Litigi, insulti e rotture: ecco cosa è successo davvero al Milan
- Postato il 17 dicembre 2024
- Calcio
- Di Blitz
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In casa rossonera c’è aria di crisi pesante tra contestazione dei tifosi e rapporti non idilliaci tra i calciatori e Fonseca
Non è un tutti contro tutti, ma non ci si va molto lontano. In casa Milan c’è aria di crisi dopo il pareggio casalingo contro il Genoa che ha allontanato ancora di più il quarto posto.
La squadra di Paulo Fonseca fatica a trovare continuità e in campionato è già tagliata fuori dalla corsa scudetto ed in ritardo anche per la lotta all’Europa che conta. Situazione complicata, resa ancora più difficile dall’atmosfera che si respira tra Milanello e San Siro. Dopo lo 0-0 di domenica sera si è alzata la contestazione dei tifosi, diretta in modo particolare alla società. Cardinale e Ibrahimovic i grandi accusati per non aver costruito un progetto in linea con la storia gloriosa del club.
Anzi, la nuova proprietà sembra quasi voler ‘cancellare’ quella storia, come dimostra il trattamento subito da Paolo Maldini, autentica leggenda rossonera. Ma non c’è solo la questione contestazione ad agitare le acque, perché il nodo principale riguarda il rapporto tra Fonseca e il gruppo squadra. Un rapporto mai idilliaco e che ora sta raggiungendo forse il punto più basso, soprattutto con alcuni giocatori.
Milan, il pugno duro di Fonseca e la reazione dei calciatori
Dopo la Stella Rossa il tecnico portoghese si è sfogato ed ha accusato alcuni calciatori di non averci messo il massimo impegno.
A pagare è stato domenica sera Theo Hernandez, lasciato tutta la partita in panchina e sostituito dal giovane Jimenez, tra i migliori in campo. Una scelta netta che testimonia, una volta di più, che Fonseca non si fa remore ad usare il pugno duro. Lo ha fatto con Leao, sta ripetendo lo stesso copione con il francese ed è pronto ad affidarsi ai giovani. Chi non si impegna resterà fuori, la presa di posizione dell’allenatore che non è stata particolarmente gradita dai calciatori.
Voci di dentro raccontano di dissapori tra l’allenatore e una parte del gruppo e non sorprenderebbe considerato quanto visto in campo. Una squadra che appare poco incline al sacrificio, quasi svogliata che sta precipitando sempre più in basso in classifica. L’ottavo posto impone soluzioni rapide e risolutive per evitare che la stagione sia completamente fallimentare. La svolta è sempre più urgente e per averla può essere necessaria anche qualche decisione drastica: del tecnico o della società sarà probabilmente il campo a deciderlo.
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