Marassi nel caos per lo stadio, il Municipio: “Bus gratis per i tifosi e più parcheggi per scooter”

  • Postato il 24 novembre 2025
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Generico novembre 2025

Genova. Auto e moto parcheggiati ovunque, viabilità nel caos, residenti prigionieri in casa propria, a volte in balia del degrado e dei problemi di ordine pubblico, commercianti assediati anche in giornate cruciali per gli affari. Il tema della difficile convivenza tra Marassi e lo stadio Ferraris durante le partite di calcio è tornato al centro del dibattito nella commissione consiliare convocata oggi in Municipio Bassa Valbisagno. Presenti nella parte iniziale anche gli assessori comunali Emilio Robotti (Mobilità) e Arianna Viscogliosi (Polizia locale).

Sul tavolo una serie di soluzioni tampone da discutere nei prossimi mesi e una questione di prospettiva che continua a tenere banco nel quartiere: lo spostamento del carcere per liberare spazi e decongestionare l’area intorno all’impianto sportivo.

Marassi, più parcheggi per le moto vicino allo stadio

Al primo punto nella lista delle cose da fare c’è il recupero dei posti moto all’altezza dell’istituto Firpo, tracciati proprio per favorire gli utenti dello stadio, oggi però inutilizzabili su disposizione della Questura. “Gli spazi sono quelli che sono. Da soli non risolverebbero il problema, ma si recuperassero quei 150 parcheggi non sarebbe male – spiega il presidente del Municipio Fabrizio Ivaldi -. Garantisco l’impegno a continuare a lavorarci. Abbiamo già fatto diversi incontri, ne abbiamo chiesto un altro con polizia locale e Questura. Dobbiamo tenere conto delle esigenze del territorio e dei commercianti”.

Al vaglio del Municipio ci sono anche nuove aree che potrebbero accogliere i mezzi a due ruote durante gli incontri al Ferraris, in particolare nei pressi del carcere. Ma anche in questo caso è necessario il via libera da Questura e Prefettura. “Bisogna capire se è possibile utilizzarli dal punto di vista dell’ordine pubblico. A seconda di chi gioca in casa, cambiano le regole per l’accesso al settore ospiti”, ricorda Ivaldi. “L’indirizzo dell’amministrazione è comunque tutelare le aree pedonali e non concederne l’utilizzo per parcheggi supplementari – precisa l’assessora municipale Federica Arkel -. È necessario tutelare il più possibile i residenti e il loro diritto ad avere una vita normale“.

La proposta: bus gratis per i tifosi “ma devono pagare le società”

“Ma in primis – mette in chiaro il presidente – bisogna incentivare le persone a raggiungere lo stadio con il trasporto pubblico”. E nella sala consiliare di piazza Manzoni diversi consiglieri di maggioranza e opposizione rilanciano l’idea di far viaggiare gratis gli abbonati di Genoa e Sampdoria prima e dopo le partite a Marassi, facendo pagare un contributo economico alle due società. “Non è una novità, era già così ma poi la sperimentazione si è interrotta – commenta Ivaldi sposando la proposta -. Bisogna chiedere uno sforzo ulteriore alle società, che spendono milioni per gli stipendi dei calciatori e devono trovare una soluzione per venire incontro al quartiere”. “Servono nuovi spazi in cui regolarizzare la sosta per poi avvicinarsi coi mezzi pubblici“, aggiunge il presidente della commissione Enrico Sergio Davico (Lista Salis).

Per il “servizio stadio”, previsto regolarmente nel contratto di servizio, Amt mette a disposizione quattro linee speciali da Caricamento, Principe, Foce e Molassana. Manca però una linea diretta dal Levante, come osservato da diversi consiglieri. E, quando si gioca di sera, trovare bus per le zone collinari è difficile se non impossibile. Ma per ora, con un’azienda in crisi che non riesce a garantire nemmeno il servizio ordinario, parlare di potenziamento è proibitivo. Secondo i dati forniti da Robotti, nell’ultima stagione calcistica Amt ha impiegato 3.300 ore di lavoro del personale di guida e 950 ore tra coordinamento e manutenzione per garantire le corse extra in occasione degli eventi sportivi.

Sono invece Genoa e Sampdoria a pagare le navette destinate ai tifosi ospiti, sottoposte al coordinamento della polizia per quanto riguarda attestamenti, destinazioni e modalità operative. Per ogni partita vengono impiegati fino a 20 bus, poi l’azienda fattura direttamente ai club con una tariffa di 495 euro a vettura. “Inutile dire che c’è qualche criticità nei pagamenti nei confronti di Amt”, sottolinea l’assessore. Ritardi che in questo momento contribuiscono ad aggravare la difficile situazione aziendale.

Sosta selvaggia a Marassi, a ottobre oltre mille sanzioni

Intanto la sosta selvaggia provocata dall’afflusso massiccio di tifosi continua indisturbata, almeno all’apparenza. “In questo Municipio la polizia locale fa un lavoro enorme per lo stadio e impegna un numero altissimo di unità per la gestione delle partite, almeno 35 sulle 60 presenti, fin dalle 48 ore precedenti”, rivendica l’assessora Viscogliosi. Complici le ultime sottrazioni di stalli moto nelle vicinanze dello stadio, gli scooter stazionano anche su marciapiedi e spartitraffico. E anche le auto vengono parcheggiate un po’ dove capita, nonostante l’entrata in vigore della Zsl che riserva il parcheggio ai residenti con esposizione del libretto di circolazione.

