Melfi, inchiesta sulle luci: assolti Simonetti e Valvano
- Postato il 20 dicembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Melfi, inchiesta sulle luci: assolti Simonetti e Valvano

Per l’inchiesta sulle luci di Melfi, assolti Valvano e Simonetti: condannato a 8 mesi il solo ex capo dell’ufficio tecnico del Comune. Cade l’accusa di turbativa nella scelta del contraente per ex sindaco e presidente del consiglio di Melfi.
POTENZA – Assolti l’ex sindaco, l’ex presidente del consiglio e un geometra del Comune di Melfi, Livio Valvano, Luigi Simonetti e Giuseppe Annucci, più l’imprenditore avellinese Francesco Roberto. Condannato a 8 mesi di reclusione il solo ex capo dell’ufficio tecnico del Comune federiciano, Michelarcangelo Moscaritolo. Si è concluso così giovedì mattina a Potenza il processo nato dall’inchiesta su appalti pilotati e corruttele nel comune federiciano, per cui a giugno del 2019 scorso lo stesso Simonetti e il sindaco Livio Valvano erano stati sottoposti al divieto di dimora in città, e alla sospensione dall’incarico per due mesi (per effetto della legge Severino).
IL VERDETTO E LE ACCUSE CADUTE
Il collegio presieduto da Valentina Rossi e completato da Paolo Cirillo e Giovanna Battista ha accolto in minima parte le richieste avanzate in udienza dall’accusa. Il pm Antonella Mariniello, infatti, aveva indicato in 4 anni di reclusione la pena da infliggere a Moscaritolo, ridotti a 3 per tutti gli altri imputati. Al vaglio dei giudici è finita, in particolare, un’ipotesi di turbativa nella scelta del contraente legata all’appalto per le luminarie natalizie affidato nel 2017, che è stata ritenuta infondata. Ha retto, invece, una seconda ipotesi di turbativa contestata al solo Moscaritolo per una distinta vicenda nata dalla denuncia di un imprenditore.
INCHIESTA SULLE LUCI DI MELFI: LO SFOGO DELL’EX SINDACO LIVIO VALVANO
Le motivazioni della decisione verranno depositate entro 90 giorni. «E’ finita: il titolo “di non comune spessore delinquenziale” è stato cancellato dal Tribunale di Potenza». Questo il commento affidato ai social da Valvano, che è anche coordinatore regionale Psi, ricordando le parole utilizzate nei suoi confronti dal gip che dispose le misure cautelari.
«Undici anni per farcelo sapere. E’ difficile darsi una spiegazione, per non dire che è impossibile giustificare la sofferenza inferta». Così ha ancora l’ex sindaco, che ha ricordato anche lo stigma dell’impresentabilità inflittogli in occasione delle elezioni regionali del 2024. «Ho capito ciò che non riuscivo ad accettare e capisco chi, non avendo vissuto la barbarie di esperienze simili, non riesce a comprendere e si rifiuta di accettare ciò che anch’io prima non riuscivo a vedere né immaginare». Ha aggiunto Valvano chiedendosi, infine, se «deve per forza andare così».
LE REAZIONI POLITICHE E IL COMMENTO DI SIMONETTI
«La decisione pronunciata dal Tribunale di Potenza (…) con formula piena mette un punto definitivo su una vicenda surreale avviata oltre sei anni fa (…) E’ assolutamente vero, il tempo è sempre galantuomo. E poi l’alba è sempre nuova». Questo invece il commento di Simonetti, a lungo riferimento del Pd nell’area nord della regione. Soddisfazione per il verdetto è stata espressa anche dal capogruppo Pd in Consiglio regionale, per cui «si chiude una pagina lunga e complessa e per la quale dobbiamo ringraziare Luigi per averla vissuta con dignità e trasparenza».
«Non è stato sicuramente semplice vivere un passaggio delicato della propria vita e del proprio impegno politico, con il peso di una vicenda giudiziaria che ha avuto un suo impatto mediatico, e quindi personale e familiare». Ha sottolineato Lacorazza, inviando un messaggio «di vicinanza ed affetto» anche all’ex sindaco.
«La decisione dei giudici conferma la correttezza del comportamento tenuto dal Partito democratico di Melfi, che in questi anni ha scelto di attendere con rispetto l’esito del procedimento giudiziario, pur nella consapevolezza dell’onestà delle persone coinvolte».
INCHIESTA SULLE LUCI A MELFI, ASSOLTI VALVANO E SIMONETTI L’INUTILIZZABILITÀ DELLE INTERCETTAZIONI
Così invece il segretario provinciale del Partito democratico di Potenza. «L’assoluzione rappresenta un punto fermo importante e restituisce piena serenità a due uomini che hanno affrontato una fase complessa con dignità e senso delle istituzioni. Il Partito Democratico – conclude Lospinoso – continuerà a lavorare per il bene della città di Melfi, ringraziando l’intera classe dirigente per aver affrontato anni difficili con unità, responsabilità e spirito democratico».
L’inchiesta sulle corruttele nel Comune di Melfi si era sgonfiata già in udienza preliminare dopo la declaratoria di inutilizzabilità di buona parte delle intercettazioni a sostegno delle accuse. Una decisione fondata su alcune pronunce della Corte di cassazione che hanno giudicato illegittimo l’impiego di intercettazioni raccolte indagando su reati di un certo tipo per provare reati diversi, che non siano connessi ai primi. Nel caso di specie, quindi, sono state estrapolate dagli atti le conversazioni raccolte indagando sui presunti giri di usura, aggravati dal metodo mafioso, gestiti da un imprenditore melfitano perennemente alla ricerca di commesse in Comune.
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Melfi, inchiesta sulle luci: assolti Simonetti e Valvano