Lo spazio? Tra abitacolo e bagagliaio, il comfort della Dacia Bigster è al top
- Postato il 8 luglio 2025
- Fatti A Motore
- Di Il Fatto Quotidiano
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I clienti europei del segmento C non si aspettano di dover fare compromessi. Sviluppata sull’architettura flessibile CMF-B del gruppo che è al centro della strategia industriale di Dacia, la Bigster offre motorizzazioni elettrificate all’avanguardia e anche una notevole abitabilità. Esternamente misura 4,57 metri di lunghezza e internamente sembra anche più spaziosa rispetto ai suoi 2,7 metri di passo.
Di più: pur avendo un’impostazione ben lontana dai marchi premium, il costruttore punta sulla razionalità senza costringere gli automobilisti a compiere chissà quali rinunce. “Con Bigster, offriamo l’essenziale degli equipaggiamenti che i clienti si aspettano da questo segmento, spesso inediti per la gamma Dacia, come il tetto panoramico apribile e la climatizzazione bi-zona – spiega Patrice Lévy Bencheton, direttore Performance Prodotto – Queste caratteristiche, così come il lavoro compiuto su prestazioni come l’acustica, l’abitabilità, il volume del bagagliaio e il comfort a bordo, renderanno i lunghi viaggi in famiglia al tempo stesso semplici e piacevoli”.
L’ammiraglia del marchio rumeno dispone di un parabrezza acustico, di vetri più spessi e di un’insonorizzazione del motore ottimizzata e vanta pertanto un maggior isolamento dai rumori. È stata realizzata con finiture meno spartane, con sedili comodi e funzionali, ad esempio con la regolazione lombare per il passeggero anteriore e anche con un climatizzatore bi-zona davanti e bocchette dell’aria per chi viaggia dietro. Con “una delle migliori abitabilità del segmento C-Suv”, la Bigster è pensata per essere la sola auto di famiglia, perché si presta a molteplici impieghi, come confermano l’altezza a filo padiglione “più generosa del segmento, sia davanti sia dietro” e, al posteriore, il “maggior spazio per le gambe” del segmento. Per non parlare del bagagliaio, che, di nuovo, con i suoi 702 litri al di sotto della cappelliera ha il “miglior volume” della classe di riferimento.
Il tetto panoramico apribile è una “chicca” perché consente non solo di adattare la luminosità dell’abitacolo, ma anche di decidere come arieggiarlo: se in maniera artificiale (aria condizionata) o naturale. Nella sua prima versione (Dacia non ha mai offerto prima d’ora questa opzione) è lungo 120 centimetri, di cui 57 sono quelli che si possono “spalancare”.
Il marchio del gruppo francese non punta al lusso, ma corteggia quegli automobilisti che hanno bisogno di spazio, che non disdegnano le escursioni un po’ “avventurose”, ma non vogliono acquistare un caravan (non ancora, almeno) e che non escludono di voler o dover affrontare lunghi viaggi, non tutti necessariamente su strada. Il tutto ispirato al principio “best value for money”, la filosofia di Dacia.
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