L’incredibile storia di Alex Warren: vive con un proiettile conficcato nel polmone, è stato un senzatetto e oggi è una delle persone più famose del mondo (12 milioni di ascolti su Spotify, 20 milioni di follower su Tiktok)

  • Postato il 18 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Filologia: “Insieme di discipline intese alla ricostruzione di documenti letterari e alla loro corretta interpretazione e comprensione”. La Treccani dice così e viene abbastanza immediato pensare che, oggi, fare filologia sia una pratica un po’ troppo consumata per essere attuale. La risposta, scontata, è che di filologia se ne fa ancora. Solo che bisogna adattarla. Usiamo i social, per farlo. E magari anche le canzoni. Perché un conto è conoscere, avere sentito. Uno è capire. E Alex Warren adesso si conosce e viene sentito. Ma capirlo è tutta un’altra cosa.

Sia chiaro: nessuno qui vuole arrogarsi quel merito. Forse lo stesso Warren deve ancora capire bene sé stesso. Perché la sua vita è stata complicatissima. Bruttissima, anche. Ma almeno ora felice. E non è così scontato. Certo, lo specchio della felicità non sono di certo i più di 5 milioni di follower su Instagram (più che raddoppiati rispetto a inizio anno), o i quasi 20 milioni su Tik Tok. Però è chiaro che una lucina la accedono: chi è Warren? E soprattutto, perché è così famoso? La filologia è in qualche modo ricostruzione, e noi qui proviamo a ricostruire la sua storia. Unendo i pezzi di un puzzle che hanno reso questo 25enne statunitense tra le persone più famose del 2025, con oltre 12 milioni di ascolti mensili su Spotify e più di 3 milioni di iscritti al suo canale YouTube. Warren è tanto, e ha provato di tutto: è stato influencer, è stato un vlogger, è un cantante. E per 2 anni è stato anche un senzatetto. Senza alcuna ironia del caso.

Ricostruzione
Parola bellissima, ricostruzione. Che si può usare sotto tanti punti di vista. Per noi, è un percorso indietro. Per Alex, uno tutto in avanti. E si svolge a tappe fondamentali quanto terribili. Come la morte del padre nel 2009 per cancro ai reni. Alex aveva 9 anni, due fratelli e una sorella, La mamma quel peso non è riuscita a sopportarlo: alla depressione, si aggiunge l’alcolismo. Un inferno che porta il Warren adolescente a costanti contatti con gli assistenti sociali e a un affidamento materno che sembra sempre più precario. Nel 2015, Alex prova a uscire da questo vortice e fa quello che fanno quasi tutti i ragazzi della sua età: si apre un canale Instagram e inizia a postare. Gli piacciono le foto un po’ elaborate: la sua prima è in bianconero, sullo skateboard. Sembrava un porto sicuro. O meglio, un post normale di un ragazzo che trascorreva, tra alti e bassi, una sua adolescenza. Ma sarebbe andata sempre peggio. A 17 anni la madre lo caccia di casa. Brutalmente. Senza troppe spiegazioni. La depressione e l’alcolismo mai curati prendono il sopravvento. E lei si lascia sopraffare. Così Alex è costretto a chiedere aiuto agli amici, che però a casa difficilmente possono ospitarlo. Per due anni, Warren vive da senzatetto: dorme nelle macchine proprio dei suoi amici e in cambio realizza, durante il giorno, dei video amatoriali a Carslbad (California) perché alla fine lui a fare i video, a essere un po’ artista, è bravo. E quindi comincia a pubblicarli, quei video. E piacciono. Alex diventa senza saperlo troppo un vlogger, e si rende conto che la cosa lo diverte: si filma mentre viaggia, mentre suona, racconta quello che fa e su YouTube viene apprezzato per questo. “Ma hai un piano B?”, gli chiedono. “No, io sfonderò con questo”, risponde. E ha confermato più volte in varie interviste questo dialogo che noi ricostruiamo.

Il suo canale cresce, gli anni proseguono e lui si apre anche un canale di Tik Tok. Dove la popolarità aumenta ancora. “Non sempre i genitori ci capivano, pensavano che perdessimo tempo dietro a una telecamera con un ragazzino problematico”, hanno raccontato in qualche intervista i suoi amici. Era molto di più. Qualche anno dopo, proprio a uno dei suoi migliori amici Alex regalerà una macchina: un gesto che ha un significato tanto profondo, quanto evidente. “Ci sei sempre stato per me, sono felice ora di esserci anche io”. Ma ormai l’ascesa è in atto, e non si ferma.

