Mara Venier: “I miei amici hanno passato una canna a mia mamma, io le risposi in veneziano ‘tasi e fuma se no i se offende’. La moglie di Tinto Brass mi ha detto ‘facci vedere le tette'”

  • Postato il 24 novembre 2025
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La zia della domenica senza freni. Mara Venier si è raccontata in una lunga intervista a “Il Corriere della Sera” rivelando anche aspetti inediti del suo passato. Tra gli amici illustri della conduttrice Gian Maria Volonté: “Sì, ma soprattutto siamo stati amici di suo fratello, Claudio. Un uomo sensibile, problematico. Un giorno, non è ancora chiaro come, uccise un uomo. Fuggì, poi si costituì. Finì in cella e si tolse la vita. Tre giorni dopo la sua morte, noi amici ricevemmo una lettera: era di Claudio, supplicava “Non lasciatemi solo” .

E ancora: “Si andava spesso a casa di Claudio, a Capena, dove lui aveva voluto una specie di comune. Si discuteva di politica, ci si passava lo spinello. Una sera mia madre si trovò insieme a noi, seduti in cerchio sul pavimento. Qualcuno le passò una canna. ‘Che xe?’, chiese spaventata. ‘Mamma’, risposi in veneziano, ‘tasi e fuma se no i se offende’. Come andò a finire? Che da allora chiedeva sempre di poter uscire con noi”.

Poi l’incontro con Tinto Brass: “Una volta andai a fare un provino per un suo film. C’erano lui e la moglie, Tinta, cioè Carla Cipriani. Fu lei che, a un certo punto, mi disse: ‘Facci vedere le tette’. Io risposi: “Manco per sogno”. E tutto finì lì”.

Il curioso aneddoto che lega Edwige Fenech, Mara Venier e il marito Nicola Carraro: “Edwige è una delle mie amiche più care. C’è stato un periodo, dopo la mia rottura con Renzo (Arbore, ndr), che io e lei frequentavamo la stessa cartomante. Una gattara di Roma, ci andavamo quasi tutte le settimane”.

“Una volta lei mi disse: ‘L’amore della tua vita deve ancora arrivare. Vedo che sarà quello giusto e vedo anche che ci saranno mare, isole e viaggi‘. – ha continuato la Venier – Mi convinsi che mi sarei fidanzata con un tour operator. Per qualche mese quando mi capitava di uscire con qualcuno chiedevo sempre: “Ma tu lavori in un’agenzia di viaggio?”. Se rispondeva no, smettevo di vederlo”.

E ancora: “Nicola all’epoca abitava in un’isola dell’arcipelago delle Turks e Caicos. Quando trascorremmo insieme la prima sera, tra chiacchiere e risate complici, non collegai subito le due cose. Poi, però, quando mi accorsi che con lui stavo bene, ringraziai dentro di me la maga”.

E l’amore per Renzo Arbore, suo altro compagno storico? “No, oggi per me esiste soltanto mio marito. Con Renzo, certo, ci siamo lasciati amandoci. Ci siamo lasciati perché ci eravamo allontanati, non perché l’amore fosse finito. Per anni, dopo la rottura, lui non ha voluto vedermi. Oggi ci parliamo”.

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