Crolli a Genova, preoccupazione al Lagaccio per un muraglione crepato: chiuso il giardino di un asilo

  • Postato il 3 febbraio 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 2 Visualizzazioni
muro lagaccio via napoli

Genova. Lagaccio, tra via Napoli e il nuovo parco della ex caserma Gavoglio. Un muraglione di contenimento alto una ventina di metri. Sopra un condominio, sotto i percorsi del parco pubblico. Il lato Est del muraglione in cemento armato è percorso da una crepa per diversi metri. Sulla crepa il “vetrino” di un fessurimetro, a monitorare eventuali movimenti.

L’immagine è inquietante, tanto più se si pensa che sopra il muraglione c’è il giardino di una scuola d’infanzia. Il giardino è stato interdetto da tempo proprio per motivi di pubblica incolumità. E quella crepa, così profonda, fa paura da tempo. In questi giorni, però, quasi una settimana dopo il crollo di un muraglione in via Cinque Santi, poche centinaia di metri, in linea d’aria, dal parco del Lagaccio e d via Napoli, la situazione di incuria che riguarda i muri del quartiere è tornata di pressante attualità.

Davide Toso, presidente del consiglio d’istituto dell’Ic Lagaccio, ha sollecitato municipio e Comune, anche nella persona dei vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, a un intervento su quel muraglione: “Prima che sia troppo tardi”, spiega. La lettera è stata inviata il 31 gennaio, in seguito a un sopralluogo insieme al dirigente scolastico, ai vigili del fuoco e protezione civile. Toso chiede che l’amministrazione si muova per mettere in sicurezza la parete che potrebbe – dice – “schiantarsi sul parco, in caso di crollo”, e che il giardino dell’asilo di via Napoli 46 torni in uso ai bambini.

muro lagaccio via napoli

Muri pericolanti: chi interviene?

Su questa come su altre situazioni simili pesa però il problema delle proprietà e delle responsabilità. Il muraglione è di pertinenza del condominio, quindi privato. Il Comune ha soltanto in uso alcuni locali al piano terra per l’attività dell’asilo ma non è direttamente responsabile. Quindi, in caso di intervento, non è chiaro chi dovrà pagare. O meglio, di default dovrebbero essere i proprietari condomini del palazzo.

Ad ogni modo dall’area tecnica del municipio Centro Est è arrivata una prima risposta: “La situazione del muraglione di via Napoli 46 è attenzionata da tempo e in fase di sviluppo la sua definizione, la direzione Manutenzioni e verde del Comune di Genova ha affidato a un professionista la valutazione del sistema più opportuno di intervento”. Il Comune, tuttavia, ha chiamato in causa più volte l’amministrazione di condominio “quale parte interessata”. “Il nostro timore – dice Davide Toso – è che tra attenzionamento e intervento di messa sicurezza passi troppo tempo, quella fessura fa davvero paura”.

muro lagaccio via napoli

Il crollo in via Cinque Santi e gli altri “orrori” di Lagaccio e Oregina

Lo smottamento di via Cinque Santi era già stato accompagnato da una serie di rimostranze di abitanti della zona. In molti hanno sottolineato come fossero stati ripetuti, negli anni precedenti, gli allarmi lanciati in merito allo stato del muro poi effettivamente crollato e come, a oggi, siano rilevate altre situazioni critiche. Il coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio ha scritto a Comune e municipio per chiedere che si metta in moto un monitoraggio diffuso delle strutture e si pensi a investire in manutenzioni e interventi.

Il gruppo informale Con i piedi per terra che, al Lagaccio, è fra le voci più contrarie al progetto della funivia, ha rilanciato pubblicando una sorta di “galleria degli orrori” con le immagini di vari muri e strutture attenzione per il loro stato di forte degrado.

muro lagaccio via napoli

Una di queste è la base della chiesa di Santa Caterina in via Napoli: qui le foto mostra crepe dello spessore di diversi centimetri, con i vetrini dei sistemi di monitoraggio rotti da tempo e un nuovo sistema di controllo basato su tiranti d’acciaio. Va detto però che, pochi anni fa, in occasione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio religioso sono state effettuate indagini tecniche approfondite che hanno stabilito l’assenza di rischio strutturale.

Sempre nei giorni scorsi, intanto, è stato annunciato dall’assessore alle Manutenzioni del municipio Centro Est, Tomaso Giaretti, che il 1 marzo partiranno i lavori di messa in sicurezza di un muraglione a rischio crollo in via Vesuvio, altra situazione segnalata da tempo dai cittadini. Già svolto il sopralluogo tecnico finalizzato ai lavori, a breve verrà vietata la sosta nella parte soprastante, per motivi di sicurezza, e per poter allestire il cantiere.

Manutenzioni e demolizioni, l’appello degli architetti

Una goccia nel mare in una zona – Lagaccio e Oregina – che come altri quartieri esplosi urbanisticamente nel dopoguerra e negli anni del boom economico si è stratificato con ripercussioni inevitabili a livello di consumo del suolo e di sostenibilità.

Il problema oggi, come ha spiegato in un’intervista a Genova24 il presidente dell’Ordine degli architetti Riccardo Miselli, bisognerebbe che il pubblico investisse denaro per favorire un risanamento complessivo e che, ove possibile, ipotizzare demolizioni. E’ molto difficile, come dimostra anche il caso del muraglione di via Napoli 40, affidarsi alla sola buona volontà di condomini e privati.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti