Millesimo sogna in grande, Levratto: “Pronti per la Serie D, ma settore giovanile gioia più grande”

  • Postato il 23 dicembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico aprile 2025

Si sogna come in una fiaba delle Mille(simo) e una notte. Parla di rado il presidente del Millesimo, l’imprenditore Eros Levratto. Ma il coinvolgimento nel club giallorosso è totale. Insieme al fratello Diego è alla guida dell’azienda Nuova Sicmi e sta trasformando il club del piccolo comune valligiano noto per la Festa Nazionale del Tartufo in una storia di calcio da raccontare.

Concretamente perché spendere per una squadra di dilettanti e cosa le ha dato in più a livello personale investire ed essere presidente del Millesimo?

La soddisfazione è altissima. Millesimo è il paese dove sono nato, dove ho giocato a calcio. Era andato tutto allo scatafascio. Da genitore, dovevo portare i figli a giocare altrove. Il primo obiettivo, che resta la priorità, è il settore giovanile.

La gioia più grande è andare al campo e vedere una marea di bambini giallorossi. Siamo passati da 12 a 250 tra ragazzi e ragazze. Vengono anche dal basso Piemonte. Serviva anche però una prima squadra in categorie importanti per attrarre le famiglie.

Molti suoi colleghi sembrano vivere per la visibilità, questa è solo la sua seconda intervista… Timidezza o scaramanzia?

Mi piace dare la giusta ribalta ai miei collaboratori. Tutti hanno dei meriti, se vinceremo a fine anno farò un’altra intervista.

Ce lo appuntiamo. Domanda secca. Siete pronti ad affrontare l’eventuale Serie D?

Sì, siamo pronti. Noi ci stiamo attrezzando. Non ci manca nulla. Come struttura societaria abbiamo tutto al punto giusto. Mancava il direttore sportivo, abbiamo preso Marotta che è uno dei migliori. Ci manca il direttore marketing ma sono in trattativa con un professionista del Piemonte. In segreteria abbiamo Andrea Barlocco che sta lavorando per diventare a livello dirigenziale il nuovo Franz Laoretti. Quest’anno salire sarebbe un po’ prematuro, ma nel caso saremo pronti.

Lei delega molto o telefona spesso al mister e ai dirigenti?

Io non telefono mai. Ci pensano Marotta e Piccardo a comunicare col mister. Io delego loro, mi fido ciecamente.

Avete giocatori top per la categoria ma anche profili scovati nelle pieghe dei dilettanti. Come scegliete?

Prima facevamo io e Piccardo. Volevamo vedere anzitutto che non fossero teste calde. Ma quest’anno entrando Marotta ho lasciato lui a fare il talent scout. Io voglio però avere l’ultima parola. Qui deve venire solo gente a posto che si possa integrare col gruppo. Si devono comportare bene anche fuori, non andrebbero d’accordo con i ragazzi del gruppo storico, gente con una certa morale.

Metterete qualcosa sotto l’albero del mister?

Matteo Piccardo e il rientro di Perovic. Ci vuole un attaccante al posto di Youri Vittori. Non cerchiamo un top player. L’ideale sarebbe un 2007/2008 proveniente da un settore giovanile professionistico.

Tra le particolarità della sua presidenza c’è il non aver mai esonerato il mister. Macchia ha sempre vinto d’altronde. Pensa anche lei, come il direttore Piccardo, che non gli sia dato il giusto merito? 

Sì sono d’accordo con Piccardo. Il mister è malato di calcio. Dà la vita per il calcio. Studia, va a vedere le altre squadre, la Serie A in ritiro. Va a vedere i professionisti, a volte diventa uno stalker con i tecnici da cui vuole carpire i segreti. Questo fa la differenza. I suoi metodi ci portano a una crescita esponenziale a dicembre/gennaio. Lui non ha un modulo fisso, cambia sempre in base all’avversario. Non dà mai punti di riferimento alle altre squadre. Qui serve uno che conosce l’ambiente. Lo considero il nostro Gasperini. Ma se ci fosse una richiesta dalla Serie C lo lasceremmo andare.

Le due partite più belle della sua presidenza?

Il derby vinto contro la Carcarese che ha sancito la vittoria del campionato e il 4-1 contro il Bragno, la partita del goal da centrocampo di Villar. Da quel momento non ci siamo più fermati.

Qual è il pupillo del presidente? In questo gioco non vale dire Villar…

Sono due, Ndiaye e Gadau. Ndiaye non era ancora sbocciato come giocatore quando è arrivato da noi. Ho visto una crescita devastante. Giocatore che ha fatto i maggiori miglioramenti, può fare la Serie D tranquillamente. Siamo legati, è un bravissimo ragazzo.

Con Gadau la scintilla è scattata quest’estate quando mi ha detto ‘quest’anno non sono riuscito ad allenarmi bene, l’anno prossimo vedrà il vero Gadau’. Da lì nata la nostra complicità. Sono due scommesse vinte. Ora voglio affezionarmi a Piccardo, Totaro, Lazzaretti. Lazzaretti lo avevo visto in Cairese-Chieri, era stato il migliore in campo. Pensavo che non sarebbe mai venuto al Millesimo, e invece…

C’è qualcosa che non le piace del mondo dei dilettanti?

Nelle categorie sotto c’è troppa cattiveria, agonismo malsano. In Eccellenza non ci sono squadre cattive qui in Liguria. Ho notato che in Promozione e in Prima Categoria molti giocano oltre il limite.

Si è parlato troppo dei vostri soldi?

Sì, per fortuna quest’anno no perché spendiamo la metà di tre/quattro squadre. Abbiamo poco più del budget dello scorso anno.

Ha degli amici nel mondo del calcio?

Mi sono trovato molto bene con la dirigenza del Rivasamba. Tutta brava gente. Poi, a dire la verità, in trasferta vado di rado e anche in casa a volte non ci sono perché dedico tempo alla mia famiglia la domenica.

Quindi alla prima di andata potrebbe non esserci? Non dovrebbe essere una brutta partita…

Eh no, a Millesimo-Pietra Ligure ci sarò eccome. E magari potremmo anticiparla al sabato.

 

 

Autore
Il Vostro Giornale

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