“Mio fratello sta piangendo. La dedico a lui e a un amico, che spero possa tornare a giocare”: l’emozione di Cobolli dopo l’epica vittoria in Coppa Davis
- Postato il 22 novembre 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Ho vissuto il mio più grande sogno”. Così Flavio Cobolli al termine di una partita di Coppa Davis incredibile, in assoluto tra le più emozionanti degli ultimi anni, dopo un tie-break epico, vinto 17-15 contro Bergs con sette match point annullati e che porta l’Italia in finale della competizione per il terzo anno consecutivo. “Devo essere sincero, ho rischiato un po’ – ha spiegato Cobolli nell’intervista in campo – Però era un po’ come immaginavo la mia partita ideale”.
Un match pazzesco, in cui Cobolli ha tirato fuori tutta la sua grinta e la sua energia in un match vinto più di testa e cuore che di tecnica. 6-3, 6-7, 7-6 dopo tre ore e sette minuti di partita (un’ora e 38 minuti solo nel terzo set) e un’esultanza particolare – alla Hulk – con il romano che si è strappato la maglia di dosso.
Una vittoria con una dedica speciale, tra famiglia e amici presenti in tribuna: “Ci tenevo a dedicare questa vittoria a mia mamma, che non è solita venire a questi appuntamenti. A mio fratello, che non smette di piangere, e a un mio grande amico che spero possa tornare presto a giocare a calcio”. L’amico calciatore in questione è ovviamente Edoardo Bove, presente ieri accanto al fratello di Cobolli in tribuna.
Cobolli ha poi esaltato come già fatto all’esordio la forza del gruppo, sempre unito e pronto ad affrontare la terza finale consecutiva: “Siamo un gruppo di cinque ragazzi che mette tutto quello che ha ogni volta che scende in campo – ha spiegato -. Siamo una squadra molto unita che lotta l’uno per l’altro. Stiamo provando a raggiungere il nostro sogno“. Poi si è rivolto al pubblico di Bologna: “Mi avete dato una grande mano. Ho sentito il vostro calore, giocare così è più facile”.
Presentatosi in zona mista, successivamente, Flavio Cobolli ha aggiunto: “È stata la partita più importante della mia vita. Sono felice, stanco ed emozionato: è stata una montagna russa che mi ha divertito. Siamo contenti di arrivare in finale con due grandi vittorie, ma siamo pronti a lottare un’altra volta. Siamo un gruppo unito che sta bene, fuori dal campo ci aiutiamo e supportiamo”.
Inevitabile anche la domanda sull’esultanza finale: “Mi sono lasciato andare, ero tanto felice. Germania o Spagna in finale? Sono due squadre forti, ma pensiamo a noi e provare a credere nei nostri sogni”.
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