La Maddalena si tutela con amore, scattano nuove regole per proteggere l’arcipelago

  • Postato il 22 maggio 2025
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  • Di SiViaggia.it
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L’arcipelago di La Maddalena è un tesoro, un patrimonio naturalistico di rara bellezza e proprio per questo è un dovere della regione Sardegna tutelarlo. Per fronteggiare gli effetti sempre più visibili del turismo incontrollato, l’Ente Parco sta decidendo l’introduzione di alcuni nuovi regolamenti destinati a disciplinare l’accesso alle spiagge e la fruizione degli spazi. Il documento sarà ufficializzato il 22 maggio attorno alle 10:30 e ha lo scopo di conciliare la tutela ambientale con le esigenze del settore turistico. Alcune indiscrezioni sono già trapelate.

Le nuove regole dell’arcipelago La Maddalena

Sono diversi i punti trattati per tutelare l’arcipelago di La Maddalena. Uno dei primi riguarda il divieto di consumare cibo sulle spiagge. L’obiettivo è strettamente collegato al ridurre l’abbandono di rifiuti che spesso sfuggono dal controllo. Anche piccoli scarti creano un disequilibrio dell’ambiente provando a limitare la presenza di cinghiali sempre più numerosi e incontrollati nella zona. No al cibo in spiaggia, dunque: il passo è decisivo per proteggere l’habitat costiero e marino.

Altro divieto sarà quello di non potersi sedere direttamente sulla sabbia. Tutti dovranno utilizzare teli mare o stuoie. L’obiettivo in questo caso è quello di contrastare l’erosione e la dispersione di sabbia aggravata dal calpestio diretto. Seppur il nostro cammino possa sembrare irrisorio, fatto da migliaia di bagnanti ogni giorno ha effetti significativi.

Il piano prevede un maggiore coinvolgimento da parte degli operatori turistici che diventeranno ambasciatori delle regole. L’approccio condiviso rappresenta un cambiamento: non una rete di divieti imposti dall’alto ma una missione di tutela del patrimonio che accomuna tutti.

L'Arcipelago di La Maddalena proclama nuove regole
Fonte: iStock
Regole e divieti per accedere alle spiagge dell’arcipelago di La Maddalena

Gli obiettivi di tutela

Ci si muove dunque verso una fruizione degli spazi più consapevoli, così da non andare a limitare il parco vietando l’accesso ma provando a richiedere un atteggiamento più rispettoso e tutelante. In un’intervista rilasciata a L’Unione Sarda Giulio Plastina direttore dell’Ente parco ha dichiarato: “Pronto un documento contenente le linee di azione comuni che hanno l’obiettivo di contribuire alla tutela ambientale e alla fruizione sostenibile dell’area protetta”. La firma è ufficialmente in programma giovedì 22 maggio alle 10:30 presso la sede dell’Ente parco. Dal divieto di mangiare in spiaggia per ridurre rifiuti organici all’obbligo di utilizzo di teli mare e stuoie: queste le principali differenze che riguarderanno la fruizione dell’arcipelago da parte die turisti.

Una delle attività più significative sarà provare a contrastare la diffusione dei cinghiali sempre più vicini alle spiagge, specialmente sull’isola di Spargi. La tutela non riguarda solo l’ambiente e la biodiversità ma i turisti stessi che, grazie a queste iniziative, non subiranno episodi di aggressione come invece è avvenuto in passato a causa della presenza di cibo che attirava gli animali selvatici.

Il documento previsto a ore rappresenta un vero e proprio equilibrio tra quelle che sono le esigenze economiche del territorio e la necessità impellente di proteggere uno degli ambienti marini più preziosi d’Italia e della regione Sardegna. Regole semplici, non eccessivamente impattanti nella quotidianità dei viaggiatori ma che possono fare la differenza puntando ad un futuro sostenibile per l’arcipelago senza rinunciare al turismo.

Autore
SiViaggia.it

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