Maserati e Alfa Romeo dei Carabinieri, due bolidi speciali per il trasporto urgente

  • Postato il 28 ottobre 2025
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Roma, Comando Generale dei Carabinieri. In un elegante cortile è andata in scena una cerimonia che ha i connotati della miglior cartolina possibile per esprimere l’eccellenza italiana. Alla presenza del Comandante Generale dell’Arma, sono state presentate le nuove autovetture destinate al trasporto urgente di organi e sangue: una Maserati MCPURA e una Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, entrambe in livrea istituzionale, pronte a unire la potenza del Made in Italy con la missione più alta: salvare vite.

Eccellenza italiana in divisa

All’evento erano presenti i vertici dell’Arma, tra cui il Capo di Stato Maggiore e il Capo del IV Reparto “Sostegno logistico delle Forze”, oltre a una nutrita delegazione di Stellantis, guidata dall’Amministratore Delegato Antonio Filosa, insieme a Emanuele Cappellano, Santo Ficili e Antonella Bruno. Una partecipazione che testimonia la forza di una collaborazione sempre più solida tra il mondo militare e quello industriale, uniti da un obiettivo comune: l’efficienza al servizio della collettività.

Le due vetture rappresentano la punta di diamante della tecnologia italiana. La Maserati MCPURA, un coupé ad altissime prestazioni, nasconde sotto il cofano il motore V6 Nettuno biturbo da 630 cavalli, con tecnologia a precamera brevettata e una monoscocca interamente in fibra di carbonio. È un concentrato di ingegneria pensato per la velocità e la stabilità anche nelle condizioni più critiche, capace di garantire un trasporto rapido e sicuro quando il tempo diventa una questione di vita o di morte.

Accanto a lei, la Giulia Quadrifoglio, erede di una tradizione leggendaria. Spinta da un V6 biturbo da 520 cavalli con trazione posteriore e differenziale autobloccante meccanico, la sportiva di Arese è un concentrato di dinamismo e precisione. L’assetto sportivo e le dotazioni dedicate ne fanno uno strumento operativo tanto affascinante quanto funzionale, concepito per assicurare prestazioni elevate senza rinunciare alla sicurezza.

Equipaggiamenti speciali

Entrambe le vetture sono state allestite con equipaggiamenti speciali per il trasporto sanitario urgente. La livrea blu con bande rosse, i lampeggianti e gli apparati dedicati ricordano che, dietro al fascino di queste auto, c’è una funzione civile altissima: permettere ai Carabinieri di intervenire rapidamente, quando ogni minuto conta.

Non si tratta solo di tecnica, ma di continuità storica. Se per Maserati si tratta della prima volta al servizio dell’Arma, il legame con Alfa Romeo affonda le radici nel dopoguerra. Tutto iniziò con la 1900 M “Matta” del 1951, seguita un anno dopo dalla 1900 berlina, la prima “Gazzella”, simbolo del pronto intervento. Poi arrivarono la Giulia degli anni Sessanta, l’Alfetta, la 75, la 90, la 155 la 156 e la 159, fino all’attuale Giulia Quadrifoglio: un filo rosso che unisce la storia delle forze dell’ordine con quella dell’automobilismo italiano.

L’orgoglio di far parte di una famiglia unica

Nel suo intervento, il Comandante Generale Luongo ha espresso gratitudine e orgoglio:

“La collaborazione con Stellantis rappresenta non solo un’alleanza tra eccellenza automobilistica e efficienza istituzionale, ma una comunione d’intenti al servizio della collettività. L’affidabilità operativa di questi veicoli è essenziale per salvare vite. E quando parliamo di salvare vite, parliamo della missione più alta che un’Istituzione possa avere”.

Parole che trovano eco in quelle dell’AD di Stellantis, Antonio Filosa:

“Siamo orgogliosi di mettere a disposizione dell’Arma dei Carabinieri due vetture che incarnano il meglio della tecnologia e del design italiani. Non sono solo simboli di performance, ma strumenti concreti per garantire rapidità e sicurezza in missioni di vitale importanza”.

Con questa nuova dotazione, Stellantis e l’Arma dei Carabinieri rafforzano un sodalizio che è ormai sinonimo di affidabilità e innovazione. Un’unione che celebra l’ingegno e la capacità industriale del Paese, mettendole al servizio della vita e della sicurezza pubblica.

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