Morte del Papa, quando Francesco scrisse a Lucano

  • Postato il 22 aprile 2025
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Morte del Papa, quando Francesco scrisse a Lucano

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Papa Francesco seguiva con attenzione l’esperienza dell’accoglienza di Mimmo Lucano a Riace. L’emozione di Lucano quando comprese di chi era il mittente


«Caro fratello Sindaco». Comincia così la lettera a firma di Papa Francesco indirizzata al sindaco di Riace, Domenico Lucano. La missiva risale al mese di dicembre del 2016. È giunta e protocollata al Comune dell’Alta Locride, a distanza di qualche giorno dall’iniziativa sull’accoglienza dei migranti, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze presso la Casina Pio IV. Al summit europeo del 10 dicembre di quello stesso anno, «su desiderio di Papa Francesco», ha partecipato il sindaco pro tempore di Riace e quello di Madrid, Manuela Carmena. Quello che si è svolto in Vaticano in quei giorni è stato un confronto sulle buone pratiche messe in atto a favore degli immigrati.

PAPA FRANCESCO E L’ESPERIENZA DEL COMUNE DI RIACE


Un argomento che stava molto a cuore al Papa, il quale ha seguito con particolare interesse l’esperienza del piccolo comune calabrese, divenuto negli anni “modello” sperimentato in diverse parti del mondo. Papa Francesco, dopo il breve incontro avuto con Domenico Lucano, in occasione dello stesso summit, ha voluto approfondire il sistema di accoglienza dei rifugiati, allora praticato da oltre un decennio nel borgo calabrese. Con la sua spontaneità tipica, il Sommo Pontefice ha voluto scrivere una breve lettera al sindaco. Dieci righe soltanto, nelle quali sembra condensato tutto ciò che regge la “vocazione” di accoglienza” di Riace e l’impegno di Domenico Lucano a favore degli stranieri. Intanto quella missiva del Papa parte con i ringraziamenti personali «per la partecipazione al vertice organizzato nella mia casa – si legge testualmente – dalla Pontificia Accademia delle Scienze, in risposta alla mia iniziativa».

LA LETTERA DI PAPA FRANCESCO


La due giorni (9 e 10 dicembre del 2016) era stata seguita “da vicino” dal Papa, “consapevole del suo notevole successo”. Poi lo scritto papale diventa più diretto, più personale, con riferimento a Domenico Lucano. «Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze – scriveva Papa Bergoglio. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete». Il riferimento era sicuramente al suggerimento emerso durante i giorni del vertice in Vaticano, di creare una rete di sindaci. Poi la lettera papale per Lucano chiude con le preghiere, com’era di tradizione nelle conclusioni di ogni discorso ufficiale di Papa Francesco.

«CHIEDO AL SIGNORE DI NON ABBANDONARLA MAI»

«Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai – conclude la missiva -, soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi e mi mandi “buona onda”».
Emozionato e sorpreso il sindaco di Riace non appena ha ricevuto la lettera e si è reso conto di chi era il mittente. Sorpreso soprattutto per le parole schiette e profetiche del Papa. «Le parole del Papa mi hanno colpito in maniera particolare. Naturalmente in senso assai positivo. Mi ha particolarmente sorpreso come il Santo Padre ha compreso che l’unica motivazione che sta alla base del nostro impegno è l’amore per quanti scappano dai loro paesi alla ricerca di un mondo migliore. Avanti con coraggio nel suo operato intelligente» – è stato l’invito di Papa Francesco a Lucano.

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L’EMOZIONE DI MIMMO LUCANO

Ieri, lunedì 21 aprile, Mimmo Lucano, di nuovo sindaco di Riace ed in più europarlamentare, è apparso particolarmente emozionato alla notizia della morte del Pontefice. E insieme sono passate davanti ai suoi occhi quelle immagini del 2026 e nella sua testa sono risuonate le parole d’incoraggiamento che Papa Francesco volle scrivere a Lucano. E oggi più che mai, lo stesso Lucano ha manifestato di volere rafforzare questo duo impegno a favore dei migranti, ricordando la missione di Papa Francesco che non si è mai stancato di chiedere giustizia per i migranti, insieme a vie di accesso all’Europa sicure.

FRANCESCO E I MIGRANTI

«Fino all’ultimo giorno della sua vita, Papa Francesco ha avuto nel suo cuore e nella sua mente il ricordo dei migranti – ha detto ieri monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni. Da figlio di emigranti ha compreso nella sua vita cosa significa lasciare tutto e partire, soprattutto se costretti dalla fame, dalle guerre e dalle persecuzioni. Il suo impegno e il suo magistero per la tutela della dignità dei migranti ci accompagneranno nel lavoro quotidiano».

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