Lo spostamento a monte della ferrovia Finale-Andora e il possibile danno archeologico
- Postato il 5 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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In riferimento al progetto definitivo “Raddoppio della linea Genova –Ventimiglia, tratta Finale Ligure – Andora”, il Ministero della Cultura – Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale – ha espresso parere positivo. Nel procedimento ha incluso alcune condizioni: in fase autorizzazione occorrerà approfondire il tracciato nei pressi della stazione di Finale Ligure e della limitrofa torretta; si dovrà provvedere, oltre al sistema di monitoraggio e di controllo durante le fasi di scavo della galleria sotto il castello di Andora, anche ai sistemi provvisionali e di messa in sicurezza degli elementi architettonici (castello, chiesa, torre, oratorio, fontana) e dei resti archeologici portati alla luce dalla campagna di scavo eseguita all’interno del progetto PNRR in corso d’opera – monitoraggio; completamento dello scavo in estensione in corrispondenza del saggio 16 ad Andora secondo il piano di indagine già approvato dalla Soprintendenza, laddove le indagini si sono dovute arrestare a causa della presenza di terreni di riporto moderni contenenti rifiuti. Al termine delle attività archeologiche, trasmissione al Geoportale Nazionale per l’Archeologia dei dati descrittivi minimi relativi alle stesse e agli eventuali rinvenimenti occorsi, secondo quanto previsto dalla Circolare della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio n. 9 del 28/03/2024. Ante operam – Fase precedente la cantierizzazione; sorveglianza archeologica in corso d’opera di tutte le previste operazioni di scavo e movimento terra, comprese quelle di attacco delle gallerie, secondo le indicazioni fornite dalla Soprintendenza e sotto la direzione scientifica della stessa. Predisposizione di sistemi provvisionali e di messa in sicurezza dei resti archeologici portati alla luce dalla campagna di scavo eseguita all’interno del progetto PNRR M1 C4 I2.1 “Borgo Castello – Ricordare il passato per costruire il futuro”.
Per il WWF Savona sorprende la mancanza di attenzione verso i numerosi beni paesaggistici, e i beni architettonici ed archeologici di questo entroterra, comprensorio incredibile ed unico, della Liguria di Ponente lungo tutto il tracciato della nuova ferrovia una volta che venisse spostata a monte. Tali beni sono elencati nella sezione preliminare della valutazione del Ministero, ma poi avvolti da un surreale silenzio. Nè si analizzerebbe la conformità ai Piani Territoriali che li tutelano.
Per il WWF Savona spaventa molto la fase di cantiere con opere gigantesche, lunga durata, scavi e cementificazioni, aree destinate a discariche temporanee e definitive, infrastrutture provvisorie di supporto e collegamento, depositi di materiale in un’area antica, delicatissima e suggestiva. E non è di minor impatto la circolazione ferroviaria in luoghi di grande bellezza e storia, di siti carsici con caverne ricche di reperti preistorici, insediamenti romani, chiese medievali e ville di pregio. Si ricordano anche gli elementi del paesaggio naturale di grande bellezza, e quelli del paesaggio agricolo come stagni, maceri, pozze di abbeverata, abbeveratoi tradizionali, fossi, fasce, muretti a secco, filari alberati, risorgive, piantate e boschetti, ambienti ecotonali ad esempio.
Un sito per tutti: la Riserva naturale Regionale Rio Torsero in Comune di Ceriale. La valletta del Rio Torsero, situata nell’immediato entroterra dell’abitato di Ceriale, è molto importante dal punto di vista paleontologico, perchè ospita un ricchissimo giacimento di fossili del periodo pliocenico (da 5,2 a 1,8 milioni di anni fa), noti per il loro eccezionale stato di conservazione e per l’abbondanza e la varietà degli esemplari.
Il Rio Torsero ha scavato il suo alveo nelle rocce sedimentarie della “formazione di Ortovero”, mettendo in evidenza gli strati che contengono i fossili. Sono particolarmente numerosi i gusci di molluschi, appartenenti alle classi dei lamellibranchi, dei gasteropodi e degli scafopodi (oltre duecento specie). Non mancano coralli, colonie di briozoi, otoliti di pesci, resti di echinodermi e di crostacei e interessanti tipologie di microfossili.
Per proteggere il giacimento, studiato dal principio dell’Ottocento, è stata istituita nel 1985 la Riserva Naturale Regionale del Rio Torsero.
Pertanto il WWF Savona che ha presentato osservazioni durante il procedimento di V.I.A. nazionale, chiede approfondimenti ulteriori circa gli impatti in maggior dettaglio e se sono stati valutati proprio tutti, gli impatti alla ricchezza archeologica e paesaggistica dell’entroterra tra Finale Ligure e Andora.