Modena, Ballotta: "Stessa lunghezza d'onda della squadra del 2002. Derby? Partita tosta"
- Postato il 28 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Il grande sogno promozione, quello che a Modena resta un tabù dal lontano 2002, comincia davvero a far breccia nelle speranze e nei cuori dei tifosi emiliani. A otto anni dal triste fallimento del 2017, i canarini, rientrati in cadetteria dopo la vittoria del campionato del campionato di Serie D 2018/2019 e quello di Serie C del 2021/2022, occupano la prima posizione della Serie B, con quattro punti di vantaggio rispetto a Monza e Cesena, attualmente seconde in classifica.
Considerando i dati della passata stagione, confrontati alla nona giornata, la formazione gialloblù ha più che raddoppiato i propri punti. Un risultato di grandissimo livello, dopo tre stagioni concluse a metà classifica, che trovano come simbolo il tecnico Andrea Sottil.
Dal suo arrivo in panchina, risalente allo scorso luglio, ha conseguito la straordinaria media punti di 2,10 per gara, a dimostrazione di un impatto più che positivo. Un avvio di stagione che mira a vette altissime, quelle vette, che come già anticipato, puntano a riportare il Modena in mezzo ai grandi a 21 anni dall’ultima apparizione.
- Modena, nove gare senza perdere: la linea rossa con il 2002
- Ballotta: "Sottil sta facendo la differenza"
Modena, nove gare senza perdere: la linea rossa con il 2002
Il ricordo dei tifosi, pensando al ritorno in massima serie, rimanda al pomeriggio del Luigi Ferraris di Genova del 12 maggio 2002. Una data immemore nella storia del club gialloblù rientrato in Serie A dopo ben 38 anni dall’ultima volta, nel delirio degli oltre 3.000 tifosi accorsi in Liguria per rincorrere il sogno. Una stagione incredibile, iniziata da matricola dopo la promozione della Serie C1 dell’anno precedente, anch’essa inseguita per ben 7 anni, e conclusa in gloria del salto di categoria, dopo aver messo dietro nomi di prestigio Napoli, Reggina, Empoli, Bari, Genoa e Sampdoria.
Un’analogia sostanziale con i risultati odierni la si può riscontrare nei nove risultati utili consecutivi di partenza (sei vittorie e tre pareggi), altro dato numerico che porta i supporters emiliani a ben sperare. Lo snodo decisivo di quel percorso della formazione guidata da Gianni De Biasi è la trasferta di Reggio Calabria del 19 aprile 2002. La chiave di volta della gara e della stagione gialloblù è il rigore realizzato da Milanetto nei minuti conclusivi. Dopo la trasferta contro i granata è solo discesa.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DQNQT2AjD2P" max_width="540px"/]Le successive vittorie contro Sampdoria e Cittadella preparano il terreno per la decisiva uscita genovese che riporta la Serie A, a Modena. Tra i protagonisti dell’impresa gialloblù c’è sicuramente Marco Ballotta, storico estremo difensore, più anziano calciatore a giocare la UEFA Champions League, eroe assoluto del cammino modenese. L’ex portiere ci ha parlato del momento del club in una intervista rilasciata ai nostri microfoni.
Ballotta: “Sottil sta facendo la differenza”
Un inizio di stagione di assoluto livello per il Modena, dominatore temporaneo di questo campionato di Serie A, cosa è cambiato rispetto alla passata stagione, dove, alla nona giornata, i punti erano meno della metà?
“L’allenatore, il mercato che ha portato giocatori di categoria, a mio parere importanti, e un nuovo assetto più corretto. Sottil sta facendo la differenza, sa quello che vuole. Partire bene è fondamentale. Quando inizi con il piede giusto è tutto diverso. Vedo una squadra forte, che lascia pochi spazi agli avversari, ben quadrata e sostanziosa. Non è un caso se non ha mai perso. Stanno ottenendo grandi risultati e hanno una buona contezza dei propri mezzi”.
Tra i protagonisti c’è Ettore Gliozzi, attuale capocannoniere, autore di un avvio di stagione eccellente. Un suo parere sul suo momento.
“Gliozzi è la dimostrazione che con i giocatori ci vuole pazienza. Lo scorso anno non ha reso per quel che si pensava. Quest’anno, nonostante i diversi gol su rigore, si vede che è un altro tipo di calciatore. Ha fiducia, entusiasmo, e tutto viene a memoria. Il Modena può fare davvero un campionato importante”.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DQPKFTYDEdA" max_width="540px"/]Come ha già anticipato, c’è il fattore Sottil, che veniva da un’esperienza poco positiva alla Sampdoria.
“Conta il contesto. La società Modena è importante: ha costruito il nuovo centro sportivo ed è proiettata verso il futuro. Rivetti è un grande imprenditore, sa come lavorare in questo senso; è partito dalle basi e prova a migliorarsi di anno in anno. Questa è una di quelle annate in cui possiamo divertirci davvero tanto. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Nessuno ha messo sotto questo Modena: a Palermo ha giocato ad armi pari, con l’Empoli ha fatto una grande partita. I risultati non sono frutto di una casualità. La società si adopera costantemente, punta molto sui giovani, anche a livello dirigenziale. Il centro sportivo è il segnale che si vogliono fare le cose nel modo giusto, ma sempre a piccoli step, senza fare il passo più lungo della gamba”.
C’è il derby con la Reggiana, cosa si attende da questa partita?
“Si vive da derby. Si arriva con classifiche diverse e risultati differenti, anche se la Reggiana ha perso contro il Monza, ma sarà una partita tosta. I granata hanno bisogno di punti, il Modena non vorrà fermarsi, e sarà una gara molto aperta”.
E lei cosa si aspetta dalla stagione del Modena?
“Mi aspetto grosse cose. Fanno il paragone con la nostra squadra del 2002, quella che ha raggiunto la promozione, che, in effetti, è veritiero. Sono sulla stessa lunghezza d’onda. Tra 7 o 8 partite sapremo meglio. Se le cose non saranno cambiate vorrà dire che il Modena potrà lottare sicuramente per i play-off, o anche per qualcosina in più”.