Meloni sui social attacca opposizioni e giudici. Conte: ‘Ecco l’elenco dei suoi fallimenti’. Schlein: ‘Da lei frasi eversive’

  • Postato il 7 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nuovo capitolo dello scontro tra Giorgia Meloni, opposizione e magistrati. La presidente del Consiglio dopo avere evocato complotti sul caso Almasri – parlando di un “disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura” – torna ad attaccare la sinistra che, afferma, “non riuscendo a batterci, prova a liberarsi degli avversari per via giudiziaria“. Il riferimento, questa volta, è all’annuncio di Alleanza Verdi-Sinistra dell’invio di una denuncia alla procura della Corte penale internazionale contro il governo italiano per “complicità nei crimini internazionali commessi a Gaza“. Per il leader del M5s, Giuseppe Conte, la premier “fallisce su tutto e piagnucola su social e in tv”, mentre la segretaria del Pd, Elly Schlein, addita le sue frasi come “eversive“. Infine arriva anche l’interno dell’Anm che ricorda a Meloni che “i magistrati non fanno politica” nonostante “insulti, intimidazioni e una campagna costante di delegittimazione“.

La denuncia di Avs alla Cpi – A provocare l’ultima reazione della presidente del Consiglio è la denuncia alla Cpi annunciata in conferenza stampa dai deputati di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, insieme al docente di Diritto penale internazionale alla John Moores University di Liverpool, Triestino Mariniello, già nel team legale delle vittime di Gaza di fronte alla Corte penale internazionale. Alla base della denuncia c’è “la prosecuzione del trasferimento di armi e materiali a Israele – ha spiegato Mariniello – in un contesto di violazione del diritto internazionale da parte di Israele. I singoli membri del governo, responsabili delle decisioni di continuare a trasferire le armi, potrebbero essere ritenuti penalmente responsabili, se si dimostra che erano consapevoli che la loro attività ha agevolato crimini internazionali”.

Il post di Meloni – Sono “gli stessi che, giusto qualche tempo fa, chiedevano a Bruxelles di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Ora puntano addirittura a un processo internazionale, tirando in ballo il dramma umanitario a Gaza in modo del tutto strumentale, come se perfino questo fosse colpa nostra”, replica Giorgia Meloni con un post sui social. Per la premier “tre cose sono ormai chiare a tutti: la prima è che, non riuscendo a batterci in patria, la sinistra cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo”, conclude Meloni assicurando che comunque “non riusciranno“.

Conte: “Prenditi qualche responsabilità” – La replica di Giuseppe Conte arriva sempre via social. Il leader del Movimento 5 stelle elenca i “fallimenti” del governo “i oltre 100 giorni”: dagli sbarchi aumentati, alle tasse, passando per gli stipendi (“aumentati solo per ministri e sottosegretari”), fino alle pensioni minime e alla sanità (“gli italiani che rinunciano alle cure per le liste di attesa. I soldi da investire sono tutti impegnati sulle armi”). Nonostante questo adesso Meloni “piagnucola su social e in tv, dove ha inaugurato un nuovo genere: l’intervista senza domande“, afferma Conte. Il tutto rispolverando “l’usato garantito”: “Ho i giudici contro, gli avversari usano la magistratura per contrastarmi. Detto da chi quando io ero premier faceva denunce ed esposti contro di me basati su fake news e mi dava del ‘criminale’, fa veramente ridere“, commenta il leader M5s. “Prenditi qualche responsabilità, Giorgia. Lavora per risolvere i problemi degli italiani, non quelli tuoi e della Santanchè. Sei il presidente del Consiglio, non Calimero“, conclude Conte.

Anm: “Non esiste alcun disegno avverso all’esecutivo” – Alle affermazioni di Meloni sul caso Almasri nell’intervista al Tg5 di mercoledì sera, replica anche la giunta esecutiva centrale dell’Anm: “I magistrati non fanno politica, fanno il loro mestiere ogni giorno nonostante insulti, intimidazioni e una campagna costante di delegittimazione che danneggia i fondamenti stessi del nostro Stato democratico”, si legge nella nota. L’Associazione nazionale magistrati ricordando che “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge” come afferma l’articolo 101 della Costituzione, “che è un architrave della nostra democrazia”, ribadisce che “la magistratura italiana continuerà a svolgere il proprio compito con profondo rispetto del mandato costituzionale”. “Non esiste alcun disegno avverso all’esecutivo, affermarlo significa non comprendere il funzionamento della separazione dei poteri dello Stato”, conclude la nota.

Schlein: “Atteggiamento eversivo” – Contro le frasi della presidente del Consiglio si è anche scagliata la segretaria del Pd. “Insinuare che i giudici agiscano non a tutela della legge ma per un disegno politico è un atteggiamento eversivo. E non è la prima volta”, afferma Elly Schlein in un’intervista a Domani. La leader dem chiede “perché il governo ha cambiato posizione almeno tre volte mentendo in parlamento” e sottolinea che “colpisce il senso di impunità, come se a chi governa tutto fosse lecito, anche non rispettare le leggi internazionali e quelle nazionali”. Lo scontro, pertanto, prosegue.

Consiglieri Csm Unicost: “Parole Meloni inaccettabili” – Le dichiarazioni di Meloni che attribuisce alla magistratura l’intenzione di realizzare un “disegno politico” per ostacolare la scelte del governo in materia scelte del governo in materia di immigrazione “sono inaccettabili“, sottolineano i consiglieri togati di Unicost del Csm Marco Bisogni, Roberto D’Auria, Michele Forziati e Antonino Laganà: “I magistrati, come sanno tutti gli esponenti del governo, assumono le loro decisioni in autonomia e indipendenza sia dalla politica che dagli altri giudici: si tratta della separazione dei poteri, pietra miliare della democrazia e su cui anche la nostra Repubblica è fondata”. “Peraltro occorre ricordare – aggiungono – che la Corte di Giustizia Europea ha da poco confermato la legittimità dei dubbi sollevati dai magistrati italiani sulla legislazione italiana in materia di protezione internazionale. Il dibattito sulla riforma costituzionale, poi, dovrebbe essere tenuto a riparo da polemiche strumentali – concludono i consiglieri di Unicost – per consentire a tutti i cittadini di farsi un’idea su un progetto che incide profondamente sull’equilibrio istituzionale e sulle garanzie per tutti i cittadini”.

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