Maltempo, misurata portata record per il Magra: “Bisagno e Polcevera sarebbero esondati”
- Postato il 4 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Martedì 28 gennaio, nella sezione vicina alla foce del Magra presso il ponte della Colombiera ad Ameglia, i tecnici Arpal hanno misurato la portata record di 1.375 metri cubi al secondo, un volume capace di far esondare Bisagno e Polcevera e confrontabile con la portata media del Po quando entra nel delta.
“È il valore più alto mai misurato direttamente finora per questo tipo di attività in Liguria – spiega Francesca Giannoni, responsabile del centro meteo idrologico Arpal – e si tratta di un dato raccolto in condizioni lavorative eccezionali, e di cui devo riconoscere il merito ai miei collaboratori. Abbiamo cominciato questo tipo di misure nel 2007 e da qualche tempo ne svolgiamo quasi 200 all’anno. Sono dati che arricchiscono le conoscenze per calcolare il bilancio idrologico annuale e permettono di approfondire i confronti con le rilevazioni storiche fatte in Liguria.
La settimana scorsa sarebbero bastate poco più di cinque ore al fiume Magra per riempire completamente un invaso grande come quello del lago del Brugneto. Martedì 28 gennaio, dopo le precipitazioni diffuse che hanno caratterizzato il centro-levante ligure nei giorni precedenti, una squadra di tre idrologi del centro meteo Arpal ha approfittato delle condizioni eccezionali per dedicarsi a una delle attività esterne che richiede più competenza, esperienza, passione e capacità tecnica: la misura della portata di un fiume in piena.
Non esistendo un vero e proprio sensore che possa misurare direttamente la portata, tale valore è ricavato moltiplicando la velocità dell’acqua per l’area della sezione trasversale del punto di misura. Sono quindi queste due le grandezze che vengono rilevate in campo.
Per fare una misura di portata si possono utilizzare diversi strumenti, da scegliere opportunamente in base alle condizioni del fiume. Il correntometro per le misure a guado viene manovrato da un operatore che, immerso nell’acqua, individua di volta in volta la sezione più adatta per effettuare misure significative. I profilatori di velocità rilevano la velocità con cui l’acqua scorre alle diverse profondità, inviando un impulso acustico in verticale verso il fondo del fiume. Questi strumenti sono posti su piccoli natanti che vengono trascinati da una sponda all’altra. A seconda del fiume e delle condizioni di sicurezza per gli operatori, possono essere movimentati a guado, oppure trattenuti mediante corde da sopra un ponte oppure trascinati da una riva all’altra con l’ausilio di una teleferica.
Misurare la portata di un fiume in piena non è un’operazione semplice. Martedì scorso, le condizioni di deflusso erano particolarmente complesse a causa delle caratteristiche della corrente e per la presenza di materiale galleggiante trasportato. Per effettuare le rilevazioni è stata necessaria tutta l’esperienza maturata in anni di lavoro sul campo. Il livello di competenza dei tecnici Arpal è cresciuto nel tempo, affinando metodologie e strumenti.
Per dare un’idea dell’evoluzione di queste misure, nel 1996 il servizio idrografico e mareografico di Genova aveva misurato una portata massima sul fiume Magra a Calamazza, con 440 metri cubi al secondo. Arpal, nel corso degli ultimi anni, ha potuto misurare portate anche maggiori e aveva stabilito il suo precedente massimo misurando 673 metri cubi al secondo il 9 gennaio 2023, e 403 metri cubi al secondo il 9 ottobre 2024, entrambe le volte presso la foce del fiume Magra; ora, con 1.375 metri cubi al secondo, l’asticella è stata alzata in modo significativo.
Le difficoltà di esecuzione di una misura di portata non sono soltanto legate alla quantità di acqua trasportata: spesso anzi la velocità della corrente e la presenza di turbolenze e ondulazioni possono essere i parametri più critici da gestire.