Mar Mediterraneo già bollente come ad agosto. Eventi meteo estremi più probabili e specie marine a rischio
- Postato il 14 giugno 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Mar Mediterraneo è già caldo come dovrebbe essere ad agosto, quattro gradi in più della media normale di inizio giugno. E d’altronde, come ha raccontato il rapporto sullo ‘Stato europeo del clima’ del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus e dell’Organizzazione Metereologica Mondiale, per tutto il 2024, se la temperatura della superficie marina per la regione europea è stata la più alta mai registrata, con 0.7°C sopra la media, per il Mar Mediterraneo, si arriva a 1.2°C sopra la media.
Un trend fatto di picchi e record. Come quelli che l’area mediterranea sta vivendo in queste ore: un fine settimana bollente, già da piena estate, con l’aria che si riscalda al ritmo di un grado al giorno, raggiungendo entro domenica, 15 giugno, i 36 °C quasi ovunque, con punte di 40° al Sud, 42° in Sardegna. Tutto questo porta a una serie di effetti. Non solo si creano le condizioni ideali per la formazione di eventi estremi, come temporali e nubifragi, ma il Mediterraneo sta diventando sempre più inadatto per una serie di specie marine.
“La temperatura dell’acqua, nel settore compreso tra la Sardegna e le Baleari, supera di ben 4°C il valore climatologico” spiega Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it. Questo calore causerà in primis “un ulteriore rinforzo della fase bollente prevista fino a domenica 15 giugno” e, in seguito, potrebbe essere causa di forti temporali o nubifragi “proprio tra il Mar Tirreno e il Mediterraneo occidentale. Fenomeni in particolare non esclusi la prossima settimana”.
Nel Mediterraneo temperature da “mare tropicale” – Secondo Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, la temperatura del Mediterraneo in questo periodo dovrebbe essere di 19-20 gradi e non 23-24, come invece è al momento. “Sono temperature tipiche di agosto – spiega – e il riscaldamento non riguarda solo la parte superficiale del bacino, ma anche le acque più profonde”.
“Di questo passo, rischiamo di superare il record degli ultimi anni e arrivare a 31°C nei nostri mari italiani: valori da zone caraibiche” spiega Mattia Gussoni meteorologo di iLMeteo.it, secondo cui “il Mediterraneo sta diventando un mare tropicale, quanto meno sotto il profilo termico”. Il fenomeno che si sta vivendo in questi giorni si chiama Marine Heatwave (MHW), letteralmente ondata di calore marino, chiara conseguenza del cambiamento climatico. E il mare più colpito è il Mediterraneo centro-occidentale. Con tutte le conseguenze del caso. “In presenza di instabilità atmosferica, aggiunge Gussoni, i temporali che si formano sulla superficie marina traggono energia dal calore latente da essa fornito, che risulta tanto maggiore quanto più la temperatura è alta. Un’alimentazione continua di energia e umidità”. Come è già avvenuto nelle recenti alluvioni che hanno colpito la Liguria, la Toscana, l’Emilia Romagna e la Sicilia negli ultimi anni.
Entro domenica il Mediterraneo più caldo di 2-3 gradi – Non è la prima ondata di calore marina dell’anno: già verso il 20 maggio, intorno alle Isole Britanniche, l’anticiclone delle Azzorre ha scaldato il mare in modo significativo. Poi è toccato al mare di Alboran e, in generale, a tutto il Mediterraneo occidentale. E ora che l’anticiclone africano sta arroventando anche buona parte dell’Italia, pure le temperature delle acque sono aumentate. Rispetto all’inizio della settimana le temperature marine sono cresciute già di un grado ed entro domenica saliranno di altri 2 gradi, arrivando a circa 27°C sul mar Ligure e 26-28°C su alto Adriatico e sul basso Tirreno . “In particolare, supereremo la media del periodo di 5°C sul Mar Ligure, sul Mar Tirreno meridionale e sul Tirreno settentrionale settore ovest, tra i 2 e i 4 gradi in più sul resto dei bacini italiani” spiega Tedici.
Come sarà l’acqua nelle località balneari? “A Gallipoli la temperatura dell’acqua sarà di 23°C, a Ostia Lido di 24°C, a Portofino, sarà di 25°C sottocosta e di 27°C al largo, all’Isola d’Elba e a Vasto di 25°C circa, a Capri, Villasimius, Lignano Sabbiadoro e Riccione di 26°C, a Tropea e Comacchio di 27°C e alle Isole Eolie di 28°C. Insomma, valori da fine estate già a giugno”.
Le conseguenze sulle specie marine – Il riscaldamento globale (e dei mari) ha effetti che vanno oltre le temperature. Dall’allarme per le cozze, a quello per il riccio viola. Nei giorni scorsi Confcooperative-Federagripesca ha spiegato che le acciughe sono sempre più piccole, e sono costrette a spostarsi verso il largo in cerca di acque più fresche. Uno degli effetti del cambiamento climatico, infatti, è la riduzione progressiva di correnti marine e dell’upwelling, ossia il processo che porta in superficie acque profonde, fredde e ricche di nutrienti, che alimentano il fitoplancton.
“Entro il 2050 si rischia una riduzione del 20% dei fenomeni di upwelling, che saranno meno frequenti, intensi ed efficaci rispetto al passato, con effetti a cascata su pesci, ecosistemi e comunità costiere dipendenti dalla pesca” ha spiegato all’Ansa Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca. Nel Mediterraneo il fenomeno è meno intenso, ma si concentra in aree specifiche, costituendo dei veri hotspot di produttività marina, come lo Stretto di Messina, Carloforte in Sardegna, la costa Adriatica orientale e il Canale di Sicilia.
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