“Mi ha dato una gomitata perché crede che io sia troppo grasso per sedermi accanto a lui”: scoppia la lite tra due passeggeri in aereo, hostess costretta ad intervenire
- Postato il 20 settembre 2025
- World News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una lotta per il bracciolo che si trasforma in un’aggressione e in un umiliante atto di fat-shaming. È la storia, diventata virale e rilanciata dal New York Post, raccontata da Guy Branum, un passeggero di un volo Delta che si è trovato al centro di una “rissa da sedile centrale” con il suo vicino di posto. Branum, un passeggero corpulento che solitamente acquista posti in business class ma si trovava in un sedile centrale nella sezione Comfort+, ha raccontato che i problemi sono iniziati subito. Il suo vicino, un uomo sulla settantina, dopo essersi lamentato con un’altra passeggera per la cappelliera, si è seduto e gli ha intimato di spostarsi. Al suo rifiuto, spiega Branum, “mi ha semplicemente dato una gomitata più forte che poteva”.
A quel punto, Branum ha iniziato a filmare la scena: “Mi ha dato una gomitata perché crede che io sia troppo grasso per sedermi accanto a lui“, dice nella clip. L’altro uomo, con un sorriso beffardo, replica: “Beh. Chi non lo crederebbe?”. La discussione, surreale, prosegue con l’uomo che si vanta della sua iscrizione a Weight Watchers come prova della sua superiorità morale e fisica. Una provocazione a cui Branum ha risposto con amarezza: “Pensi che io sia una persona grassa in questo paese e che non abbia mai provato a perdere peso?”
Quando è intervenuto un assistente di volo, Branum ha denunciato di essere stato colpito, mentre l’altro passeggero si è lamentato che lui fosse “troppo grasso”. Inizialmente, racconta Branum, ha avuto la sensazione che la compagnia stesse valutando se sbarcare lui. “Erano troppo occupati a stabilire se fossi troppo grasso o no”, ha scritto nel suo post su Threads. Alla fine, una responsabile ha risolto la situazione, spostando Branum in un altro posto e offrendogli delle miglia di scuse. La stessa assistente, però, gli ha anche chiesto di cancellare il video che aveva registrato. Richiesta che lui ha rifiutato, sostenuto da altri passeggeri che avevano notato il comportamento “difficile” dell’altro uomo. Branum ha voluto comunque lodare l’equipaggio di bordo, definendolo “fantastico e di supporto”, ma ha criticato il personale di terra che lo ha trattato “come un oggetto”.
La sua vicenda si chiude con una potente dichiarazione contro il pregiudizio: “Le persone grasse non dovrebbero aspettare un momento futuro in cui saranno degne di viaggiare e vivere la propria vita”. Una riflessione che si inserisce in un dibattito sempre più acceso negli Stati Uniti, dove compagnie come la Southwest Airlines si preparano a introdurre regole che obbligano i passeggeri plus-size ad acquistare un secondo posto.
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