso della cultura e dell’arte: questa è una mostra, non un festival”, ha detto il presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco nel corso della conferenza stampa di presentazione della 82° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Una mostra che è sempre più “un punto di riferimento anche per il pubblico giovane. E questa è la cosa che maggiormente merita una segnalazione”, ha precisato.
C’è tanta Italia nelle sezioni Venezia Spotlight e nel Fuori Concorso. Nella sezione Venezia Spotlight l’italiano Ammazzare stanca di Daniele Vicari. Italiani sono anche i film in Orizzonti: Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli con Benedetta Porcaroli, Lucrezia Guglielmino, Chris Pine, Marco Bonadei ed Eva Robin’s; e Un anno di scuola di Laura Samai con Stella Wendick, Giacomo Covi, Pietro Giustolisi, Samuel Volturno.
Portobello di Marco Bellocchio
Anche Portobello, la nuova serie di Marco Bellocchio, sarà presentata fuori concorso. La serie, la prima produzione originale italiana annunciata da Warner Bros. Discovery per la nuova piattaforma streaming Hbo Bo Max in arrivo nel 2026, racconta uno dei più clamorosi errori giudiziari italiani: la vicenda del presentatore televisivo Enzo Tortora, la parabola tragica della caduta di un uomo innocente.
Come annunciato dal direttore della mostra Alberto Barbera, essendo ancora in lavorazione, saranno proiettati solo i primi 2 episodi della serie. Enzo Tortora è interpretato da Fabrizio Gifuni. La serie è una produzione Our Films, società del gruppo Mediawan, e Kavac Film, in coproduzione con ARTE France ed in collaborazione con Rai Fiction e The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle. È prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Our Films e da Simone Gattoni per Kavac Film.
I nomi internazionali
A livello internazionale, si aggiungono conferme al già ricco panorama di ospiti. Nei giorni scorsi erano già stati annunciati i primi nomi: Emma Corrin, Nicholas Galitzine, Charli XCX, Felicity Jones e Maika Monroe — tutti nel cast di 100 Nights of Hero, il film di Julia Jackman in programma nella Settimana Internazionale della Critica. Ora, le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane trovano conferma ufficiale.
Tra i grandi nomi attesi sul red carpet, molte le conferme per alcuni dei titoli più attesi della Mostra. La già citata Julia Roberts sarà presente con Ayo Edebiri e Chloë Sevigny per After the Hunt – Dopo la caccia, il nuovo film di Luca Guadagnino. Cate Blanchett e Adam Driver sono protagonisti del film di Jim Jarmusch, Father, Mother, Sister, Brother. Tilda Swinton e Fala Chen recitano in La ballata di un piccolo suonatore di Ed Berger. Amanda Seyfried e Thomasin McKenzie compongono il cast di The Testament of Ann Lee, diretto da Mona Fastvold. Emily Blunt è la protagonista di The Smashing Machine di Benny Safdie. Per Jay Kelly di Noah Baumbach, attesi George Clooney, Eve Hewson, Greta Gerwig, Alba Rohrwacher e Laura Dern. Rebecca Ferguson guiderà il cast di A House of Dynamite, il nuovo film di Kathryn Bigelow. Emma Stone, Jessie Plemons e Alicia Silverstone saranno nel cast di Bugonia di Yorgos Lanthimos. In Frankenstein, firmato Guillermo del Toro, vedremo Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth e Christoph Waltz. Infine, Paul Dano, Alicia Vikander e Jude Law saranno i protagonisti di The Wizard of the Kremlin di Olivier Assayas.
Niente da fare, invece, per Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson con Leonardo Di Caprio e con Benicio del Toro e Sean Penn e per The Drama con Zendaya, Robert Pattinson e Alana Haim.
Il settore cinematografico
Il 2025 è un anno dove prevalgono nel cinema mondiale, ancora una volta, confusione e instabilità. A questo proposito si è espresso così il direttore, Alberto Barbera: “La confusione è il frutto dei processi di innovazione e trasformazione che, senza sosta, investono l’intero sistema produttivo e distributivo di un’industria apparentemente in debito d’ossigeno. L’instabilità è invece la conseguenza della perdita dei consueti punti di riferimento che, imprevedibilmente e assai rapidamente, vengono sostituiti da altri, il cui destino sembra comunque quello di non poter resistere troppo a lungo. Il ritorno stentato del pubblico in sala, il predominio delle piattaforme, la moltiplicazione del numero di film annualmente realizzati a scapito della qualità complessiva – mentre su tutto l’apparato produttivo e distributivo incombe l’Intelligenza Artificiale con il suo carico di ansia e preoccupazioni solo parzialmente giustificate – sono elementi sin troppo noti per soffermarcisi ulteriormente”.
E ha concluso: “Ma, poi, alla fine, ciò che conta davvero per noi sono i film che continuano ad esercitare un fascino innegabile e un richiamo al quale un numero crescente di giovani spettatori rispondono appassionatamente. Le nuove generazioni di frequentatori di festival (destinati a sostituire la pigrizia degli assidui di un tempo), sono mossi dalla stessa curiosità e attaccamento che avevamo noi quando, alcuni decenni fa, muovevamo alla scoperta dei non molti festival cinematografici alla nostra portata di allora. A dispetto dei molti cantori della morte del cinema e della gran quantità di prodotti (a stento definibili ‘film’) di scarso o nullo interesse, sono molte le opere che testimoniano della inesausta capacità dalla settima arte di alimentare senza sosta il nostro desiderio di cinema. La scoperta di nuovi talenti e la conferma dell’inesauribile creatività dei vecchi maestri vanno a braccetto con la consapevolezza che l’estetica e il linguaggio del cinema contemporaneo hanno da tempo esteso i limiti del rappresentabile, sino a poco tempo fa ritenuti invalicabili”.
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