Non la ferma nemmeno il Covid. Anzi, la fa aumentare ancora. Warren nel 2020 riprende quello che aveva fatto già dall’inizio: suonare davanti a una telecamera. E comincia a rilasciare dei singoli che a poco a poco acquisiscono un successo enorme. Mostruoso. Le sue canzoni cominciano a diventare la colonna sonora per altri mini video su Tik Tok, diventano virali e soprattutto permettono ad Alex, che intanto una casa se l’è comprata, di guadagnare più che qualcosa. Il click è tutto qui. Quello che era un gioco, o una forma di evasione da una realtà davvero troppo difficile per essere vera, è diventata un lavoro. Fonda a Los Angeles la Hype House con degli altri creator, con cui comincia a realizzare dei video musicali. Nel 2024 viene pubblicato ‘Carry You Home’, il primo singolo veramente di successo che spariglia le carte, ma soprattutto ‘Ordinary’, che ormai è ovunque: è stato colonna sonora delle partite di calcio tra il primo e il secondo tempo; è entrata in qualche pubblicità; è, naturalmente, tra i brani più utilizzati su Tik Tok. Dove quasi tutto è cominciato. Il successo è diventato talmente importante da spingere Warren a un World Tour che gli sta regalando delle soddisfazioni enormi: è stato anche in Italia, per suonare il suo primo album ‘You’ll be alright kid , che in italiano vuol dire ‘Andrà tutto bene, ragazzo’. Un titolo che non ha bisogno di molte interpretazioni. Perché la filologia, alla fine, non solo ricostruisce. Ma interpreta e spiega. E se i post, le tracce che sulla rete Warren ha lasciato, sono abbastanza indicativi, le canzoni completano ancora meglio il quadro. La musica è velatamente malinconica, le parole cercano una ordinaria tranquillità che Warren ha perseguito per tutta la vita e che grazie a internet è riuscito a conquistare.

Internet è al centro e non solo (o non tanto) per il suo successo: grazie a YouTube ha conosciuto un’altra vlogger, Kouvr, che dalle Hawaii ha viaggiato fino alla California per vederlo di persona e che dopo pochi anni è diventata sua moglie. Nel frattempo, è anche riuscito a ricostruire il rapporto con la mamma che nel 2021 è morta, pochi mesi dopo rispetto a quando il nome Alex Warren stava diventando qualcosa di davvero concreto. “Io stesso stento a credere al successo che sto avendo: tutte le volte che salgo su un palco, faccio sempre un rapido viaggio a ritroso della mia vita e sono felice”. Ha detto in qualche intervista. Ed è proprio così. Sguardo sorridente, vestiti volutamente non alla moda nemmeno sul palco (“voglio che tutto sia normale”) e una vita molto più riservata rispetto a quanto si possa immaginare. I social li usa molto, ma ora quasi mai per raccontare la sua vita privata. Ed è forse qui che lo possiamo capire meglio di ogni altra cosa: questi strumenti gli hanno restituito tutto quello che ha perso quando era piccolo. Ma quel tutto, ora, vuole proteggerlo. E noi ci limitiamo a ricostruirlo.

Note NON ordinarie
Nella vita di Warren, se non bastasse, ci sono due piccole curiosità che meritano di essere raccontate a parte.

La prima: da 7 anni, ha un piccolo proiettile conficcato nel polmone destro. Tutto è successo quando, a 18 anni, il padre di un suo amico per sbaglio gli ha sparato con una pistola di piccolo calibro che pensava fosse scarica. “Tutto quello che si dice sulle armi, è vero: bisogna sempre controllare se sono cariche o no, quando si gioca. E sarebbe meglio non giocarci” ha detto. Rimuovere il proiettile sarebbe più rischioso che tenerlo lì. “È assurdo, ma è una goccia nel mare rispetto alla mia vita”.

La seconda: il suo primo video su Tik Tok è una canzone. E fin qui, nulla di particolare rispetto a quanto già abbiamo raccontato. Si tratta di una cover solo piano di ‘Jealous’ di Labrinth, che come tipo di musica si avvicina molto al genere di Warren. Nel copy del video pubblicato, c’è un refuso: Labrith, senza la n. Ma è ancora un creator inesperto e lo possiamo accettare. Il problema è un altro: la cover è fatta così tanto bene che Tik Tok ha pensato a una violazione del diritto d’autore. Il video è muto.

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