Monumenti Aperti 2025: weekend 24-25 maggio, 15 Comuni svelano i loro tesori nascosti
- Postato il 24 maggio 2025
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- Di SiViaggia.it
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Ci sono giornate in cui il patrimonio culturale italiano si racconta senza filtri, lasciandosi attraversare da chiunque voglia ascoltarne la voce. Monumenti Aperti nasce proprio con questo spirito di condivisione: dal 1997 invita cittadini e visitatori a varcare soglie solitamente chiuse, a scoprire storie custodite da pietre antiche e a farsi parte attiva di un racconto collettivo.
L’edizione 2025, che si snoda fino al 9 novembre in 87 Comuni di 19 regioni, continua il suo viaggio nel fine settimana del 24-25 maggio, aggiungendo nuove tappe e migliaia di volontari pronti a trasformare ogni visita in un’esperienza partecipata.
In questo terzo weekend primaverile il festival abbraccia 15 Comuni (con aperture straordinarie già da venerdì 23) distribuiti fra Sardegna, Liguria, Calabria e Lazio. Dalle atmosfere della Città Eterna alle borgate che respirano ancora di mare e di colline, monumenti, chiese, palazzi, musei, siti archeologici e antiche miniere tornano a parlare alla comunità che li circonda.
Roma, la Città Eterna in veste diffusa
Monumenti Aperti approda per la prima volta in via ufficiale nella capitale, con iniziative che si estendono da venerdì 23 a domenica 25 maggio. Il programma a Roma propone aperture di luoghi-simbolo e spazi meno battuti: oratori barocchi normalmente chiusi al pubblico, archivi d’arte contemporanea, biblioteche storiche, ma anche percorsi urbani che collegano antichi acquedotti e ville nobiliari. Protagonisti sono gli studenti di licei e università, guide per un weekend in cui il patrimonio di Roma si fa laboratorio a cielo aperto, capace di unire archeologia, arte e cittadinanza attiva.
Bosa, il fiume Temo e la pietra rosa
Affacciata sull’unico fiume navigabile della Sardegna, Bosa accoglie i visitatori con il suo dedalo di case color pastello arrampicate sul colle di Serravalle. Dal Castello dei Malaspina alla Cattedrale dell’Immacolata, dalle concerie ottocentesche sulla riva destra del Temo ai vicoli lastricati di Sa Costa, Monumenti Aperti conduce dentro una storia millenaria fatta di scambi mercantili, tradizioni marinare e maestria artigiana. I volontari bosani guideranno i partecipanti anche nei cortili privati dove un tempo si lavoravano le pelli, testimoniando un’eredità produttiva che ha plasmato l’identità della città.
Carloforte, un racconto di mare e di lingue
Sull’isola di San Pietro, Carloforte offre un tuffo in un mondo a parte, modellato da secoli di pesca al tonno e da un dialetto ligure che riecheggia tra i carruggi. Monumenti Aperti, domenica 25 maggio, porta in scena le antiche tonnare, la Torre San Vittorio con il suo osservatorio astronomico, le fortificazioni sabaude affacciate sul Canale di Sardegna. Non mancano percorsi legati alla civiltà del mare, al mutare delle marinerie e alla memoria degli approdi che hanno segnato la rotta di questa piccola repubblica marinara.
Cosenza, tra bruzi e modernità
Nel cuore della Calabria, Cosenza apre le sue porte solo venerdì 23 e sabato 24, allungando di un giorno il weekend ufficiale. La città vecchia si snoda accanto al Crati in un intreccio di palazzi nobiliari, chiese medievali e vicoli silenziosi; poco più in alto, il castello svevo domina il panorama. Il percorso di Monumenti Aperti svela tesori nascosti come la Biblioteca Civica, il Chiostro di San Domenico e i palazzi storici lungo Corso Telesio, ma dialoga anche con il MAB – Museo all’Aperto Bilotti, dove sculture di Dalí e De Chirico incontrano l’arte urbana contemporanea.

Gli altri Comuni del weekend 24–25 maggio
Accanto alle città protagoniste, il terzo fine settimana di Monumenti Aperti 2025 coinvolge altri 12 centri, ciascuno con un programma di aperture e iniziative curato da scuole, associazioni e amministrazioni locali:
- Assemini
- Chiaramonti (solo domenica 25)
- Cuglieri
- Ittiri
- Monteleone Rocca Doria
- Nuxis
- Ossi
- Quiliano
- Selargius
- Simala
- Sini
- Stintino
Ogni comune offrirà visite guidate a chiese campestri e parrocchiali, necropoli e fortificazioni, case padronali, musei etnografici, architetture industriali dismesse e luoghi della memoria collettiva. Studenti e volontari diventeranno per due giorni custodi temporanei della storia, pronti a raccontare al pubblico perché questi monumenti non sono semplici pietre, ma frammenti vivi di identità condivisa.