L’obbligo di check-in online e le sanzioni di Ryanair scatenano la polemica. Gli aeroporti: ‘Non cambia nulla’. I consumatori: ‘Vessatorio’

Check-in online, biglietto sul telefono e sanzioni più elevate per i passeggeri non in regola. Le novità introdotte da Ryanair fanno discutere. Se da un lato c’è chi pensa che sia un modo per abbassare le spese, dall’altro c’è chi crede che multe e sovrapprezzi rendano sempre meno conveniente viaggiare con la compagnia low cost. A partire da novembre – la novità era prevista a maggio, ma è poi slittata di sei mesi – la linea aerea irlandese obbligherà i passeggeri a fare il check-in online e a scaricare il biglietto sul proprio telefono. Per il momento continuerà ad accettare i biglietti stampati a casa, ma non permetterà più di farlo all’interno dell’aeroporto.

Secondo quanto è stato dichiarato, l’obiettivo è quello di ridurre i costi di gestione degli spazi aeroportuali e di eliminare progressivamente i banchi di check-in fisici. “Se tutte le compagnie si adattassero alle scelte di Ryanair, il processo finirebbe per avere un grosso impatto sugli handling”, ha detto l’aeroporto di Forlì. Sono tante infatti le compagnie low cost che stanno spingendo verso l’automatizzazione e la digitalizzazione, anche per rispondere alle necessità di efficienza post pandemia, ma “la transizione dipenderà dalle caratteristiche di ciascuna compagnia”. Tuttavia “è difficile quantificare con esattezza l’impatto sui costi di un aeroporto visto che dipende dalle dimensioni e dalla struttura di ciascuno scalo”. Comunque Forlì ha affermato che la digitalizzazione “sicuramente contribuisce a un abbassamento generale delle spese e di conseguenza a una diminuzione del personale addetto”.

Non la pensa allo stesso modo l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, che rappresenta una delle tre basi operative principali di Ryanair insieme a Dublino e Londra-Stansted. La società che gestisce l’aeroporto ha spiegato che “le disposizioni di Ryanair non impatteranno né su Bergamo, né sul numero del personale e nemmeno sulle dotazioni dei banchi check-in”. Anzi, “dall’inizio di giugno il numero dei banchi di check-in fisici passerà da 34 a 56” nel quadro di un lavoro di ampliamento dell’aerostazione.

E Assaeroporti, l’Associazione italiana gestori aeroporti lo conferma: “I banchi di check-in fisici non possono essere eliminati, infatti è lì che si imbarcano i bagagli”. Oltretutto, “all’aeroporto non cambia niente, erano già pochi i passeggeri che si presentavano senza carta d’imbarco”. Infatti stampare il biglietto direttamente in aeroporto ha sempre avuto un costo. Fino a ora chi arrivava al terminal senza aver stampato il check-in doveva pagare 23 euro. E chi senza la carta d’imbarco doveva versarne 60. D’ora in avanti, invece, chi si presenta al terminal senza la carta d’imbarco in formato digitale rischia una multa di 60 euro.

Ad alimentare le discussioni sono anche le sanzioni. Ora chi supera le dimensioni consentite per il bagaglio a mano (ovvero 40x20x25 cm) dovrà pagare una penale fino a 70 euro. Ma la sanzione più pesante, di 120 euro, è per chi perde il volo o arriva in ritardo al check-in. Secondo Federconsumatori è “assurda e vessatoria” la multa in caso di perdita del volo perché “si aggiunge al danno dell’utente per il mancato viaggio”. E quindi “queste nuove regole non fanno altro che far lievitare i costi nascosti per i viaggiatori”. Inoltre, una ricerca dell’associazione ha evidenziato come i sovrapprezzi e i servizi extra possono far lievitare i costi dei biglietti dei voli low cost del 75%. Questo finisce per rendere i voli a basso costo sempre meno convenienti rispetto alle compagnie di linea.

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