Morte del 14enne Andrea Demattei, prosciolti gli istruttori: a processo i sei vigili del fuoco
- Postato il 4 febbraio 2025
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- Di Genova24
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![andrea demattei](https://www.ivg.it/photogallery_new/images/2023/01/andrea-demattei-786016.large.jpg)
Genova. La giudice per l’udienza preliminare Carla Pastorini ha rinviato a giudizio i sei vigili del fuoco imputati per la morte di Andrea Demattei, il giovane canoista deceduto per ipotermia il 16 gennaio 2023, dopo che la sua canoa era rimasta incastrata in un tronco alla foce dell’Entella a Chiavari.
Per la morte del ragazzo erano imputati anche i due istruttori della Shock Waves per la scelta di far risalire agli allievi la foce del fiume Entella nonostante la forte corrente, ma per la gup Carla Pastorini, che questa mattina ha pronunciato per loro una sentenza di non luogo a procedere, non ci sarebbe nesso causale tra la loro scelta e la morte di Andrea.
Diverso il caso dei sei vigili del fuoco (quattro della squadra di Chiavari e due sommozzatori arrivati da Genova), accusati per il ritardo nei soccorsi e le manovre sbagliate. Gli imputati sono difesi fra gli altri dagli avvocati Renato Zunino, Roberta Barbanera e Paolo Costa.
Non solo. La giudice ha anche disposto il rinvio degli atti al pm per valutare il ruolo dei sanitari presenti sul posto che potrebbero a loro volta essere indagati. Un dubbio, quello sulla posizione dei sanitari, su cui la giudice aveva chiesto chiarimenti anche al consulente della procura sentito la scorsa udienza. Un tema, quello del mancato intervento dei sanitari, non solo in loco ma anche nel coordinamento con i pompieri, da sempre sollevato dai famigliari di Andrea: avrebbero dovuto – dicono la mamma e lo zio di Andrea – avvertire i pompieri del rischio di ipotermia e cercare di contenerlo.
Nella scorsa udienza la giudice, prima di decidere circa la responsabilità in particolare dei vigili del fuoco intervenuti aveva voluto sentire in aula il consulente del pm per avere chiarimenti sul documento tecnico che è alla base delle accuse formulate del pm Francesco Cardona Albini nei confronti in particolare dei pompieri.
Demattei era rimasto in acqua circa un’ora prima che venisse compiuta la manovra decisiva per estrarlo dalla canoa, ma il ragazzino era ormai incosciente a causa del grave stato di ipotermia. Era stato trasportato in fin di vita in ospedale, dove era morto a distanza di qualche giorno.