“Mia moglie quando vedeva le scene dei miei film dove toccavo le cosce o le tette a una di loro, commentava tagliente”: lo confessa Lino Banfi
- Postato il 9 luglio 2025
- Trending News
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
.png)
“Mia moglie Lucia gelosa? Per niente, sapeva che non ho mai corteggiato le mie colleghe. Ma a volte, quando guardavamo insieme uno dei miei film, e vedeva le scene dove toccavo le cosce o le tette a una di loro, Lucia commentava tagliente… e io le rispondevo scocciato: Luci’! Quando ho girato quella scena, c’era tutta la troupe di quaranta persone che guardavano! E lei ribatteva: sì, loro guardavano, ma tu… toccavi”. Parola di Lino Banfi che in una intervista a Il Corriere della Sera annuncia il ritorno a teatro dopo oltre 30 anni con “Passaggi a livello”, il 7 settembre al Todi Festival.
“Sarà l’autoriflessione di un vecchio che, tutto sommato, si porta bene i suoi anni – ha spiegato l’attore -. Sono stato registrato all’anagrafe l’11 luglio. Forse perché le levatrici volevano ringiovanirmi di due giorni… La mia paura è la notte del nuovo compleanno, perché entro nei 90 anni e, infatti, la “paura fa 90””.
E ancora: “Non mi lamento. I miei medici dicono che ho la memoria di un quarantenne, ma ovviamente sono ai tempi supplementari, posso fare ancora qualche rigore, ormai a fine partita”.
Non manca affatto il lavoro: “Sto pure girando un film! Con i simpatici miei conterranei Pio e Amedeo, pugliesi di Foggia. Il film si intitola ‘Oi vita, oi vita mia!’ e uscirà a Natale. La mia è una partecipazione, ma stiamo creando un bel trio”.
Oggi l’attore è amatissimo in tutta Italia, ma gli inizi non sono stati facili: “C’era anche tanta fame… Non dimentico le notti passate alle stazioni ferroviarie, in compagnia giovani come me in cerca di lavoro o di vecchi barboni. Ho fatto persino il posteggiatore abusivo a Milano, dove essendo meridionale non mi affittavano le stanze per andare a dormire. Una volta, mi è capitato che Una banda di ladruncoli mi voleva ingaggiare come complice: mentre loro commettevano il furto in qualche appartamento, dovevo fischiare la canzone ’O sole mio, se vedevo arrivare la polizia. Però me la facevo sotto dalla paura, non riuscivo a fischiare e mi cacciarono”.
L'articolo “Mia moglie quando vedeva le scene dei miei film dove toccavo le cosce o le tette a una di loro, commentava tagliente”: lo confessa Lino Banfi proviene da Il Fatto Quotidiano.