Metro notturna nei weekend e navette per gli hub taxi, a Genova allo studio le idee “salva patente”

  • Postato il 15 gennaio 2025
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Genova. Un prolungamento del servizio della metropolitana nelle notti di venerdì e sabato, a fronte di una sospensione anticipata negli altri giorni della settimana, e la creazione di linee apposite tra i luoghi della movida e gli hub dei taxi per facilitare gli spostamenti degli avventori di ristoranti, bar e discoteche.

Sono le prime due ipotesi allo studio del Comune di Genova che in questi giorni ha aperto tavoli di confronto con le associazioni di categoria del commercio, con Amt e con i tassisti, per adeguare il sistema di trasporto pubblico locale alle esigenze della cittadinanza.

Le due prime idee, tutte da discutere sia con gli operatori economici, sia con i sindacati, sono state enunciate dall’assessore alla Mobilità del Comune di Genova, Sergio Gambino, durante una commissione consiliare sul tema oggi a palazzo Tursi.

C’è chi le chiama soluzioni “salva-patente”, ma Sergio Gambino, invita a non istituire parallelismi tra la necessità di riorganizzazione del servizio pubblico nelle ore notturne e le novità introdotte dal codice della strada: “La commissione di oggi arriva dopo giorni di can can mediatico e dopo le richieste delle associazioni di categoria di ristoratori e gestori di locali pubblici – ricorda Gambino – che si sono trovati con un calo delle entrate dovuto al generalizzato minore consumo di alcolici, ma il ragionamento sul potenziamento del trasporto pubblico notturno è indipendente da questa discussione, anche perché i limiti di tolleranza del codice della strada sono invariati”.

Gambino, che ha invitato l’aula a proporre iniziative, parla di un “progetto articolato” in cui sono coinvolti, su differenti tavoli, Amt, tassisti e, insieme all’assessorato al Commercio, anche gli operatori economici per trovare “soluzioni di sinergia tra i vari sistemi di trasporto e tra gli stessi ristoratori e gestori tra di loro”. Inoltre, spiega Gambino, nel tavolo permanente istituito con i tassisti è emersa la richiesta, degli stessi conducenti di auto bianche, per un maggiore impegno di polizia locale e forze dell’ordine tra il tramonto e l’alba in modo da “poter lavorare in sicurezza”.

La ratio dell’amministrazione è: dove non può arrivare Amt possono arrivare i taxi. Certo, con costi per l’utente diversi ma con la possibilità di un’integrazione che compensi in parte la differenza di tariffa. Tutto ancora allo studio.

“E’ impensabile che Amt possa garantire nelle ore notturne lo stesso servizio, specialmente sulle alture o nei quartieri con meno utenti, la capillarità delle ore diurne, ma chi può farlo è invece il sistema taxi – spiega l’assessore Gambino – quindi con distribuzione taxi si può garantire che chi esce da un locale abbia un sistema integrato per tornare a casa, non è semplice ma le idee ci sono”.

Gambino elenca le prime due ipotesi nate dagli incontri con Amt, che oggi era presente alla commissione con il nuovo direttore operativo Paolo Robbiano e con la responsabile comunicazione Alessandra Ramagli. “La prima idea – dice l’assessore alla Mobilità – è creare, come hanno suggerito anche alcuni ristoratori, navette bus, slegate dalle linee standard Amt, tra le zone della movida verso gli hub dei taxi, la seconda, che sarà oggetto di un necessario e legittimo confronto con i sindacati, è quella di cambiare gli orari del servizio della metropolitana, c’è già un’ipotesi di organizzazione ma servirà appunto un confronto con i rappresentanti dei lavoratori”.

L’opzione percorribile, per dare maggiore garanzia di trasporto nelle notti di venerdì e del sabato, è quella di ridurre il servizio nelle altre sere della settimana, in cui la metro è meno utilizzata. Peraltro già oggi la metropolitana è oggetto di chiusure anticipate a causa delle necessarie manutenzioni. “Si può studiare quindi una riduzione stabile nei giorni della settimana dalla domenica al giovedì e garantire apertura fino a tarda notte il venerdì e il sabato“, sottolinea Gambino.

Paolo Robbiano, da qualche tempo direttore operativo di Amt, ha fatto il punto sull’attuale organizzazione del servizio, spiegando che negli ultimi anni c’è già stato un progressivo incremento delle linee attive dopo le 21. “Oltre 40 linee con 450 corse quotidiane e 43mila posti offerti, il servizio dalle 21 in poi è in continuità con quello diurno, alcuni veicoli entrano in rimessa ma molti continuano a esercire lo stesso tragitto, altre linee sono invece studiate specificatamente per il percorso serale e in alcune zone a domanda più debole il servizio è garantito con sette taxibus a chiamata, esistono poi altre linee nate per andare incontro a esigenze, ad esempio la 608 tra Boccadasse e Brignole”.

Tra gli interventi in aula dei commissari, Donatella Alfonso (Pd) ha dichiarato che “Il problema non è la capillarità delle linee ma la frequenza, attendere 40 minuti alcune linee collinari alla sera non è pensabile”. Claudio Villa, sempre Pd, ha criticato la strategia della giunta sul tpl: “A mio avviso non è scontato che dopo le 21 non possa esserci lo stesso servizio delle ore diurne, io credo invece che serva la volontà di trovare le risorse, e queste si potrebbero trovare togliendo ad esempio la gratuità dei mezzi Amt per gli over 70 genovesi che superano i 25mila euro all’anno di reddito”.

Umberto Lo Grasso (Misto) ha espresso forti perplessità sull’ipotesi di “accorciare il servizio della metropolitana nei giorni infrasettimanali, la gente lavora e torna a casa anche alla sera”. Laura Gaggero (Fratelli d’Italia) ha invitato ad affrontare “i problemi di frequenza che riguardano anche l’orario pre serale” e ha sottolineato come oggi sia “molto difficile trovare i taxi” nelle ore serali. Fabio Ariotti (Lega) ha proposto di aumentare il servizio dei bus a chiamata serali.

Durante la seduta di oggi l’assessore alla Mobilità ha dichiarato che entro la metà di febbraio sarà convocata la tanto attesa (dalla minoranza) commissione consiliare sui conti di Amt, visto che in sede di discussione di bilancio – come aveva più volte denunciato la capogruppo del misto Cristina Lodi – molti dati non comparivano nella relazione presentata in aula dalla presidente Ilaria Gavuglio.

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Genova24

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