Eppure le multe vengono fatte, sebbene quasi sempre senza lasciare l’avviso sul parabrezza. A settembre, secondo dati forniti dall’assessora, sono state 854 di cui 12 per bonifica nei pressi dello stadio, una per violazione della Zsl, 202 alle moto in sosta vietata, 24 per intralcio alla viabilità. A ottobre 1.031 sanzioni in gran parte ai proprietari di scooter (771). A novembre per ora sono 525, ma c’era la sosta e manca ancora un turno di campionato.

“Arrivano segnalazioni di mezzi parcheggiati davanti ai portoni delle abitazioni – racconta il comandante del distretto di polizia locale, Michael Nano -. L’impegno è costante, non ci sono momenti in cui non interveniamo. Durante alcune partite abbiamo toccato le 370 multe, che non sono poche, con una media di 170-180 sanzioni a partita. Anche per i cittadini di Marassi è davvero pesante dover sopportare questa struttura”. Sul piatto c’è anche la possibile istituzione di una Ztl con varchi elettronici per limitare l’accesso alle strade accanto al Ferraris, ma appare difficile metterla in atto senza peggiorare l’impatto sul traffico di Marassi, compreso quello in transito verso altre destinazioni.

Nel mirino anche i cartelli stradali mobili per avvisare delle prossime partite nelle zone soggette a rimozione forzata. Spesso i segnali sono oggetto di vandalismo e in passato sono stati usati come armi durante risse e scontri tra ultras. “Sono brutti da vedere e pericolosi, ma integrano la segnaletica verticale che non riporta gli orari delle partite, altrimenti dovremmo rimuovere il triplo dei veicoli – spiega Nano -. Da anni suggeriamo l’installazione di pannelli luminosi a messaggio variabile“. Idea riproposta anche dal consigliere Francesco Libello di Forza Italia. Preoccupano pure le problematiche di sicurezza connesse al deflusso lato distinti: gli spettatori si riversano tutti insieme su corso De Stefanis, contribuendo al maxi ingorgo dopo le partite.

Il grido dei commercianti: “Sanzioni insufficienti”

A subire i disagi dello stadio non sono solo i residenti, ma anche diversi commercianti di Marassi. Chi ha un bar o un’attività di ristorazione benedice la clientela rossoblucerchiata, ma altre attività non ne traggono gli stessi vantaggi. “Il sistema sanzionatorio è insufficiente – protesta Roberta Toscano, presidente del Civ -. Davanti al mio ufficio in via Tortosa, nella zona riservata ai residenti, aveva parcheggiato un’auto con cinque tifosi. Mi hanno risposto che 29 euro divisi per cinque non è neanche un aperitivo. Se non pensiamo a un’ordinanza con sanzioni più pesanti, allora parliamo di aria fritta”.

Sotto accusa anche i giorni e gli orari delle partite, a cominciare dalla concomitanza col mercato rionale di Marassi (succederà ad esempio sabato prossimo con Genoa-Verona). Toscano ricorda un match giocato l’anno scorso il 23 dicembre, nel pieno degli acquisti natalizi: “Un grave danno al tessuto commerciale”. E tutti concordano: “Quando si giocava solo alla domenica pomeriggio il quartiere sopportava benissimo lo stadio“. Ma a dettare legge in questo campo, come noto, è la Lega Calcio in base alle esigenze dei grandi network televisivi. “È una battaglia che dovrebbero fare tutti i Comuni, perché il problema lo hanno anche in altre città”, risponde Ivaldi.

E torna l’appello bipartisan: via il carcere da Marassi

E mentre ormai a Marassi nessuno parla più di spostare altrove lo stadio – anzi, le ultime giunte a Tursi hanno puntato alla ristrutturazione del Ferraris, sia pure con modalità diverse – c’è chi invece torna alla carica con l’eliminazione del carcere in modo da ricavare nuovi spazi e dare respiro al quartiere anche in occasione degli eventi sportivi. “Questa sarebbe la macro-operazione da fare – interviene Marco Del Gatto, consigliere municipale e veterano del Partito Democratico -. Quello risolverebbe tutto. Dobbiamo metterci tutti d’accordo, maggioranza e opposizione, a sposare questa tesi”. Appello subito raccolto da Andrea Censi di Fratelli d’Italia, che aveva presentato una mozione per chiedere la convocazione della commissione: “È uno dei tanti sogni, mettiamoci uniti e chiediamolo”.

La giunta Piciocchi aveva lavorato col dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per lo spostamento del carcere nell’area ex Colisa, sulle alture di Campi, idea bocciata dal garante dei detenuti Doriano Saracino. La sindaca Salis, dal canto suo, aveva aperto all’ipotesi di un trasferimento della struttura da Marassi, chiudendo però le porte all’ipotesi ex Colisa: l’area alternativa deve essere “un luogo raggiungibile” con “caratteristiche di spazi e attività consoni nel 2025”.

 

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