L’ombra del racket estorsivo a Lamezia, Ala: «Denunciare unica via»
- Postato il 4 novembre 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 2 Visualizzazioni
Il Quotidiano del Sud
L’ombra del racket estorsivo a Lamezia, Ala: «Denunciare unica via»

Torna l’ombra delle richieste estorsive a Lamezia, l’Associazione lametina anti racket: «Denunciare unica strada»
LAMEZIA TERME – La città è tornata indietro di almeno dieci anni quando si verificarono episodi intimidatori a scopi estorsivi uno dopo l’altro? Il racket è in ripresa? Potrebbe essere questa la pista riconducibile ad altri due attentanti contro attività commerciali nelle ultime ore, dopo la bomba esplosa la scorsa settimana al negozio “Splendidi splendenti” (la notte del 29 ottobre scorso) di via Miceli a Lamezia Terme.
Poco dopo la mezzanotte di domenica scorsa, infatti, è esploso un ordigno nel negozio “Ottica Dipi” nel centralissimo corso Giovanni Nicotera e nei giorni precedenti al negozio “Marvin” di via XX settembre. Tre episodi simili, dunque, nel giro di pochi giorni portano a ipotizzare che in città le intimidazioni e scopo estorsivo sarebbero ripresi. Sugli ultimi due episodi indaga la Polizia di Stato mentre sull’ordigno di via Miceli indagano i carabinieri. Anche negli ultimi due casi si stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza.
Sembra insomma che la città sia tornata indietro almeno a circa dieci anni fa quando un giovane, in particolare, confessò, dopo essere stato fermato dalla polizia di Lamezia Terme a seguito di una serie di intimidazioni e attentati ai danni di imprenditori e commercianti. Si trattava di un ventenne che era incensurato, ora 29enne, Giuseppe Galluzzi, che si rese responsabile (con condanne ormai definitive) di quattro danneggiamenti (tra gennaio e febbraio del 2016) seguiti da incendi, detenzione e porto di arma clandestina, spari in luogo pubblico, ricettazione, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
I precedenti
In particolare, intimidazioni contro l’Agenzia Mediaexpress (incendio di un mezzo della ditta e di auto privata), nonché di colpi di pistola alla saracinesca dell’Agenzia stessa e di un biglietto con cartucce e la scritta “mettiti a posto”) e contro il contitolare della concessionaria di automobili Autolife Toyota (tentato incendio di 7 auto parcheggiate all’interno del piazzale della concessionaria in via dei Bizantini). Galluzzi era autore anche di quanto avvenuto sia il 26 gennaio 2016 quando davanti la delegazione Aci di Lamezia ubicata in via Ticino, lasciò un biglietto con la frase “Mettetevi a posto sennò la prossima volta pagheranno i vostri familiari” e 3 cartucce di fucile. Nonché quando il 5 febbraio 2016 veniva distrutta da un incendio la Smart del gestore della delegazione Aci di Lamezia in sosta su corso Giovanni Nicotera.
E quando il 20 gennaio 2016, posizionava tre cartucce dinanzi al supermercato Conad di via Piave. E il 26 gennaio 2016, giorno in cui per la seconda volta erano state rinvenute 3 cartucce e un bigliettino con la frase “Ancora non ti sei regolato ti renderemo la vita impossibile” ed infine il 28 gennaio 2016, quando dinanzi il bar “Golden black” di via Trento, venivano rinvenute altre 3 cartucce ed un bigliettino con la frase “Mettetevi a posto sennò la prossima volta pagheranno i vostri familiari”. Si è tornati a quei tempi?
LAMEZIA, L’ASSOCIAZIONE ANTI RACKET: «DENUNCIARE L’UNICA STRADA»
Intanto, il direttivo dell’Ala (Associazione antiracket) si è riunito proprio per discutere dei gravi episodi degli ultimi giorni. «Di fronte alla nuova escalation di estorsioni – scrive l’Ala in una nota – che sta colpendo la nostra città, l’Associazione Antiracket di Lamezia Terme ribadisce con forza la propria posizione: non c’è altra strada se non quella della denuncia e del coraggio civile. In questi giorni siamo andati a parlare con alcuni tra gli imprenditori colpiti e nei prossimi giorni continueremo a farlo. Come facciamo da venti anni, non solo gli abbiamo espresso la nostra vicinanza e solidarietà ma anche spiegato e indicato come è opportuno comportarsi in queste circostanze: non piegarsi, denunciare, affidarsi alle Forze dell’Ordine e alla rete di solidarietà che la nostra associazione rappresenta».
«Sappiamo che la paura è forte ma lo è anche la nostra comunità quando sceglie di stare unita. Ci aspettiamo che i nostri colleghi imprenditori raccolgano questa sfida. Oggi più che mai è necessaria una grande mobilitazione civile, affinché Lamezia non torni indietro. Serve l’impegno di tutti — cittadini, imprese, istituzioni — per difendere il terreno di libertà e dignità che insieme abbiamo conquistato. L’Associazione Antiracket di Lamezia Terme continuerà a essere punto di riferimento per chi sceglie la libertà e la dignità del lavoro onesto. A tal proposito ricordiamo che è sempre attivo lo sportello di assistenza alle vittime presso il Civico Trame, in via degli Oleandri. Ognuno di noi può e deve fare la propria parte, perché la forza di dire “no” al racket è la forza di costruire un futuro diverso per la nostra città».
Convocato comitato provinciale per ordine e sicurezza pubblica
E il sindaco, Mario Murone, annuncia la riunione del Comitato provinciale per ordine e sicurezza pubblica per domani (mercoledì 5 novembre 2025 in prefettura. «Il prefetto De Rosa Castrese – dichiara il primo cittadino – ancora una volta ha dimostra la particolare sensibilità alle esigenze del territorio lametino, rimarcando la presenza dello Stato nel contrastare fenomeni che la cittadinanza tutta deve avversare».
Il Quotidiano del Sud.
L’ombra del racket estorsivo a Lamezia, Ala: «Denunciare unica via»