“Loredana Bertè voleva un figlio, per lei andai a depositare un campione di sperma”: le rivelazioni di Bjorn Borg

  • Postato il 18 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Quando parla Bjorn Borg, c’è sempre da aspettarsi dei toni coloriti, qualche scoop sulla sua vita sentimentale o la rivendicazione di un conto in sospeso. Dichiarazioni che, talvolta, oscurano la sua stellare carriera nel tennis, fatta da 11 titoli del Grande Slam, di cui 5 Wimbledon consecutivi. Di recente l’ex tennista numero uno al mondo era tornato a far parlare di sé per aver rivelato di avere un tumore alla prostata e ora, in un’intervista a Repubblica del 17 settembre, è tornato ad aggiornare i suoi fan sulle proprie condizioni: “Mi sono operato di un cancro alla prostata molto aggressivo, invito tutti gli uomini a fare prevenzione perché è un tumore silenzioso. – e ha aggiunto – Il medico mi ha detto che se avessi voluto continuare a vivere avrei dovuto operarmi immediatamente e così ho fatto”.

Borg è inoltre tornato a parlare della sua relazione storica con Loredana Bertè che l’avrebbe salvato dal periodo più difficile della sua vita: “Le devo la vita. Mi trovò a letto incosciente, chiamò l’autoambulanza, all’ospedale mi fecero una lavanda gastrica“. Il campione ha fatto riferimento al periodo di inizio anni ’80, in cui ha abusato di droghe e alcol: “Nel 1982 ho provato la polvere bianca, poi ho aggiunto alcol e medicinali e giù coi cocktail. Li è iniziata la mia caduta: mi trascinavo nei night, mi stordivo con festini e non riuscivo a stare da solo. Ero depresso, avevo attacchi di panico e divorziai dalla mia prima moglie (Mariana Simionescu, tennista rumena, ndr), poi mi misi con Jannike Bjorling (modella svedese, ndr) e nacque il mio primo figlio Robin. Non ero un padre all’altezza”.

Poi ci fu la svolta, almeno per poco, dopo l’incontro con Loredana Bertè: “Conobbi Loredana Bertè, mi trasferii a Milano, ma per me che lottavo contro droghe e farmaci quella città fu un disastro. Non è vero che nell’89 provai a suicidarmi, fu solo un momento di debolezza, un grido d’aiuto”. La relazione con la rockstar italiana però, secondo Borg, non riuscì mai a decollare: “Loredana voleva comprensibilmente un figlio, era mia moglie e aveva sei anni più di me, per lei andai a depositare un campione di sperma per l’inseminazione. Per salvarmi però, ho capito che dovevo fuggire da lei e da quell’ambiente. Per ripulirmi mi trasferii a Londra e ripresi ad allenarmi. Poi quando mi sono risposato, lei mi denunciò per bigamia e con quell’accusa non potevo più mettere piede in Italia, e comunque a Milano non ci sono più voluto tornare”.

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Il Fatto Quotidiano

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